Durante un recente viaggio di lavoro, mi ero portato dietro i famigerati scarponcini squarciati. Alzandomi un po’ prima sono riuscito a “muovermi” per la campagna marchigiana intorno al mio albergo, con grande soddisfazione. Il tutto senza inficiare sul nutrito programma di lavoro, direi anzi con un certo beneficio sulla tonicità e sul livello di attenzione.
Per chi, come me, tende ad indulgere nell’ozio e a rifuggire da ogni sforzo fisico, le scuse per non “muoversi” sono legioni. Innanzitutto non è mai il momento giusto, vuoi per gli impegni invariabilmente inderogabili, vuoi per lo stress opprimente che impedirebbe di dedicare interamente la nostra mente a questa mistica attività, come se dovessimo sostenere un esame di fisica nucleare. Poi non ci si trova mai nel luogo giusto, o con le giuste condizioni meteo, quasi stessimo organizzando un matrimonio. La verità è che chi è davvero motivato trova sempre una via, nel nostro caso anche un semplice sentiero, mentre gli altri trovano scuse. Nel ribadire il concetto di non aspettare che tutto sia perfetto quando si tratta di compiere il primo passo, mi accorgo che anche in quelli successivi è necessaria una buona dose di motivazione. Quando dedicare un po’ di tempo all’attività fisica? Ora! Dove farlo? Qui!
Il trucco è di prefissarsi degli obiettivi alla nostra portata, facilmente gestibili e che non sconvolgano la nostra vita, perché allora incombe la rinuncia e le comode scuse sorgono spontanee. Occorre anche approfittare delle occasioni che si presentano all’improvviso, operare costantemente delle piccole scelte, come usare le scale anzichè l’ascensore quando si tratta di raggiungere il primo o il secondo piano (poi man mano che si progredisce, si sceglierà di farlo anche per il terzo e il quarto piano). Uscire dalla locanda tre quatri d’ora in anticipo per girarsi la campagna circostante, malgrado il luogo sconosciuto, malgrado la leggera pioggia, malgrado i pensieri di lavoro, malgrado non fosse tutto perfetto, è stata tutto sommato un piccola scelta, facile e gestibile, ma che mi ha permesso di continuare a muovermi. Un piccolo contributo, ma costante, al cambiamento di stile di vita.
Nel mio personalissimo cammino verso Expo, uno dei tanti possibili, sono importanti anche questi minuscoli passi, irrilevanti nell’ordine generale delle cose, ma per me vere e proprie micro-conquiste, con la speranza di poter ispirare altri “diversamente sportivi”. La telefonata del mio ufficio stampa, ricevuta in mezzo alla natura e sotto una pioggerellina insistente, è stata poi un’esperienza rivelatrice di quanto i problemi appaiano diversi, meno spaventosi e quasi irrisori, se solo si cambia il contesto e si considerano da una prospettiva leggermente diversa dal solito. Sarà un’impressione, ma le soluzioni sembrano apparire anche più facilmente, come fossero incise nella corteccia dei lecci onnipresenti, o sussurrate dalla brezza pur gelida. Cose già note, ma quando si provano sulla propria pelle fanno tutto un altro effetto!









…Quel momento non arriverà mai, semplicemente inizia. Con questo banale aforisma “da cioccolatino” si potrebbe perfettamente descrivere il mio esordio nel mondo dei fisicamente attivi. OK, dalla foto sembro più un pingue contadino-possidente del tardo Ottocento che un agguerrito e modeno trekker, ma ci vuole un inizio per tutto.



Decido di smettere di inquinare la provincia con le emissioni del mio mezzo, e mi affido alla rete. Vittoria! Dopo poco, “acquisto con 1 click”, uno splendido paio di scarponcini di nota marca paninara, mi si conceda l’amarcord, concepiti per la camminata simplex. Consegna mercoledì. Per adesso il forte di Orino rimane inespugnato, comincerò tra qualche giorno la mia salutare trasformazione. Non vedo l’ora, ma sono sfinito e ancora non ho fatto un passo! La via della sostenibilità individuale potrebbe essere più ardua di quel che m’immaginavo, ma vado avanti. Mi organizzerò meglio. Vi terrò informati, non perdete d’occhio questo spazio.