E’ facile parlare bene di un videogame da alcuni screenshot appositamente renderizzati per l’occasione. E’ facile creare 10 pagine di speciale su un titolo ricco di immagini e colori sgargianti. E’ ancor più semplice scrivere la cosa sbagliata e insultare involontariamente un videogioco che ha fatto la storia dei videogiochi. Se ora vi guardaste una sessione di gioco a Tetris, probabilmente un leggero sogghigno si disegnerebbe sulle vostre labbra e ad alcuni probabilmente scenderà anche una amara lacrima pensando alle interminabili partite fatte 20 anni fa sul pullman andando in gita con la scuola. Space Invaders, altra pietra miliare nella mente di tutti è tutt’ora considerato uno tra i fondatori del mercato videoludico.
Ma chi ha mai avuto il coraggio di parlare male del giochino con i mattoncini colorati? Chi ha mai insultato quel pixel bianco che sparava altrettanti pixel bianchi contro blocchi… di pixel? Nessuno. Quando parli con gli amici nati negli anni ’80, le uniche cose che sentirai sono pregi e lodi di questi capolavori dei giorni nostri (vabbè…quasi nostri).
Perchè è così facile parlare male di un videogioco odierno? Presi singolarmente, rappresentano tutti arte digitalizzata allo stato puro, sono costati sudore di Programmatori e fior fiori di Game Designer, sono stati investiti ingenti somme in advertising…..tutto per cosa? Per additare il titolo come insulso, scarno o da casualone. Qualcuno ha investito soldi e denaro solo per essere insultato? Non è il caso di fermarci e pensare che la miriade di titoli che ci stanno circondando negli ultimi dieci anni siano tutte bellissime stelle nel firmamento digitale?
…daccordo, necessito le ferie. XD
Luca “Loco” Locorotondo
Consulente Informatico Locotek
Speaker Radiofonico (Loco) Fanbit