ANTONIO LUIGI GAJONI: la concezione costruttiva del colore

gajoniAntonio Luigi Gajoni è nato a Milano nel 1889 e morto a S.Miniato (Pisa) nel 1966.
Eccellente pittore, nonché uomo modestissimo, ha sviluppato la sua attività artistica in tre fasi distinte: fino al 1928 in Lombardia, da quell’anno fino al 1940 a Parigi e poi, fino alla morte, in Toscana.
In Lombardia, dopo gli studi, si dedicó con particolare entusiasmo alla attività di muralista dipingendo, dal 1914 al 1925, decine di affreschi, pale d’altare e opere pubbliche nelle province di Milano, Varese, Como e Pavia. Continua a leggere

DOSSENA: fierezza e dignità!

1-dossena_vista….”C’era una volta DOSSENA, un piccolo paese situato a cavallo tra la val Seriana e la val Brembana, a soli 35 chilometri da Bergamo…….Durante una delle numerose carestie che colpirono violentemente la valle nel corso del 1800, mettendo in grave crisi l’economia, furono offerte ai cittadini di Dossena, radunati al suono della campana, derrate di frumento in cambio dei quadri custoditi nella chiesa parrocchiale, che rappresentavano per la comunità la propria identità storica. Come ricorda la poesia iscritta su un’epigrafe posta all’esterno della residenza arcipresbiteriale plebana, …..”la forte gente di questa terra ad una voce il baratto rifiutò e i suoi quadri prescelse e la sua fame“. Continua a leggere

MORAZZONE: l’impetuosa sensualità nella pittura.

morazzone-004Pier Francesco Mazzucchelli, detto “Il Morazzone”, nacque a Morazzone, in provincia di Varese nel 1573. Turbolento apprendistato nelle botteghe del Cavalier D’Arpino e di V. Salimbeni a Roma (dov’era presente, in quegli anni, anche il Caravaggio). Nel 1598 ritorna precipitosamente in terra lombarda (“non accompagnato da gran fama“) e lavora agli affreschi della Cappella del Santo Rosario (1598-99 e 1615-16) nella basilica di S. Vittore in Varese e a una tela con la Maddalena trasportata in cielo. Continua a leggere

ANDREA LILIO: la pala di Oggiona-Varese.

lilli31Oggiona: pubblicato un documento inedito che …”ristabilisce finalmente una più coerente successione stilistica a tutta l’opera di Lilio”..

Andrea Lilio, Ancona 1570?-Roma 1635?.…”Il movimento spiritualista, che rappresenta il risvolto piú interessante della pittura controriformata degli ultimi decenni del secolo, aveva avuto il suo centro di coagulazione tempo prima dell’avvento di Papa Sisto, nell’ambiente culturale gravitante intorno al cardinale Giovanni de’ Vecchi e il mistico per eccellenza, El Greco. Continua a leggere

PELLEGRINO DA SAN DANIELE: pittura eclettica e progressista.

pellegrino01PELLEGRINO DA SAN DANIELE  (Udine 1467ca.-1547), pittore friulano, attivo anche a Ferrara, con brevi soggiorni a Venezia, Roma, Assisi.

…”Gli affreschi di Sant’Antonio Abate a San Daniele del Friuli sono senza dubbio l’opera piú importante di Pellegrino per la vastità delle superfici decorate, la complessità dei temi affrontati e infine la qualitá delle pitture. Continua a leggere

FAYUM, Egitto: gli splendori della pittura antica.

“Il corpus di ritratti provenienti dal Fayum ricopre un’importanza eccezionale nel panorama della storia dell’arte, perché incorpora la grande tradizione pittorica greca.
La maggior parte delle opere compiute nel passato nell’ambito di questa importante tradizione si sono perdute, dal momento che il Mediterraneo non offre le stesse condizioni favorevoli alla conservazione della pittura del deserto egiziano.

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MAESTRO DELL’OSSERVANZA: il naturalismo gotico

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(Siena, prima metà XV secolo)

“Maestro dell’Osservanza”, nome convenzionale scelto da Alberto Graziani (allievo di Roberto Longhi) per definire questo …”artista nobilissimo, d’una cultura parallela a quella del Sassetta ma piú insistentemente arcaica”…

A.Angelini: …”un artista affine al Sassetta, ma piú intimamente nutrito dei succhi della tradizione”… Pittura senese-Federico Motta Editore.

…”Il Maestro dell’Osservanza arricchisce la tradizione gotica senese di notazioni naturalistiche minuziose e vivaci scandite in un’atmosfera dorata”… Enciclopedia dell’Arte Garzanti.

“Dipingere il silenzio non della morte (come spesso usano i pittori figurativi contemporanei), ma della vita, della realtà e della speranza” ….. E.Poretti e S.Michilini 15/10/00. Continua a leggere

VILHELM HAMMERSHØI: la pittura enigmatica.

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Nato il 15 maggio 1864 a Copenaghen, Danimarca.
Ha studiato nell’Accademia di Belle Arti di questa città nella quale risiede per tutta la vita, intraprendendo frequenti viaggi e soggiorni in Italia, Inghilterra, Germania, Francia ecc.
A Parigi partecipa alla Esposizione Universale, nel 1900 realizza la sua prima grande mostra antologica a Copenaghen. Altre mostre a Berlino, Londra e, nel 1911 vince il primo premio nell’Esposizione Internazionale d’Arte di Roma. L’ anno successivo riceve la commissione di un autoritratto per il Museo degli Uffizi di Firenze. Eletto membro del Consiglio dell’Accademia di Copenaghen, muore il 13 febbraio 1916. In questo stesso anno la città di Copenaghen gli dedica una grande mostra in sua memoria nel Kunst-foreningen.

