Fucsia, non rosa. Al massimo rosa shampoo. Questo è un blog fucsia. E vi spiego perchè…
Io non sono all’altezza di parlare di femminismo e post femminismo. Io sono una ghostwriter, signori! Mica una docente di Sociologia dell’Università Cattolica. Io, nel ’68, non ero neanche nata. Ma qualcosa la so.
Primo: il fucsia quest’anno è di moda. Guardate le vetrine: le vetrine di oggi non sono un caso. Erano già nella testa dei trendforecaster tre anni fa e, quelli, credete a me, la sanno lunga (del resto compriamo borse, quando possiamo permettercelo, e non trattati di psicologia).
Secondo: il fucsia è più del rosa. E’ una tinta in più. E tinta fa rima con grinta. E a noi non si può negare. In prima pagina oggi, su tutti i giornali, c’erano le Sergio Rossi della Marcegaglia, non i mocassini di Brunetta. Il Maxxi non l’hanno mica progettato due architetti maschi! E Donna d’Onna, l’avete già sentita?
Terzo: che piaccia o meno, è un colore allegro. E, diciamocela tutta, un po’ di allegria ci vuole proprio.
Per cui, con buona pace dell’altra metà del cielo, ragazze godetevelo il fucsia. Che sia la vostra 24ore, o il bavaglino del vostro bimbo (o, ancora meglio, tutt’e due) è un colore che va con tutto!
(ps. oggi col femminismo ce l’avevamo su un po’ tutte. Leggete anche la storia delle scimmiette di Giuly in mammeamilano e notate lo sfondo)