“Tutti hanno avuto tre anni per prepararsi, noi solo 7 mesi”, Così commenta Gaia, una studentessa di quinta liceo presso l’istituto Edith Stein di Gavirate. Il tempo è dunque la maggior preoccupazione degli alunni che quest’anno si sottoporranno all’Esame di Stato. Molti altri affermano di trovarla molto più difficile rispetto all’anno precedente e non sentono di possedere le competenze necessarie per superarla.
Come gli alunni, anche i professori si trovano spiazzati e sono quindi costretti ad adeguarsi al meglio per venire incontro ai propri studenti.
“La difficoltà maggiore per me consiste nel preparare i miei studenti alla seconda prova, in quanto devono sostenere due materie al posto di una ”, afferma una prof di matematica e fisica. Un’altra docente ammette che la disorganizzazione e le istruzioni poco chiare assegnate dal ministero non aiutano gli studenti ad approcciarsi al meglio.
Il governo voleva risolvere le disparità di giudizio tra le commissioni d’esame mettendo rigidi paletti nelle valutazioni, ma i professori rimangono perplessi: “ rimane sempre il buon senso che varia da persona a persona” commenta una docente.
Con questi cambiamenti si è davvero ottenuto l’effetto desiderato?
Sofia Maccanò e Camilla Bruschera
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