Fugit

Senza televisione, senza giornali, senza cellulare (la cosa peggiore) e senza rete, reale e metaforica. Basta mezza giornata per uscirne provati.

Pensavo: “E ora cosa succederà nel mondo, mentre io sono in ritiro spirituale forzato?!” Dove saranno le valigie di Belen e Cappuccetto Rossetto, d’estate, userà il gloss? Le mie amiche cos’avranno fatto in questo tempo? M. che vuole cambiare il mondo e S. che lo vuole “solo” riorganizzare?

Stamattina, finalmente mi connetto. E la prima cosa che leggo (su Facebook, mica in un’antologia del liceo), è una frase di… Seneca! Io non avrò studiato tanto bene (e, comunque abbastanza da capire che non è farina del mio scrittore preferito, Alfonso Signorini) ma non credo sia un autore moderno…

Dice più o meno così: “Estremamente breve e travagliata è la vita di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente, temono il futuro: giunti al momento estremo, tardi comprendono di essere stati occupati tanto tempo senza concludere nulla”.

Ve la giro, con un grazie a chi me l’ha ricordata…

Dedicato a chi è connesso e chi è sconnesso. Vichy

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