Il dipinto per MERCEDES SOSA

18Michilini 2009 – “Mercedes Sosa”, olio su tela, cm.80×80 (particolare del volto)
Questo dipinto è dedicato alla “VOCE DI CHI NON HA VOCE”: alla cantante popolare argentina Mercedes Sosa, che è un simbolo della sua terra e della lotta per la pace e per i diritti civili dell’America Latina……a Mercedes Soza che è un canto permanente all’amore e alla vita.
Chi ancora non la conosce visiti la sua página web, che è: http://www.mercedessosa.com.ar/


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Michilini 2009 – “Mercedes Sosa”, olio su tela, cm.80×80

Nata da una famiglia povera, si appassiona fin dall’adolescenza delle danze popolari; nell’ottobre 1950 partecipa, vincendo, a una manifestazione canora radiofonica a Tucumán.

Nel 1960 fa parte del Movimiento del Nuevo Cancionero, una corrente sorta nella provincia di Mendoza, che intende rinnovare la canzone popolare, rappresentando la vita quotidiana argentina. Ne fanno parte anche Armando Tejada Gómez, Manuel Oscar Matus e Tito Francia.

Insieme col marito Manuel Oscar Matus tiene concerti all’Università e pubblica il primo disco, Canciones con fondamento.

Il maggior riconoscimento viene ottenuto nel 1965 al Festival Nacional de Folklore di Cosquín, lanciata dal Jorge Cafrune; nello stesso anno incide il disco collettivo Romance de la muerte de Juan Lavalle, con Ernesto Sábato e Eduardo Falú, cantando Palomita del valle.

Nel marzo 1966 incide Yo no canto por cantar, un LP comprendente Canción del derrumbe indio, Canción para mi América, Chayita del vidalero, Los inundados, Zamba para no morir, Tonada de Manuel Rodríguez e Zamba al zafrero. Il successo la porta a incidere l’ottobre successivo Hermano e alla fine del 1967 esce Para cantarle a mi gente.

In quell’anno si esibisce in una lunga tournée che la porta a Miami, a Lisbona, a Porto, a Roma, a Varsavia, a Leningrado, a Baku e a Tiflis. In quell’occasione conosce il musicista Ariel Ramírez che le propone l’incisione di Mujeres Argentinas, conclusa solo nel 1969, dopo l’apparizione di Zamba para no morir, una compilazione di temi di successi precedenti e di Con sabor a Mercedes Sosa, che comprende la canzone di successo Al jardín de la República.

Nel 1970 partecipa al film El Santo de la Espada, di Leopoldo Torre Nilsson, sulla vita del generale e patriota argentino Josè de San Martìn; escono anche gli album Navidad con Mercedes Sosa e El grido de la tierra, che contiene il celebre inno Cancion con todos, una canzone di speranza per tutto il Sudamerica. Nel 1971 edita La voz de Mercedes Sosa e Homenaje a Violeta Parra, in cui canta numerose canzoni della famosa cantante cilena, fra cui la celeberrima Gracias a la vida. Partecipa a un altro film di Leopoldo Torre Nilsson, La tierra en armas, in cui interpreta l’eroina peruviana Juana Azurduy.

Nel 1972, nonostante gli attacchi dei militari, esce Hasta la victoria, un album con canzoni di chiaro contenuto sociale e politico e Cantata Sudamericana, con musica di Ariel Ramírez e versi di Félix Luna.

Dopo Traigo un pueblo en mi voz, del 1973 e A que florezca mi pueblo, del 1975, nel 1976 esce Mercedes Sosa con i contributi dei poeti Víctor Jara, Pablo Neruda, Alicia Maguiña e Ignacio Villa. Nel 1977 rende omaggio a una dei maggiori cantanti popolari argentini con Mercedes Sosa interpreta a Atahualpa Yupanqui.

