Electronic Arts chiude l’ anno degli FPS con un titolo che ricorda la leggendaria serie dei primi videogiochi 3D ispirati alle guerre e Medal of Honor è proprio uno di questi. I ricordi sono tanti e l’ astinenza nel poter ritrovare un sorriso dopo troppe delusioni, ora sembrerebbero svanite. Il panorama dei videogiochi bellici è cambiato da allora, ma il realismo che si può cogliere in MoH è sicuramente un buon traguardo per un brand ormai assopito. Il realismo delle sessioni single-player sono ben strutturate ed il lavoro dei ragazzi di DICE con DANGER CLOSE ha dato i suoi frutti. MoH offre una campagna piuttosto breve che non dura più di 10 ore, ma è in grado di tirar fuori un po’ di adrenalina seguendo il vostro team d’ assalto per gli scenari in afghanistan, dove vi troverete fiondati in missioni piuttosto disperate. Non tutte le scene sono all’ altezza degli standard qualitativi della leadership, ma è stata sapientemente intrecciata una storia con all’ interno tanti protagonisti da dover utilizzare. Tutti i soldati che serviranno saranno giocabili e cruciali sulla buona riuscita delle missioni. La regia è sicuramente la parte riuscita meglio di MoH. Inquadrature e riprese dall’ alto, fanno sentire il giocatore dentro un film di guerra dove non rimarrete mai soli, ma accompagnati dalla vostra squadriglia tattica. Questa decisione rovina l’ esperienza del videogioco per i fan dello stile hardcore perchè rende le missioni più una passeggiata in cui non devi essere predominate sugli altri ma soltanto seguire il team. E’ facile giocare a MoH, troppo semplice finrlo al livello difficile perchè lo scopo del gioco sarà quello di dover eliminare solo alcuni elementi ostili come i terroristi armati di RPG e proseguire nella vicenda, mentre i vostri alleati sfoltiranno tutto il resto. I ruoli che andrete a ricoprire saranno variegati, in base alla squadra di appartenenza come i Ranger coi fucili d’ assalto e mitragliatrice pesante, ma anche azioni evasive o in copertura notturna nei caseggiati con in dotazione armi silenziate e per i ” camperoni ” ci saranno missioni da sniper addirittura col barret che è un fucile di precisione anticarro, capace di fare centro da oltre un chilometro. Le sequenze giocabili a bordo dei mezzi saranno i Quad e gli Apache come artigliere. Durante le missioni sarà possibile abbattere le postazioni nemiche grazie alla vostra segnalazione con puntamento laser sui bersagli per mandare assegno gli attacchi aerei. Oltre al single-player classico esiste una Modalità Tier 1 che consiste nel rifare le missioni come una sfida a tempo dove bisogna rischiare tutto per recuperare secondi preziosi e vincere medaglie e riconoscimenti. Il multi-player di MoH è bilanciato e con una buona dose di coinvolgimento. Le mappe sono meno complicate del previsto ed esistono poche zone di appostamento e coi mezzi utilizzabili. Non è possibile lasciarsi andare dalla foga per fare l’ eroe della situazione perchè esiste il radar cob l’ esatta posizione dei nemicie quindi individuare i bersagli sarà troppo semplice accerchiarli e cecchinarli. E’ una scelta di EA che spinge il giocatore a fare squadra ed utilizzare quei pochi elementi sul campo che possono essere decisivi per poter avvantaggiare il team. Dopo aver capito come ci si muove sul campo, sarà utile coprirsi ed attaccare in mischia senza paura. In MoH è possibile accumulare esperienza per potenziare le armi, migliorando così l’ arsenale a vostra disposizione, come pendere mirini telescopici, caricatori più capienti e lanciagranate incorporato. Vi sono due modalità di gioco che si chiamano Team Assault e Combat Mission. La prima è il più conosciuto DeathMatch a Squadre col limite dei punti, mentre la seconda è una simulazione su campo dove una fazione deve infiltrarsi e sfondare l’ altra che difende una determinata zona della mappa con la scelta del re-spawn immediato in prima linea o nel punto strategico. Questo gioco non fa per me. 😀
Opinion Gamers 🙂
EnJoy ^_^
Speaker Radiofonico (Forty) Fanbit