Mi chiamo Mike

Mi chiamo Mike, ho dieci anni. Abito in un piccolo villaggio nel centro Africa. Ho una bellissima famiglia: ho due sorelle più piccole che io adoro. Mio padre è un uomo molto forte, vorrei essere come lui da grande. Mia madre è molto dolce, si preoccupa sempre per me e le mie sorelle.

Fino a due anni fa ero un bambino. Ma ora non lo sono più. Mio padre lavorava nei campi ma i soldi che guadagnava non erano mai abbastanza. io padre decise allora che ero abbastanza grande per poter lavorare. Trovò un lavoro per me nella fattoria del suo vecchio amico, nel villaggio vicino al mio. Allora mi trasferì nella fattoria del Signor Smith nel mese di giugno. La mia sveglia tutte le mattine suonava alle 5:30: lavoravo nei campi, mi occupavo degli animali della fattoria. La mia giornata terminava nel tardo pomeriggio. Un giorno il Signor Smith mi mandò nel villaggio vicino per vendere le uova. Fu proprio in questo villaggio che scoprì una cosa fantastica: vidi per la prima volta una scuola. La mia attenzione fu catturata da un gruppo di bambini che tenevano in mano dei libri e che tutti insieme entravano a scuola.

La scuola era una grande casa costruita completamente in legno e aveva delle grandi finestre che la illuminavano. La mia curiosità era troppo forte e non riuscii a resistere: decisi di sbirciare da una delle finestre. Rimasi molto colpito: c’ erano tante immagini appese ai muri, c’ era un maestro che leggeva ai tanti bambini in silenzio che ascoltavano con concentrazione. In quel momento immaginai di essere anche io tra quei bambini, immaginai di saper leggere, di saper scrivere, di poter giocare con i miei compagni. Immaginai di poter essere bambino. La settimana dopo il Signor Smith mi chiese di tornare nel vicino villaggio per vendere altre uova. Quello fu un giorno molto importante per me: fu il giorno che conobbi il maestro della scuola, il Signor Will.

Quella mattina mi ritrovai di nuovo nelle vicinanze della scuola e non potei resistere: decisi di sbirciare di nuovo. Ma quel giorno fui notato dal Signor Will. Gli bastò incrociare il mio sguardo per comprendere che facessi lì. Gli raccontai la mia storia. Fu molto comprensivo. Ebbi la sensazione che anche lui aveva subito quello che io stavo subendo in quel periodo. Qualche giorno dopo il Signor Will venne a trovarmi nella fattoria del Signor Smith. Aveva una proposta per me. Una di quelle che ti cambiano la vita. Mi guardò e mi disse “Caro Mike vorrei insegnarti a leggere e a scrivere, a vedere il futuro con una diversa prospettiva”, risposi “ma Signor Will io non posso, devo lavorare” lui “non ti devi preoccupare, ho già parlato con il Signor Smith che ti concederà di recarti nella mia scuola tutti i pomeriggi”.

Fu così che realizzai il mio sogno di essere bambino.

Questa voce è stata pubblicata in Laboratorio. Contrassegna il permalink.