“Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.” Lev Nikolaevic Tolstoj (1828-1910), scrittore russo.
Fonte: “Anna Karenina”.
Da questa settimana desideriamo essere sul blog Gulli…veramente ogni venerdì per condividere con i lettori alcune riflessioni che ci sono nate in seguito ad uno o più eventi di attualità della settimana appena trascorsa, che ci hanno toccato in modo particolare…
Scorrendo le notizie di questa settimana, non posso rimanere indifferente a quello che in questi giorni ha fatto più rumore sui media… Forse non l’evento più importante, ma sicuramente quello che ha fatto più clamore, occupando i primi titoli di quasi tutte le testate nazionali. Il caso dell’omicidio di Avetrana.
Due tentazioni di fronte a questa notizia: un sentimento di indifferenza, all’ennesima notizia di violenza all’interno delle “mura domestiche”… Un’estraneità, come di una realtà che non ci tocca minimamente… Un’indifferenza che diventa insofferenza, come di un già visto, già sentito, un copione di una storia già successa… Quasi un essere abituati a questo genere di notizie. Abituati al male. Cinismo.
L’altra tentazione: vivere la notizia seguendo i media, che di ora in ora aggiornano la situazione… Non tanto diverso dal guardare la vicenda come si sta davanti ad un telefilm in TV. Curiosità.
L’occhio scorre su un titolo che cambia, frasi ad effetto… Abituati come siamo a guardare i titoli e fermarci a quello, prendendo per buono quello che ci dicono. Superficialità… Mancanza di tempo per approfondire…
Indifferenza, estraneità, abitudine, cinismo, curiosità… superficialità…
Eppure… Questa notizia, così lontana da noi, parla ancora una volta di famiglia… di famiglie ferite. Di famiglie spezzate, di relazioni interrotte,…
Forse ha qualcosa da dirci, ha qualcosa che ci interpella,…
Ci fa riflettere ancora una volta sulla nostra famiglia, sul nostro essere in famiglia, quella da cui veniamo e quella che abbiamo costruito, sulle nostre relazioni, relazioni appaganti o relazioni interrotte,.. sulle nostre ferite… Sul nostro bisogno profondo di essere amati, di essere capiti, di relazioni autentiche, di stare bene… Sul bisogno che abbiamo di amare.
Questa famiglia oggi così assediata, dall’incomunicabilità, dalla mancanza di tempo per la relazione… Più fare, che stare insieme… Più avere, che essere… Più consumare, più apparenza…
E’ possibile oggi una famiglia felice? E’ possibile oggi non rimanere tentati di dar credito solo a quello che fa più rumore? Scavare un po’ più a fondo?
Riusciamo ad essere adulti leali e onesti con noi stessi? Riusciamo ad essere degli adulti veri? Riusciamo a non seppellire le nostre domande fondamentali e i nostri desideri profondi ed elementari del cuore sotto una coltre di perbenismo e di quieto vivere? A guardare con lealtà le nostre relazioni?
Ma soprattutto, tieni questo in mente: sii sempre fedele a te stesso: ne seguirà, come la notte al giorno, che non sarai falso con nessuno.” (Polonio)
Come mai tra le persone così coivolte nei tragici eventi di questi giorni, nessuno di loro ha mai chiesto aiuto?
Come mai, di fronte alle nostre relazioni ferite, nelle nostre situazioni di incomunicabilità, solitudine ed estraneità, non arriviamo a fidarci e ad affidarci a qualcuno che ci possa aiutare?