Vintage gamers: il mio Resident Evil

resident evil psx

La prima Playstation ha portato una vera rivoluzione nel mondo dei videogames sbaragliando ogni tipo di concorrenza (ricordiamo come abbia buttato letteralmente fuori dal mercato un colosso come Sega) e introducendo un nuovo concetto di videogiocare tanto da diventare negli anni essa stessa sinonimo di console grazie anche alla presenza di titoli indimenticabili del calibro di Resident Evil.
A metà  degli anni 90, prima della diffusione dei centri commerciali e dei Gamestop i negozietti di videogiochi fiorivano nelle piccole come nelle grandi città.
A Legnano c’era il mitico Aldo, il mio “spacciatore di videogiochi” di fiducia che aveva un negozio sempre pieno di nerd come me (vero Pongy?) che approfittavano del maxi schermo per provare i nuovi titoli prima di decidere come spendere al meglio la centomila regalata dalla nonna. “Aldo consigliami un bel titolo potente per la mia Psx“, e lui “se vuoi qualcosa di veramente bello prova questo” facendomi vedere la confezione del primo Resident Evil “prova questo e poi mi dici”.

resident evil menu

“Resident Evil”, una voce che sembrava provenire dall’oltreltomba pronunciava il nome del titolo Capcom. Nella scena introduttiva mozzafiato (creata con attori in carne ed ossa) i protagonisti si ritrovavano a scappare da aberranti creature assetate di sangue e a rifugiarsi in una grande villa colonica ed è proprio da li che ha inizio il vero incubo e prende vita un nuovo genere: il Survival Horror.
Una delle scene che più ricordo nella mia vita da videogiocatore é la cut scene del primo incontro con uno degli zombie presenti nella casa che stava pasteggiando con il cadavere di un agente S.T.A.R.S.


L’atmosfera di Resident Evil aveva la capacità di coinvolgere il giocatore come nessun altro gioco aveva fatto prima. Se ci ripenso sento ancora  la musica di “Moonlight Sonata” che risuonava nei corridoi infestati di Villa Spencer. Il contrasto tra la risolutezza della musica classica e le atmosfere horror creava un mix da pelle d’oca. Per non parlare dei ragni giganti e dei cani zombie che spuntavano all’improvviso…..brrr


Resident Evil aveva un anima hardcore (che è difficile ritrovare nei giochi di oggi) dettata non solo dalla componente action e dalla presenza di numerosi enigmi (sui quali i poteva perdere giorni per trovare la soluzione) ma sopratutto dai salvataggi limitati (chi ci ha giocato sa cosa voglio dire), bisognava razionare al meglio gli “ink ribbon” da utilizzare nelle macchine da scrivere per salvare la partita (un solo errore e ci saremmo ritrovati a rifare un intero tratto di gioco per innumerevoli volte).

inkribbonresidentevil

La grafica, che lasciava a bocca aperta, utilizzava il classico stratagemma,  peraltro inventato dallo stesso Resident Evil , dell’era dei 32 bit: personaggi poligonali su sfondi bidimensionali ad inquadratura fissa. Questo artificio permetteva di mostrare sfondi incredibilmente dettagliati per l’epoca, dando allo stesso tempo l’impressione di muoversi in un mondo 3d. Le scene di apertura delle porte tra una stanza e l’altra era pensata appositamente per permettere alla psx di avere il tempo di caricare delle texture così dettagliate.

gaming revolution

La creazione di Capcom era qualcosa di mai visto prima nel mondo dei videogiochi, la software house giapponese ha avuto il coraggio di introdurre gli zombie e le atmosfere horror in un mondo che per gran parte vedeva come protagonisti personaggi come Sonic e Mario impegnati a saltare da una piattaforma e l’altra. Capcom ha avuto inoltre il grande merito di creare oltre che una saga amatissima da fan e osannata dalla critica e uno dei generi videoludici che più hanno avuto successo nel tempo.

E voi come ricordate la vostra prima partita a Resident Evil?

Gaetano “Morfeus” Deleo

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Una risposta a Vintage gamers: il mio Resident Evil

  1. Loco scrive:

    fu il primo videogioco per ps1 che acquistai con la console, tralatro trovandolo usato. Tornato a casa, mi misi sul divano con i miei genitori dietro di me che guardavano, un pò stupiti, il primo zombie in quel lungo corridoio rosso. C’era una novità per me nell’uso del joypad, quella doppia pressione di tasti richiesta per tirare fuori l’arma e sparare, che mi fece morire diverse volte fino a quando, prendendo in mano il manuale del gioco (sì, ancora c’erano) capii il nuovo meccanismo.

    Ricordo indissolubile.

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