Due chiacchiere con Nicola Conversa, alias Nirkiop

Intervista a Nicola Conversa, regista e youtuber del gruppo Nirkiop

“Chi incontri in vacanza? – NIRKIOP“. Nicola, Piero, Anna, Mirko e Gabriele qualcuno potrebbe averli conosciuti con questo video, quattro anni fa. Qualcuno con “Fds – Facce da scuola“, addirittura nel 2011. In questi anni i Nirkiop (il nome del gruppo ndr) sono entrati nella vita di tanti, tantissimi ragazzi, arrivando lo scorso febbraio a festeggiare un milione di iscritti su Youtube.

Ma la storia dei Nirkiop, e di Nicola, non si ferma alla piattaforma video di Google. Film, spot, riconoscimenti. Il gruppo e i suoi componenti sono cresciuti in questi anni, assieme a chi li a sempre seguiti. E adesso nessuno ha voglia di fermarsi.

Com’era il tuo rapporto con la scuola?
Ho frequentato il Liceo Classico “Quinto Ennio” a Taranto. Come andavo? Il mio professore di italiano diceva sempre “Conversa, non atterri né decolli”.
Ero un tipo da 6,5 fisso. Quando presi 9 in italiano, i miei fecero una grande festa durata 4 giorni.
La scuola mi è servita. Mi è servita a diventare il ragazzo che sono, a cercare di fare schifo ogni giorno di meno! (ride ndr)
Non ti dirò che “il liceo classico è completo e ti apre la mente”. Qualsiasi scuola lo fa, sta tutto nel modo in cui ti poni.

Com’è nata la tua passione per la scrittura?
È nata nel momento in cui i libri che leggevo, i film che guardavo da piccolo, iniziavano a non bastarmi più.
La maggior parte delle volte mi mancavano i personaggi che avevo appena visto e ho iniziato a scrivere per continuare le loro avventure. Mi sentivo abbandonato.
Ti rivelo una cosa. Ho avuto difficoltà a guardare le ultime puntate di Scrubs e How I met Your mother, perché sapevo che le storie che amavo stavano per finire.

Hai sempre voluto fare il regista?
Da piccolo volevo avere una mia edicola. Poi volevo fare il modello, ma la pigrizia ha avuto il sopravvento.
Io scrivo da quando ho memoria. Ricordo il mio primo compito di italiano e non quello di matematica. Poi è arrivato il teatro parrocchiale ed ho scoperto dell’esistenza di un copione, di una sceneggiatura, di una regia. Me ne sono innamorato perdutamente.
Ho scoperto come si possa essere la mano che muove la vita di persone che non esistono.

Come sono nati i Nirkiop?
Per un errore. Io, Mirko e Francesco (il fonico del gruppo ndr) filmavamo il backstage di uno spettacolo teatrale. Alla prima, non si aprì il sipario per un guasto alla corda e mentre tentavano di riparare proiettammo il video per guadagnare tempo. Fece molto più successo dello spettacolo in sé e mi chiesero di pubblicarlo su Youtube.
Prima Youtube lo guardavo solo per gli highlights di Serie A e per i video delle canzoni. Capii che potevo scrivere storie e filmarle. Così aprimmo il canale Nirkiop coinvolgendo Piero e da lì non ci capimmo più niente.

Tu e il resto del gruppo siete originari di Taranto e vi siete trasferiti a Milano, cosa è cambiato?
Io amo Taranto. Per me, nonostante i noti problemi, Taranto è ossigeno. E’ così bella da togliere il respiro.
Mi mancano gli amici (ho gli stessi amici da quando ho 13 anni e mi ritengo fortunato) e mi mancano tantissimo i miei genitori. Mi manca il mare.
Non mi manca la mentalità dei tarantini a volte. Qui non ho paura di dire che faccio il regista. A Taranto rispondevano “Sì, ma il lavoro vero?”.
Ma una cosa posso giurarla: il mio primo film voglio girarlo a Taranto e ci proverò in tutti i modi. Glielo devo.
La mia, nostra comicità, il nostro modo di stare dritti davanti ai problemi lo dobbiamo solo alla città in cui siamo cresciuti.

Nell’ultimo anno ti sono successe molte cose, come ti senti?
La candidatura ai David di Donatello, una serie Disney, uno spot per Nike e tantissime altre cose che ora mi sfuggono, non per falsa modestia, ma perché non ricordo neanche cosa ho mangiato ieri.
Non mi sento arrivato, ma avviato: ho ancora tanta fame. E poi, come diceva Baricco “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla”.

I fan ti chiedono un libro, arriverà?
Ci sto lavorando da una settimana seriamente. Si è aperta una porticina, vediamo dove porterà.

Cosa consigli a chi vuole iniziare a scrivere?
Una frase che mi ha sconvolto per la sua semplicità: Scrivere è Riscrivere.

Domenico Buonamico

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