DLC Generation

Ormai è ufficiale: noi videogiocatori di questo inizio di millennio (siamo nel 2009, si potrà ancora definire “inizio di millennio”?) siamo la DLC Generation.

I famigerati DLC (Downloadable Content) sono tutte quelle “aggiuntine” che, nel periodo successivo all’uscita sul mercato di un videogioco, le software house ci propongono a pagamento (a volte gratuitamente) e in digital delivery: livelli extra, skin per i personaggi, modalità di gioco aggiuntive, mappe per il multiplayer e chi più ne ha più ne…scarichi. In pratica non facciamo in tempo ad acquistare la scatola di un gioco, che subito (o quasi) in rete spuntano un sacco di contenuti che aumentano la longevità del titolo in questione, basta pagare e scaricarli.

E’ notizia di questi giorni il prossimo arrivo di ben 3 DLC per Call of Juarez Bound in Blood, lo sparatutto western dei polacchi di Techland uscito da appena 6 giorni (è sul mercato, infatti, dal 1° di luglio): se i primi 2 saranno rivolti alla componente multiplayer del gioco, il terzo riguarderà l’esperienza in singolo. Eh già, cara la mia DLC Generation, ormai a questo siamo arrivati: un gioco arriva sul mercato e, praticamente in contemporanea, già vengono annunciati al mondo i suoi immancabili DLC, o contenuti aggiuntivi che dir si voglia.

Ma sarà una cosa positiva o negativa?
E’ una cosa positiva nella misura in cui sta ad indicare che software house e publisher intendono “spingere” sul prodotto in questione, continuando il supporto e lo sviluppo di contenuti sempre nuovi; è una cosa negativa se ci lasciamo prendere dai cattivi pensieri e iniziamo a chiederci “ma perchè tutte queste belle cose non le hanno messe direttamente nel gioco base?”. Personalmente, tendo a favorire la seconda ipotesi: troppo spesso si ha la sensazione di acquistare un prodotto “monco” in qualche sua parte, incompleto o semplicemente troppo breve da portare a termine; troppo spesso i DLC hanno proprio la faccia di chi arriva a tappare una falla o a “completare” un’esperienza di gioco che, nella sua versione iniziale, risultava deludente sotto alcuni punti di vista. A chi mancano la care, vecchie “espansioni” di una volta?…

Eppure questi contenuti aggiuntivi hanno successo, e sono degli ottimi indicatori del successo di un videogioco: gli utenti li comprano, e se un prodotto non li ha…agli occhi del pubblico finisce per sembrare quasi un prodotto di secondo piano. Come ha detto giustamente qualcuno, prima o poi arriveremo al punto che ci venderanno direttamente un DVD vergine, sul quale masterizzare i DLC…siamo pronti a questo? E’ veramente questo il destino della DLC Generation?

Sempavor
Fanbit

Informazioni su Sempavor

Gerardo Sempavor, personaggio leggendario della storia del Portogallo. Di proibite origini nobili, Sempavor decise ben presto di abbandonare agi e ricchezze, e si mise in viaggio verso il sud del paese, allora occupato, alla ricerca di avventure e...bottino. Resta impressa nella memoria collettiva la riconquista della città di Evora (1165). Oggi si occupa di videogiochi e buon cibo.
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