Devo essere sincero, se non l’avessi trovato gratis su playstation plus non avrei mai pensato di comprare un gioco come Catherine. La ragione di questa scelta era dettata un po’ dalla mia avversione alle recenti produzioni videoludiche giapponesi e un po’ perché non sono mai stato un amante dei puzzle games. Invece devo ammettere che Catherine è stata capace di farmi cambiare idea fin dai primi minuti di gioco ribaltando i miei pregiudizi e sorprendendomi piacevolmente.
STORIA
Il titolo realizzato dal famoso Persona Team (famoso per aver creato l’omonima serie di GDR) racconta la storia di Vincent Brooks. Vincent è un terntaduenne che vive un conflitto interiore tra la sua voglia di rimanere un eterno adolescente e cazzeggiare tutte le sere al bar con gli amici e le insistenti pressioni esercitate dalla sua fidanzata Katherine (rompiballe di prima categoria) per farlo maturare e mettere su famiglia. A complicare il tutto, un bel giorno, nella vita di Vincent appare Catherine, una sexy biondina tutto pepe vestita in abiti molto molto succinti (incarnazione della donna ideale di un tipo come Vincent) che dopo poco, manco a dirlo, finisce a letto con il nostro protagonista. Dall’incontro con Catherine, Vincent inizia ad avere terribili incubi notturni a sfondo horror dai quali rischia di non svegliarsi più.
INCUBI E DELIRI
La struttura di gioco si articola in due parti che si alternano durante l’avventura, l’una caratterizzata dalle dinamiche delle Visual Novel Interattive e l’altra che presenta i tratti tipici degli action puzzle game. Le sessioni diurne del gioco sono ambientate prevalentemente allo Stray Sheep, il locale dove Vincent si incontra con i suoi amici. Durante queste sessioni potremo parlare con tutti i frequentatori del pub, giocare ad un arcade chiamato Rapunzel, bere con gli amici (ma attenti a non ubriacarsi perché questo influenzerà la parte relativa all’incubo notturno) e portare avanti la doppia relazione di Vincent con Katherine e Catherine tramite gli SMS e le E-mail che potranno essere inviate e ricevute dal suo cellulare scegliendo cosa scrivere alle ragazze in modo da influenzare gli accadimenti della storia (sono ben 8 i finali alternativi che potranno essere sbloccati). Il telefonino sarà anche uno strumento fondamentale per salvare le partite e visualizzare i punteggi ottenuti nei vari stage notturni.
Mentre di giorno si svolge la parte più intrigante del gioco, le sessioni notturne saranno decisamente molto più impegnative. Infatti ogni notte ci ritroveremo ad affrontare un incubo nel quale Vincent, per salvarsi la vita, deve scalare più in fretta possibile una montagna composta di cubi che crollano a tempo sotto i suoi piedi. In questa dimensione onirica troveremo diversi tipi di cubi da spostare nel modo più giusto (facile a dirlo…) per permettere l’arrampicata di Vincent verso la cima della torre evitando le trappole e soprattutto evitando di cadere nel vuoto o venire brutalmente ucciso dai boss di fine livello che oltre a mettere ansia (grazie alla magistrale caratterizzazione horror) faranno di tutto per ostacolarlo durante la difficile scalata per far risvegliare Vincent e salvarlo dalla morte. La sfida è decisamente impegnativa e a tratti frustrante e, se non siete particolarmente amanti dei puzzle games (come me) ma volete ugualmente godervi a pieno questo titolo vi consiglio di settare il livello di difficoltà su facile (modalità che comunque offre un buon livello di sfida evitandovi di lanciare il controller contro la tv).
ANGIOLETTO O DIAVOLETTO
Alla fine di ogni livello intermedio, oltre ad incontrare gli altri sventurati come lui (tutti aventi le fattezze di pecora) e a parlargli imparando nuove utili strategie di arrampicata, Vincent sarà costretto ad entrare in un confessionale e a rispondere alle domande di un misterioso oracolo che riguardano la sua concezione di vita di coppia e vita sessuale. Queste risposte e le interazioni con le ragazze tramite gli SMS determineranno la propensione morale del protagonista (misurata da un indicatore che si sposterà verso il diavoletto o l’angioletto ogni volta che farete una scelta). La propensione di Vincent verso il bene o il male influenzeranno anche le azioni durante le scene di intermezzo e di conseguenza il finale della storia.
(S)VESTE GRAFICA
Ad arricchire l’esperienza visiva ci pensa la grafica cel-shading dai caratteri manga che riesce a donare uno stile unico che calza a pennello ad un gioco come Catherine. Inoltre è da sottolineare la cura quasi maniacale dei dettagli, la caratterizzazione e la materializzazione perfetta delle ansie di Vincent che si identificano alla perfezione nelle fattezze dei boss di fine livello (il bambino gigante, la sposa assassina, etc..) e una colonna sonora che si adatta alla perfezione alle diverse fasi di gioco (gestibile anche tramite il Juke box presente nello Stray Sheep).
COMMENTO FINALE
Catherine è un gioco diverso da tutto quello a cui avete giocato fino ad ora. La storia intrigante vi terrà incollati al controller, e per vedere come continuano le mirabolanti avventure di Vincent (e delle sue attraenti ragazze) riuscirete a trovare la forza (e sopratutto la pazienza) di superare anche i punti più ostici dei terribili incubi in formato puzzle game (se non altro per rivedere nuovamente le curve mozzafiato di Catherine). Ovviamente non è un gioco esente da difetti, i controlli a volte non sono proprio precisi e nelle fasi più concitate del gioco potreste precipitare nel vuoto a causa di un controllo non proprio impeccabile (e le imprecazioni si sprecherebbero). In conclusione, Catherine o si odia o si ama (ma merita almeno un primo appuntamento dato che la potete scaricare gratis dal Ps Plus fino al 29 di maggio).
Consigliato a :
– Amanti dei puzzle games
– chi vuole provare qualcosa di nuovo e fresco a confronto dei soliti videogames
– chi vive la stessa situazione di Vincent
Sconsigliato a :
– chi odia i puzzle game
– chi ha poca pazienza
– ai casual gamers
Gaetano “Morfeus” Deleo