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Stabio: le emissioni nocive non hanno confine

inserito il 31/3/2009 alle 16:12

La questione della discarica di Stabio, a due passi dal territorio italiano e dal comune di Cantello, non cessa di far preoccupare.

Dopo le proteste dei cittadini di Cantello e di Gaggiolo, uniti anche ai cittadini svizzeri e le varie iniziative che dal 2002 si sono susseguite, ha preso la parola l'esponente di Rifondazione Comunista Mario Agostinelli, che dalle pagine del proprio blog ospitato in VaresePolitica, dice la sua su quanto sta accadendo, ma soprattutto promette di passare dalle parole ai fatti per venire in soccorso di quelle persone che non vedono il sole perchè la propria casa è all'ombra grazie alla montagna di rifiuti, superiore ai 30 metri, che oscura i raggi solari.

Agostinelli ha difatti effettuato un sopralluogo, in compagnia di Domenico Uslenghi, alla discarica riscontrando lo stato del sito e le 350mila tonnellate di rifiuti che albergano in zona. Il problema, al di la dell'ingombro e dell'ombra fatta alle case, è sulla composizione della montagna. Come riporta Agostinelli e come asseriscono gli abitanti della zona, nella montagna di rifiuti, ma soprattutto nel sottosuolo, sarebbero stati scaricati eternit, amianto e altri metalli pesanti molto inquinanti con il rischio conseguente di inquinamento del terreno e delle falde acquifere.

Agostinelli inoltre teme che il problema sia legato anche ai ritrovamenti nella cava di Viggiù delle stesse sostanze inquinanti e che quindi parte di esse siano state riversate a Stabio. La proposta avanzata dal politico di Rifondazione è quella di effettuare carotaggi e monitoraggi a tutela dei citadini. Per lo stato di aria e acqua e a richiesta di carotaggi, monitoraggi, tutele, garanzie dovute dall’autorità svizzera ai confinanti. Per lo stato dell’aria, dell’acqua saranno richiesti l'intervento di ARPA e ASL.

Categoria: Rifiuti
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