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Ho provato: lo snack salute della macchinetta in azienda

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Me ne sono accorto solo pochi giorni fa, ma da quando in azienda ci hanno cambiato le macchinette del caffè e degli snack nelle aree dedicate alla pausa, hanno fatto la loro apparizione nelle vetrine una serie di snack “nutrizionalmente corretti” tra succhi naturali,  frutta secca e disidratata, bacche varie, chips di mela e barrette ai cereali. Una iniziativa dell’azienda per offrire ai propri dipendenti una scelta “salutare”, a fianco delle classiche e note merendine, patatine, barrette di cioccolato, bibite gassate e non, focacce, tramezzini, brioche e altri dolciumi . Si tratta di una scelta vera perché i prodotti “healthy” occupano quasi tre piani di un distributore, e ce n’è per tutti i gusti.

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Già al bar – tradizionale – della reception erano disponibili spremute “vere” fatte al momento, e frutta fresca, nello stesso spirito di offrire una scelta “healthy”. Ora con le macchinette si allarga l’offerta, e con lei le possibilità di mantenere un’alimentazione corretta ed equilibrata durante l’arco della giornata. E’ vero, non tutti hanno la fortuna di lavorare in un’azienda multinazionale tradizionalmente attenta al tema del benessere, con addirittura la scelta tra un bar vero e proprio e le macchinette dislocate nei punti strategici, ma la buona notizia è che le ditte che gestiscono i distributori automatici sono più o meno le stesse per tutti, dal laboratorio artigianale alla multinazionale, appunto. La linea benessere fa ora parte della loro offerta alle aziende, e si tratta solo di decidere di inserirla.

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I miei 25g di benessere: uva sultanina, mirtilli rossi e bacche di Goji per 80 calorie, circa la metà di una merendina “da pubblicità”.

Per il mio primo snack salutare da macchinetta mi oriento su un mix di bacche ” a basso contenuto di grassi”: uvetta sultanina, mirtillo rosso e bacche di Goji. In realtà sono proprio queste ultime ad attirarmi. Sono la novità trendy del momento. Spuntano in ogni dove, dal supermercato alle pagine facebook, ai negozi di cibi naturali. Sono molto curioso, pare che abbiano proprietà miracolose. Sarebbero addiritura il segreto della longevità delle popolazioni del Tibet, usate da 6000 anni. Non potevo resistere!

Mentre le sgranocchio seduto davanti al mio computer, mi vado a vedere i dati ufficiali sulla longevità delle popolazioni del Tibet, magari anche qualche serie storica di prima dell’arrivo della “civiltà” che potrebbe aver peggiorato le cose con i nostri usi sciagurati.

Prima delusione, da un white paper delle autorità cinesi, riportato da xinhua.net, pare che nel 1951 l’aspettativa di vita in Tibet fosse di 37 anni!! Ad oggi, grazie agli sforzi in materia di sanità fatti dal governo cinese, sarebbe salita a 67 anni! Non mi pare un granché, io a 67 anni non sarò neanche arrivato alla pensione! Oggi si è scoperto che in realtà le bacche sarebbero originarie della Mongolia interna, ma è peggio, l’aspettativa di vita in quelle terre è di 65 anni. Una rapida occhiata alle tabelle dell’OMS per controllare quanto ci “spetta” a noi occidentali “avvelenati” dalla medicina ufficiale, e mi accorgo che per l’italia il dato è 83 anni! Per il momento Lasagna batte Goji  83 a 67. Ok, forse le bacche di Goji non sono miracolose (qui cosa ne pensa il sito antibufale bufale un tanto al chilo), ma lo sgrannocchiar m’è piacevole, e tutto sommato hanno un gusto interessante che non mi dispiace affatto.

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Goji (un po’ allungate e di colore rosso chiaro), uvetta sultanina (dal colore più scuro) e mirtillo rosso (rosso più intenso)

Un’occhiata all’etichetta, molto chiara, mi rivela che il mio spuntino mi apporterà circa 80 calorie. Di solito mi orientavo sui tarallini, salati e cotti al forno, senza farciture iperzuccherine, pensando di contenere i danni. Una visita ad uno dei tanti siti dedicati mi fa scoprire invece che avrei “speso” ben 270 calorie, molto di più addirittura di un sacchetto di patatine, 135 kcal, o di una brioche alla marmellata, 190 kcal, e anche delle merendine farcite, intorno alle 170 kcal.

Oltre alla sfilza di nutrienti e vitamine , le mie bacche sono ricche di  antiossidanti, altro termine feticcio del moderno nutritionally-correct. Queste sostanze combattono i radicali liberi e sono quindi anti-age. Oltre a ben figurare in una qualsiasi conversazione in società, facendoci passare per bene informati, cosa significano questi termini?

L’ossidazione è una reazione chimica che vede la cessione di elettroni da parte di un elemento ad un altro elemento detto ossidante. Questa reazione porta tipicamente alla produzione di radicali liberi, molecole munite di un elettrone spaiato, quindi attivissime e avide di acquisire elettroni altrui. All’interno del corpo umano il fenomeno danneggia le cellule, provocandone la morte.  Un fenomeno tipicamente associato all’invecchiamento, ma anche a molte patologie cardiovascolari, al cancro, a maculopatie degenerative. Antiossidanti sono quegli elementi che impediscono o rallentano le reazioni di ossidazione. In natura, potenti agenti antiossidanti sono, tra gli altri, i polifenoli, presenti in molti ortaggi e anche nel vino.

Si pensa che integrando la nostra alimentazione con elementi antiossidanti si riesca a prevenire tutte quelle patologie associate ai fenomeni di stress ossidativo.  Un articolo del National Center for Biotechnology Information ne spiega molto bene la teoria. Il problema è che la scienza medica, se li ha effettivamente osservati, non è in grado di determinare se questi siano la causa o la conseguenza delle patologie in questione.

In uno studio del 2008 il British Medical Journal esamina gli effetti degli antiossidanti sulle patologie cardiovascolari in pazienti affetti da diabete, concludendo che non ci sono elementi a sostegno di un beneficio di integratori alimentari contenenti antiossidanti nelle patologie studiate. Nessun altro studio è riuscito ad evidenziare una qualunque efficacia dell’assunzione di antiossidanti nella prevenzione di queste patologie, e ancor meno dell’invecchiamento, mentre sono invece evidenti i potenziali danni di una sovra-integrazione, anche ai più accesi sostenitori della loro efficacia.

Rimane il fatto che rispetto ad una merendina tradizionale, un ridotto apporto calorico, i minimi contenuti di grassi e la presenza di vitamine e fibre sono elementi benefici, riconosciuti da tutti. Certo gli stessi benefici potrei averli potrandomi da casa una mela, o delle carote crude, ma ad un costo di 65 cent le mie bacche miste rappresentano uno spuntino, devo riconoscerlo, gustoso e appagante. Lo sgranocchio, in termini di tempo, dura molto di più di una soffice merenda da forno fatta fuori in due bocconi, e il sapore è sicuramente più interessante. In buona sostanza: merendina salutare della macchinetta, adottata!