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PIETRO LORENZETTI: la rigorosa umanità.

(Siena 1280-1348ca.)

…”Ma nel suo resistere all’elegante goticismo di Simone Martini, e col portare invece la sua passione giottesca a fruttificare nel terreno della vecchia Siena, Pietro Lorenzetti riuscì ad una pittura non meno attuale di quella del Martini e dei suoi seguaci.

Quel calore umano e quella capacità di comunicazione schietta ed immediata che erano insiti nel fervidissimo temperamento dell’artista e che sull’esempio di Giotto si erano espressi in un linguaggio formale plasticamente vigoroso, conciso ed eloquente, dovevano inoltre trovare a Siena un nuovo stimolo nella grande statuaria di Giovanni Pisano: dalla quale Pietro dové sentirsi profondamente attratto

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Lorenzo Lotto: la disperata chiarezza descrittiva nella pittura.

lotto0LORENZO LOTTO (1480c.-1556/57) —-“La sostanziale renitenza del Lotto, prima alla riforma tonale di Giorgione, poi al classicismo cromatico di Tiziano, all’idealismo neoplatonico del primo e quindi al naturalismo aristotelico del secondo, pose subito l’artista ai margini del gusto dominante a Venezia (…) la sua vicenda umana si risolve in un lungo pellegrinaggio da Treviso a Recanati, da Roma a Bergamo, da Venezia ancora nelle Marche (…). Non solo fu ritenuto dalla critica (Banti 1953, Berenson 1955) il pittore piú altamente religioso del Cinquecento veneto, ma anche il piú vicino all’eresia luterana”…
Rodolfo Pallucchini, L’opera completa del Lotto, Rizzoli Editore, Milano,1974 Continua a leggere

GIUSEPPE AR: la luce del silenzio.

ar0Giuseppe Ar nasce a Lucera (Foggia) nel 1898 e muore a Napoli nel 1956. A parte una parentesi di tre anni a Roma tra il 1925 e il 1928, Ar vive sempre a Lucera, dove realizza il suo “desiderio insaziabile di occupare un posto decoroso nell’arte” e di compiere “il mio programma (che) è quello di riprodurre le cose umili”.

DIPINGERE PUO’ ESSERE UN GIOCO. PERO’ DIPINGERE CERCANDO LA LUCE E’ COSA SERIA E DIFFICILE. E CERCARE LA LUCE NEI COLORI E DIPINGERE CHIARO E’ PRATICAMENTE QUASI IMPOSSIBILE. E AMMIRANDO LE OPERE DI GIUSEPPE AR MI NASCE UNA GRANDE INVIDIA: CHE GRANDE PITTORE! SOLO LA PITTURA ITALIANA PUO’ ARRIVARE A QUESTI LIVELLI!

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JOSE CLEMENTE OROZCO: la pittura profetica.

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José Clemente Orozco  (Messico 1883-1949): il più grande pittore del XX sec., e uno dei massimi pittori di tutti i tempi.

…”Si puó dire che non c’é stata via che il pittore messicano abbia trascurato di esplorare con la piú grande curiosità, ed é risaputo quanto ardore egli abbia messo nel realizzare le vaste pitture sulle pareti degli edifici pubblici, opere murali costantemente esposte al pubblico, pittura che non si puó comprare né vendere, che parla a ogni passante, ora con un linguaggio chiaro e ora oscuro, che a volte puó apparire anche duro, insolente, offensivo persino; ma sempre degno, per la sua autenticità, della stessa dignità della grande pittura religiosa d’altri tempi”… J.C.Orozco Continua a leggere

MAESTRO DI CAMPODONICO: colori fatti di luce.

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——–“Si comincia col “caso” del Maestro di Campodonico, uno dei maggiori artisti del trecento, con Giotto e dopo Giotto, di cui non si sa nulla, del quale rimangono frammenti di affreschi, ma di tale altezza e con tali fremiti di vita morale, attraverso quei colori fatti di luce, da renderci davvero attoniti nel vedere come, già alla metà del trecento, un artista potesse sentire i valori e le possibilità del rapporto luce e colore in quel modo altissimo.”

Pietro Zampetti, Gentile e i pittori di Fabriano, 1992 Nardini Editore Continua a leggere

GIOVANNI SERODINE: pittura tragica e clandestina

serodine0Canton Ticino 1594c.-1630

Pittura aspra, grande e tragica, ancora piú diretta e drammatica di quella del Caravaggio.
Le pennellate rapide, quasi dei colpi di sciabola, che ricordano il moderno Soutine;… “una impaginazione anche piú moderna che nei ritratti piú spinti di Frans Hals o del Rembrandt, ancora da venire del resto; e da richiamare addirittura i francesi intorno al 1860-70” (op.cit.) ; emozioni profonde, vitali…, pittura lontanissima dalla quella ufficiale levigata e teatrale degli accademici di moda. Le poche “pericolose” opere del Serodine sono state “dimenticate”, o meglio “occultate” e per secoli rese “invisibili”… (soffrendo la medesima “malattia” della: Storia di Garabombo l’invisibile, di Manuel Scorza, Ed.Feltrinelli 1973).
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