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L'APER contro i pregiudizi verso l'eolico

inserito il 16/7/2009 alle 16:08

L'APER, l'associazione produttori di energia da fonti rinnovabili, non ci sta e tramite un comunicato stampa si schiera a favore dell'eolico e contro chi parla di degrado a causa delle pale alimentate dal vento.

Sono infatti molti a pensare che l’energia prodotta dal vento sia un danno irreversibile per il paesaggio della nostra bella penisola e uno spreco di denaro pubblico , il tutto per fornire un inutile e trascurabile contributo al mix energetico nazionale. Queste in sostanza le accuse mosse, secondo APER, da alcune associazioni pseudo-ambientaliste che dei pregiudizi contro l’eolico hanno fatto una loro incomprensibile ragione di vita.

Roberto Longo, presidente di APER ricorda a chi critica questa forma di energia che l’eolico da solo produce oltre 6 TWh di energia pulita, apporto che non si può certo definire ininfluente e che, al contrario, riveste un’importanza chiave nel raggiungimento dei livelli minimi di produzione di energia rinnovabile, per soddisfare gli obblighi recentemente imposti dalle direttive comunitarie e come già accade in altri paesi (Spagna, Germania, Danimarca,..) dove l’eolico fornisce  già oggi un contributo cospicuo al mix energetico.

L’eolico in effetti è una modalità di produrre energia che non emette CO2 né altri agenti inquinanti né scorie e che, grazie all’osservanza di regole ben precise per il corretto inserimento degli impianti  nel territorio (finalmente in via di definizione a livello nazionale proprio in queste settimane) ha un impatto tutt’altro che irreversibile sull’ambiente che arricchisce senza danneggiarne l’identità.

APER ricorda inoltre che il sistema di incentivazione delle rinnovabili in Italia si basa principalmente sulla remunerazione della quantità di energia effettivamente prodotta dall’impianto, secondo modalità già oggi orientate a sostenerne in maniera mirata, diversificata per fonte, efficace ed efficiente il funzionamento. Da tempo è stato superato il concetto del contributo a fondo perduto che poteva dar adito ad accuse di speculazioni e sprechi di pubbliche risorse.

Longo continua sostenendo che l’unico pericolo per il nostro paesaggio e per il nostro futuro è l’atteggiamento miope e preconcetto di quei soggetti il cui impegno è volto unicamente a creare disinformazione e comitati del no, ostacolando l’utilizzo intelligente delle nostre risorse naturali , accettato e sviluppato ovunque, ma in eterno ritardo da noi.

A ognuno la propria opinione.

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