L’arte di Spremere i brand.

Episodio Codemasters

 

Parto subito scrivendo che questa non è una recensione di F1 2012. Ormai è già uscito da diverso, ma non troppo, tempo quindi immagino che la vostra e anche mia indigestione di opinioni e giudizi ce la siamo fatta.

Devo dire che sin dalla prima interpretazione proposta Codemasters rispetto a quel nobile sport che ha fatto fare pennichelle domenicane a generazioni di maschietti è stata ottima. Finalmente qualcuno ha capito lo spirito frenetico fatto di riflessi da Jedi e da sorpassi mozzafiato che domina questa disciplina ed a catalizzarlo sotto forma di videogioco.

Viste le ottime recensioni e le buone impressioni da parte dei consumatori, Codemasters ha poi confezionato annualmente il videogames della Formula1 promettendo di farlo diventare un brand alla FIFA.

Scelta saggia? Non saprei. Partiamo dal gioco in sé.

Già nel 2010 tecnicamente era ottimo: simulazione di guida ai limiti con la realtà, eccezionale impostazione grafica, carriera corposa e coinvolgente, modeste modalità online ecc. Ovviamente qualche magagna c’era come l’I.A. Avversaria un po’ deficitaria e qualche calo inaspettato di frame rate.

Nel 2011 Codemasters ha aggiustato qualcosa ma non in maniera vistosa e radicale anche perchè ormai il gioco è quanto di più perfetto sia possibile realizzare in questa generazione. Quest’anno Codemasters incrementa la profondità della modalità carriera e traccia meglio la scalabilità del modello di guida. Problemi di I.A. rimangono così come il frame rate deficitario.

Tirando le somme e mettendo tutti e tre i capitoli sulla bilancia si nota che in sé il gioco è cambiato poco. Forse i gamers cominceranno a stancarsi non notando un vero cambiamento radicale, ma come rivoluzionare quelle cosi perfette righe di codice visto che sono già perfette? E’ una bella domanda. Codemasters poteva essere più parsimoniosa con questo brand: rilasciare le nuove rose di piloti online, aggiustare il prodotto e fornire nuove auto e circuiti con patch scaricabili evitando di giocarselo di anno in anno rinnovandolo praticamente di nulla.

Spero non termini come il brand di Guitar Hero che da eccellenza dei rithm-game è sceso fino all’essere smantellato come progetto perchè spremuto fino all’ultima goccia senza creare nel consumatore una sorta di attesa per quel prodotto.

COSA NE PENSATE? Comentate qui sotto.

Enrico Supertramp Santi    

 

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