“Oddio!! Guarda!!! E’ fantastico!”
“Sì! Me lo avevano detto che saremmo rimasti a bocca aperta…”
“Già…ma visto con i tuoi occhi è tutta un’altra cosa…”
Questa è stata la prima impressione quando dal finestrino dell’aereo abbiamo iniziato ad atterrare, finalmente avevamo visto cosa da mesi avevamo solo immaginato: boschi, campi, qualche casa ed un fiume.
Lo spettacolo è stato meraviglioso.
Atterrati eravamo in fibrillazione, parlavamo sì e no quattro parole in Lettone, e ci trovavamo da soli all’aereoporto di Riga e dovevamo trovare i nostri bagagli; quattro ragazzi Italiani con una fantastica maglietta gialla supercolorata, il sorriso sulle labbra e la macchina fotografica in mano.
Prese le valigie abbiamo incontrato due volontarie che sono state in Italia, che ci hanno portati con gli altri ragazzi qui ospitati a cenare. Cosa c’era per cena? Zuppa ovviamente!
Il giorno successivo abbiamo incontrato le famiglie, e consegnato un girasole, ognuno andava per la propria strada con una nuova famiglia verso una nuova casa.
E’ stato molto emozionante.
E pensare che è passato già un mese.
Il primo settembre è iniziata la scuola, mi sentivo a disagio ad andare in giacca e cravatta, ma qui è così, tutti eleganti per dimostrare di essere intelligenti e veramente vogliosi di imparare!
Alla fine mi sono divertito! A fare foto e ascoltare la musica di sottofondo, o qualche ragazzo cantare. Poi ci siamo tutti riuniti, e la preside ha incominciato a parlare, a presentare i nuovi insegnanti, le nuove classi, e me! Quando mi ha chiamato davanti a tutti per andare a ritirare i miei regali di benvenuto ( una tazza e una penna col nome della scuola) sono diventato rosso come un pomodoro con tutte quelle persone che mi guardavano!
All’inizio non è stato facile socializzare, ma pian piano qualcuno a cominciato a fare domande e ad invitarmi a mensa, e tutto è stato più facile!
Non ho una classe fissa, anche se una per più ore alla settimana, e in questo modo girando incontro più persone e faccio più amicizia.
La Lettonia ha tanto da raccontare, le persone hanno tutte una storia affascinante che vogliono raccontare a qualcuno, ma non c’è mai tempo, tutti vanno sempre veloci, come se stessero per perdere qualcosa di molto importante e allora sono costrette a tenersi la storia per sè. La Lettonia non si può descrivere facilmente, bisogna osservarla, bisogna capire i suoi perchè, bisogna raggiungere il suo cuore, bisogna viverla!
Bisogna riscaldarla nei mesi freddi, e giocarci insieme in estate nelle sue fantastiche spiaggie, bisogna assaggiare la sua cucina, parlare con la sua gente, ballare i suoi balli e cantare i suoi canti!
Bisogna gridare il suo nome al vento freddo del nord, chiudere gli occhi ed essere trasportati tra le sue pianure, le sue spiaggie e le sue città, bisogna incontrarla di nuovo e farla entrare nel proprio cuore, sapendo che da lì non potrà più scappare via, e ascoltare finalmente così la sua storia.
Sveiciens no Latvijas! Samuele
Samuele Messina, classe IV del Liceo “Marie Curie” di Tradate, ha lasciato l’Italia lo scorso 19 agosto per trascorrere 10 mesi a Cesis, in Lettonia.
grande samu, sono felice per te!