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Memorie del Legno. Dialogo fra un albero e l'Uomo

inserito il 20/11/2009 alle 10:51

Un contributo di Notiziario delle Associazioni.

Domenica 15 novembre 2009 al Teatro Stabile d'Insubria di Varese ha  debuttato la rassegna "Memorie del Legno. Dialogo fra un albero e l'Uomo". La nuova produzione della compagnia teatrale varesina Artistec, firmata ed interpretata da Metello Faganelli,  rappresenta una esposizione d'arte visiva e performance di teatro-danza, fortemente legata al nostro territorio e in particolare ai suoi aspetti naturalistici. Al centro del lavoro il rispetto e la salvaguardia dell'ambiente come occasione di crescita individuale e sociale, momento d'incontro tra un passato ideale e remoto e un futuro, ormai prossimo, sempre più tecnologico.

 
Intervista al regista-interprete Metello Faganelli.
Lo spettacolo memorie del legno quando nasce e in quanto tempo si è sviluppato? "Questo percorso nasce circa due anni e mezzo fa. E’ nato dai legni, dalle sculture che la natura, l’acqua e il vento producono nel tempo. Sono temi che ho recuperato nel corso di questi due anni e mezzo, soprattutto sulle sponde del Lago Maggiore. Da li ho cercato piano piano di rendere vivi questi legni, abbinando altri elementi tra cui il vetro, gli specchi e la cera delle candele. Pian piano sono nate queste opere. Dato che io mi occupo di teatro ho cercato di integrare questi lavori con il tetro appunto. Io di professione faccio l’insegnante e l’attore quindi ho cercato di abbinare all’opera una performance di teatro-danza con due attrici – danzatrici. Ho cercato di rappresentare e rendere le opere parte integrante di questo spettacolo “Memorie del legno”. Infatti le due danzatrici danzeranno anche con legni e rappresenteranno anche alcune poesie di autori importanti della nostra generazione ma anche delle generazioni passate. All’interno dello spettacolo ci saranno momenti di danza, di poesia, di racconto”. Qui sarà l’albero a parlare, a narrare la sua storia. E’ quest’ ulitmo il protagonista dello spettacolo. Interpretato da Metello Faganelli.
Secondo lei qual’ è l’elemento che caratterizza l’ Artistec rispetto alle altre compagnie? "Diciamo che tutti quelli che vogliono fare cultura, nel nostro paese vogliono esprimere la loro interiorità. C’è magari chi è più orientato all’infanzia. Anch’io faccio alcuni spettacoli legati all’infanzia. Cerco di interagire e di lavorare molto anche sul sociale, quindi facendo percorsi con i disabili, con gli adolescenti. Cerco di far emergere alcune problematiche e alcuni loro vissuti. E’ anche un lavoro terapeutico. Il corso che noi facciamo è legato molto all’ambiente. Si cerca quindi di dare un messaggio di salvaguardia, cercando di utilizzare i legni che sono la parte vitale del nostro vivere. Perché senza gli alberi noi non potremo respirare".
Dopo lo spettacolo “Memorie del legno” avete in programma altri lavori? E’ già da tanti anni che ci penso. "Mi piacerebbe mettere in scena uno spettacolo dove si racconta il mondo degli animali. Soprattutto la tematica dell’abbandono degli animali, dei cani che vivono nei canili ma anche storie di altri animali. Tra l’altro volevo dire che una delle opere che sono esposte c’è un libro in miniatura che parla della dichiarazione dei diritti degli animali. E’ un elemento di congiunzione con il legno, lo specchio e le cere delle candele".
intervista di Giovanna Tamponi
riprese video di Marco Rusconi e Andrea Besozzi

 

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