Prima erano tubicini di plastica multicolore con dentro un liquido dall’odore osceno e i brillantini, poi sono arrivati quelli di corda che dovevi bruciarli ai lati per attaccarli (senza bruciarti le dita che poi era la parte divertente), poi quelli coi nodi (ma non mi addentro nella questione perchè poi il mio ego è ferito: come mai tutte le mie compagne di classe riuscivano a farli e io no?)
Fatto sta che generazioni di braccia si sono riempite negli anni con gli oggetti più assurdi, diventati veri e propri cult. Da un paio di mesi giro con al polso le farfalle verdi di Cruciani (spostati Belen, che passo io) e, da un paio di mesi, tutti i giorni puntuale qualcuno lo nota e mi fa i complimenti…
Isteria modaiola o polso ultrasexy di Vichy-la-blogger, ora leggo che non solo faccio tendenza, ma il mio braccialetto, fuori produzione, è addirittura un must da collezione!!! Oggi ne ho comprati cinque con i quadrifogli per le mie amiche del cuore. Mica che si sentano meno vip. (E già che c’ero ho comprato un sacchetto di Rolls Star – se vi siete chiesti: che??? non frequentate bambine tra i 5 e i 12 anni-. Chi sa mai che un giorno li tolgano dalla produzione…)
Vi risparmio l’analisi sociologica, vista l’aria che tira. Meraviglia della leggerezza d’estate: se con cinque euro le mie amiche, classe 75 e dintorni, si sentiranno bimbe per una stagione, sono assolutamente soldi ben spesi.