Con l’instaurazione della dittatura militare la sua musica di denuncia inizia ad essere invisa ai militari, dapprima è vittima della censura, poi, viene imprigionata durante un concerto a La Plata e infine nel 1979 è costretta all’esilio a Parigi e l’anno dopo a Madrid.
Durante l’esilio dedica molti brani alla sua patria e alla speranza di cambiamento e di pace e democrazia per gli argentini, come il brano Todo cambia e Solo le pido a Dios.
Torna in Argentina il 18 febbraio 1982, alla vigilia della caduta del regime e si esibisce tredici volte al Teatro dell’Opera di Buenos Aires, accompagnata dai musicisti rock Leòn Gieco e Charly Garcìa; dai concerti viene tratto l’LP Mercedes Sosa en Argentina.
Tutti i suoi concerti in quell’occasione iniziano con il brano Todavia cantamos, un inno alla resistenza e alla speranza.

Il ritorno alla democrazia coincide con il successo discografico del live Mercedes Sosa en Argentina dallo Stadio Ferro Carril Oeste. Lo spettacolo diventerà poi parte del documentario a lei dedicato, Como un Pàjaro libre,­ che darà il nome ad un omonimo album.
Mercedes Sosa diventa il simbolo della resistenza e della speranza; nel 1984 realizza lo storico spettacolo Corazòn americano, con Milton Nascimento e Leòn Gieco, che ha luogo allo stadio Velez Sarfield di Buenos Aires; l’esecuzione, con gli altri due artisti, del brano Solo le pido a Dios diventa l’inno delle nuove generazioni alla libertà riconquistata.
Il concerto è inserito all’interno del film su Mercedes, Sera posible el sur?, realizzato dal regista tedesco Stefan Paul, un viaggio con Mercedes Sosa attraverso la nazione argentina, dal nord al sud, la sua gente e la sua storia.

Nel 1988 realizza il tour Three Voices (recentemente rilasciato sull’omonimo DVD), assieme alla folksinger e attivista per i diritti civili Joan Baez e al cantautore tedesco Konstantin Wecker. In quel tour spicca l’indimenticabile interpretazione di Graçias a la vida, il brano di Violeta Parra che Mercedes e la Baez avevano già inciso separatamente e che ora interpretano, con un nuovo arrangiamento, in duetto.

Nel 1988 lancia Amigos mìos, una compilation nella quale compaiono brani di Milton Nascimento, Pablo Milanès, Teresa Parodi, Charly Garcìa, Fito Pàez e Raimundo Fagner .

Nel 1989 riceve la medaglia dell’Ordine del Cavaliere delle Arti e della Letteratura, consegnatole dal Ministro della Cultura Francese.
Nel 1992, le viene conferita la carica di cittadino onorario della città di Buenos Aires, nel Salone d’Oro del Conciglio e negli Stati Uniti dove viene nominata ospite onorario del Texas e Houston, dal Sindaco e dal Governatore di Stato.

Nel 1993 partecipa alla colonna sonora del film Convivencia, duettando con Pablo Milanès e Roberto Goyeneche, uno dei più grandi cantanti di tango. A novembre, sulla scia di un successo inarrestabile, esce la compilation Mercedes Sosa, 30 anos, un disco che raggiunge i vertici nelle classifiche delle vendite; l’anno successivo Gestos de amor è Disco di Platino; gli album seguenti hanno parimenti un enorme successo.

Nel marzo 1997, Mercedes Sosa rappresenta l’America Latina e le isole caraibiche, in veste di Vice Presidente della Commissione per la stesura della Carta della Terra: il convegno stila un documento per la Tutela dell’Ambiente equivalente alla Carta dei Diritti Umani.

Nello stesso anno, dopo l’uscita dell’album Alta fidelidad-Mercedes Sosa canta a Charly Garcìa il suo stato di salute peggiora: più volte in pericolo di vita, si ristabilisce solo dopo mesi di sofferenza, al termine dei quali realizza un nuovo album, non a caso intitolato Al Despertar che riceverà poi il Premio Gardel come Disco dell’Anno.
Riprende a cantare incidendo nuovi album (l’ultimo nel 2005).

Nel 2008 il documentario Sera posible el sur viene rilasciato su DVD con l’aggiunta di un’intervista a Mercedes in occasione del suo concerto a Stoccarda lo stesso anno, e parte del concerto. Il tour europeo, iniziato nel 2008, doveva proseguire nel 2009, ma il management europeo ha comunicato l’annullamento del tour internazionale di Mercedes Sosa, dovuto a motivi di salute.

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera: http://it.wikipedia.org/wiki/Mercedes_Sosa

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