Koragio Kaniel

San Severo è una delle novità di questa stagione del basket italiano: la società pugliese (provincia di Foggia) è stata ripescata dalla Serie A dilettanti nell’estate scorsa e si è affacciata così sul palcoscenico della LegaDue.
La costruzione di una squadra professionistica però non è stata facile, e i gialloneri sono infatti partiti ad handicap, inanellando una serie di sconfitte che è ancora aperta. Uno dei motivi di questo avvio zoppicante è probabilmente l’ingaggio di Delonte Holland (di cui vi abbiamo parlato in un recente “Pagellone del lunedì”), “uomo non squadra” per eccellenza che non ha certamente aiutato San Severo ad emergere.
Ora i dirigenti stanno correndo ai ripari, sempre pescando nel parco giocatori ex Varese: da due partite in regia c’è Randy Childress, che ha abbandonato i propositi di addio e dopo la breve parentesi a Sassari è volato al capezzale dei pugliesi.
Accanto a lui, a breve vedremo anche Kaniel Dickens, l’ala forte tra i maggiori protagonisti della promozione della Cimberio dalla LegaDue, proprio accanto a Childress. Dickens, che dopo Varese è andato in Francia a Nancy, arriverà nel foggiano accompagnato da moglie e figlioletti. Uno di loro, forse lo ricorderete, era nella pancia della mamma durante la cavalcata vincente della Cimberio conclusasi con la vittoria-promozione contro Veroli.
Quando nacque, il buon Kaniel scelse per lui un nome con la “kappa” come da tradizione familiare, e con un suono tutto italiano: Koraggio, anzi, Koragio perché all’anagrafe è saltata via una “gi”.
Un nome che calza a puntino per la nuova avventura tricolore dell’ala di Denver: accettare di risollevare le sorti di una squadra come San Severo, richiede una dose davvero notevole di coraggio. Pardon, di Koragio!

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