Dinamo Cislago: l’esempio della squadra che non vince mai

Ogni settimana molte squadre scendono in campo con un unico obiettivo: vincere! L’idea della sconfitta non è contemplata, e, qualora dovesse accadere, solitamente è mal accettata.

Eppure c’è una squadra, che gioca nel campionato Open D4, che ad oggi non ha ancora ottenuto una vittoria. O un pareggio.

Il racconto di questa squadra potrebbe iniziare dal giorno dopo la partita del fine settimana, un lunedì qualunque, al “Bar Sport” di Cislago (perché ogni cittadina che si rispetti deve avere un Bar Sport), dove si ritrovano il signor Gaspare, detto Gasper, e il signor Ambrogio, detto Ciapanò a causa di una tragica partita a briscola, a parlare del più e del meno, davanti ad un caffè o ad una spuma.

– Hai saputo che ieri la Dinamo ne ha prese solo 4?
– Eccome no? Ero al campo a vederla, visto che la domenica i cantieri sono chiusi.
– Settimana scorsa gliene hanno fatti 9. I ragazzi cominciano a darmi delle soddisfazioni.

Questo potrebbe essere uno dei discorsi tra questi due nonnetti (magari nel classico dialetto del basso Varesotto), che magari parlano di qualche nipotino, che nella Dinamo ci gioca.

Sì, perché questa, per la Dinamo Cislago, squadra composta per la maggior parte da ragazzi non ancora maggiorenni, è un’annata con poche soddisfazioni, per lo meno dal punto di vista dei risultati sul campo. Ciononostante la squadra va avanti con grande serenità e serietà, senza preoccuparsi eccessivamente delle sconfitte, ma dedicandosi piuttosto della crescita dei propri giocatori, tutti, come abbiamo già detto, giovanissimi.

Un bell’esempio quello della Dinamo Cislago, e a parlarcene è l’allenatore, Mister Silvio Mazzon.

1) In che anno è nata la vostra società e da quando partecipate ai campionati CSI?
La società è nata lo scorso anno.

2) I ragazzi che fanno parte dell’attuale rosa da quanti anni giocano insieme? È il vostro primo anno nella categoria Open?
Siamo nei campionati C.S.I. da più di 10 anni, sempre come Oratorio Sacro Cuore. Fino a tre anni fa avevamo dalle sei alle sette squadre iscritte ai vari campionati: dalla serie A fino agli allievi. Dall’anno scorso abbiamo deciso di ricominciare con un gruppo di ragazzi nati tra il 2000 e il 2007. I ragazzi dell’Open D non hanno mai giocato assieme , per loro è una nuovissima esperienza.

3) Vorremmo conoscere meglio i ragazzi, che età anno in media e cosa fanno nella vita? Studiano, ecc. sono attivi nella vita della vostra società?
Per lo più i ragazzi studiano, abbracciamo una fascia d’età che va dalle scuole medie alle superiori. Alcuni di loro già lavorano, ma sono una minoranza. Sono ragazzi abbastanza diligenti, e come società cerchiamo di tenerli controllati, per ciò che è possibile.

4) Questa si sta rivelando davvero un’annata difficile in termini di risultati, qual’è il vostro segreto per tenere unito il gruppo nonostante i risultati?
Il nostro segreto si evidenzia con il nostro motto: “chi si ritira dalla lotta è un gran figlio di una mignotta”! Questo riassume tutte le nostre prerogative.

5) Sappiamo che oltre la Dinamo c’è anche la Torpedo Cislago, squadra di ragazzi che gioca nel campionato Allievi girone B. Anche loro hanno le stesse difficoltà, probabilmente perché sono piccoli rispetto alla categoria che fanno, ci dica di più su di loro.
La Dinamo e la Torpedo sono due squadre della stessa… “parrocchia”. Per i ragazzi è un po’ come se vivessero in simbiosi: lavorano, sudano, faticano assieme. I più piccoli, iscritti nel campionato allievi (sono più giovani di 3 o 4 anni rispetto all’età media delle altre squadre) se la cavano alla grande.

6) Quali sono i vostri programmi futuri per fare crescere la vostra società e su quali valori vi basate principalmente?
Il futuro? Semplice, andare avanti e rafforzare le squadre con nuove entrate . A prescindere dai risultati sul campo. Non guardiamo i risultati, ma la progressione degli stessi. All’inizio prendevamo all’incirca 15-20 gol a partita, ora siamo generalmente sotto i 10.

7) Indubbiamente siete un esempio per molte squadre che si scoraggiano quando i risultati non arrivano, o peggio ancora si arrabbiano per le sconfitte. Un consiglio da dare a tutte queste società?
Consigli per gli altri? Nessuno, ogni allenatore/educatore deve mettere in campo le proprie qualità e deve essere d’esempio per tutti. Noi ai genitori chiediamo grande collaborazione, mentre i ragazzi sono chiamati ad impegnarsi al massimo e a farsi carico di situazioni per loro nuove e pesanti. Puntiamo molto sul gioco di squadra.

 

 

 

Gianni Mignani e Vincenzo Niesi

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