L’iniziazione

Dopo i tre giorni in giro per rifugi durante i quali abbiamo dato prova, io e Marco, delle nostre capacità; é arrivato il momento di metterci alla prova, ma da soli. IMG_0178

Così abbiamo deciso di salire il Cevedale da soli, ma comunque con il nostro amico, guida alpina, pronto a darci un occhio. Ci alziamo quindi alle 3 e alle 4.30 partiamo a piedi dal rifugio Forni ed in due ore siamo ai 3254 m del rifugio Casati. Beviamo un té, ci imbraghiamo e partiamo: io faccio la guida, Marco il cliente-aiuto guida, e mio papà, in mezzo: il cliente. Procede tutto liscio, in fin dei conti il Cevedale é una camminata su una bella traccia, quest’anno nemmeno tormentata dai crepacci grazie alla molta neve rimasta; l’unica difficoltà puó esser data dalla nebbia e noi, ovviamente, ne siamo avvolti. All’improvviso peró, appena sotto il terminale, dove inizia l’unico tratto minimamente ripido prima della vetta, la nebbia ci abbandona e ci consente di percorrere la panoramica cresta abbracciando con lo sguardo tutte le cime circostanti. Nonostante la semplicità della salita é sempre bello arrivare in cima, avendo fatto da guida per giunta! IMG_0148

Ammiriamo il panorama dall’Adamello, la nord della Presanella, il Tresero, il Gran Zebrù, l’Ortler, la quasi nostra Thurwieser, il Bernina e avanti cosí a perdita d’occhio. Una buona mezz’oretta in cima e poi si scende, questa volta Marco fa la guida e sta ultimo, io, l’aiutante, vado per primo. La discesa non ci crea problemi e tornati al rifugio possiamo concederci una bella mangiata, pieni d’orgoglio per la nostra prima ascensione senza guida

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