E’ in questo periodo dell’anno che noi videogiocatori iniziamo ad annusare l’aria, gli occhi ridotti a due fessure: novembre si avvicina e, con esso, la marea di videogiochi “tripla AAA” pronti ad invadere il succulento mercato natalizio. Se ci avete fatto caso vi sarete accorti che le giornate si stanno accorciando, e il freddo siberiano in arrivo in questi giorni sembra essere quasi un invito del simpatico Generale Inverno a starsene chiusi in casa, al calduccio, davanti alla propria console o al proprio fidato PC…
Solamente a fare l’elenco dei videogiochi in uscita c’è di che inebriarsi: Dragon Age: Origins (PEGI 18+), Forza Motorsport 3 (PEGI 3+), Pro Evolution Soccer 2010 (PEGI 3+), Uncharted 2: il covo dei ladri (PEGI 16+), e tanti altri. L’appassionato non può restare insensibile di fronte a tanta opulenza videoludica, e allora ecco che partono le prenotazioni: che manchi una settimana o un mese all’uscita dell’agognato titolo, l’appassionato inizia ad avvertire il terribile peso delle banconote nel proprio portafogli, e deve correre al proprio negozio di fiducia per svuotare in parte il suddetto portafogli e bloccare la propria copia del videogioco.
A partire da quel momento, amici miei, il fenomeno della “acquolina videoludica” diventa di fatto completamente inarrestabile: la salivazione del videogiocatore raggiunge livelli di guardia; il tapino si sogna di notte il momento magico in cui avrà tra le mani la confezione del gioco, e potrà scartarla, aprirla, esplorarla; si pregusta la sorpresa dello scoprire i contenuti aggiuntivi (una mappa in stoffa? Un pregevole dvd di filmati?), la solida tattilità del manuale di gioco e del supporto ottico; nella propria immaginazione si vivono e rivivono più volte i fatidici minuti che passano dall’inserimento del gioco nella macchina, al liberatorio momento in cui ci si inizia davvero a divertire.
E poi? Poi basta, non scherziamo, calma e sangue freddo. Tempo due giorni e il videogioco tanto atteso l’hai già bello che finito; a tale proposito leggevo, recentemente, di utenti che a ridosso dell’uscita nei negozi di Gran Turismo PSP (PEGI 3+) già raccontavano di aver praticamente finito il gioco, avendo sbloccato quasi la totalità delle numerose vetture disponibili; altri si bullavano di aver ricominciato e finito Batman: Arkham Asylum (PEGI 16+), lodandone le ottime qualità videoludiche che ne favoriscono la rigiocabilità; potrei andare avanti a lungo, con un elenco di questo tipo, ma la sostanza non cambierebbe: al giorno d’oggi ad un’attesa spasmodica troppo spesso si accompagna una fruizione rapida, una toccata e fuga, perchè tanto c’è sempre qualche altro videogioco con il quale potersi divertire.
Io sono un videogiocatore anziano, ai miei tempi non era così. Il piacere dell’attesa era solo l’antipasto, l’assaggio di quello che ti aspettava dopo: un videogioco da giocare, spolpare, consumare, riverire, scoprire. O tempora, o mores…oggi l’unica cosa tangibile è proprio…il piacere dell’attesa.
Ti interessa l’argomento? Ascoltaci venerdì 16 ottobre dalle 21:30 sulle frequenze di RMF.
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