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La faremo nel serbatoio?

inserito il 21/7/2009 alle 11:00

Si è saputo di recente che gli astronauti per dissetarsi usano anche una “bevanda” estratta dall’urina. In molti si ricorderanno, da piccoli o anche meno, quando i genitori ci dicevano che una volta caduti a terra, la classica sbucciata alle ginocchia era disinfettabile con la propria urina. Che dire, gli usi sono molteplici. Ma nessuno, fino ad oggi, aveva ancora ipotizzato che fosse possibile renderla un combustibile.

Certo il momento in cui ciascuno di noi espleterà i propri bisogni direttamente nel serbatoio - sogno di tutti, peraltro, beoni o meno – è lontano e appunto un sogno, ma un gruppo di ricercatori dell'Ohio University ha definito un protocollo per estrarre agevolmente ed a bassi costi l'idrogeno dall'urea, composto presente nel sangue e, ovviamente, nell'urina.

In sostanza, i ricercatori hanno ottenuto l'idrogeno dall'urea, mediante un processo di elettrolisi, che porta alla ossidazione del composto azotato e la successiva scissione in idrogeno, da un lato, e azoto e carbonio, dall'altro, sotto forma di carbonato di potassio (derivante dalla CO2 e dall'idrossido di potassio).
Al di là di queste parole da chimico provetto, dovremo annoverare anche l'urina tra le altre fonti rinnovabili? Forse.

In fin dei conti se, come nella foto (e nella leggenda), ha estinto la miccia di una bomba con la quale i nemici volevano dare fuoco alla città di Bruxelles, potrebbe fare andare anche le nostre inquinanti automobili. Continua a sognare guardandoti il video.

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