Da Arcisate al Mapei Stadium

La storia di Aristidi Kolaj, dall'Arcisatese Audax alla Primavera del Sassuolo.

In provincia il grande calcio è scomparso ormai da tempo: sono lontani gli anni dei play-off per la promozione in Serie A. Ma tra, noi varesotti, c’è chi è incredibilmente vicino a quei palcoscenici, come Aristidi Kolaj, giocatore della Primavera del Sassuolo.

Ari (è il suo soprannome ndr) ha iniziato giocando nella squadra del suo paese, l’Arcisatese Audax. Poi il Ceresium Bisustum e la Valceresio, tutto condito da gol, assist e la chiara sensazione di avere a che fare con un grande talento.

È arrivata poi la chiamata del Varese Calcio, il successivo fallimento della società, il passaggio al Como per continuare a inseguire un sogno. Il presente è in maglia neroverde. «All’inizio non è stato facile, lontano da casa. Però adesso mi trovo bene e mi diverto».

A Sassuolo per Kolaj arrivano le prime soddisfazioni: il gol all’esordio contro i pari età del Milan, le ottime prestazioni. Qualcuno potrebbe fermarsi, rilassarsi. Non lui, che con impegno e dedizione, lo scorso maggio scende in campo per la prima volta con la selezione under-21 della sua nazionale, l’Albania.«È stata una grandissima emozione, per me, per la mia famiglia, per chi ha sempre creduto nelle mie capacità».

«A giugno ho firmato il primo contratto da professionista, ma non mi sento arrivato: sogno l’esordio in prima squadra». La fame, la grinta, la voglia di grandi partite, forse è qui la differenza tra Ari e un qualunque ragazzo bravo a pallone.

E ai giovani l’ala del Sassuolo dice: «Credeteci sempre, non mollate e vi toglierete tante soddisfazioni».

Domenico Buonamico

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*