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Lampadine a incandescenza: è questione di Regolamento

inserito il 16/6/2009 alle 10:54

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato una notizia riguardante l'utilizzo (o il divieto di uso ) e commercializzazionme delle lampadine a incandescenza e degli elettrodomestici di classe inferiore alla A, cosi come, apparentemente, inserito in un emendamento alla legge Sviluppo.

L'emendamento, cosi come riportato su tutti i media on-line e off-line, pareva essere legato alla necessità di contribuire all'uscita dalla crisi di alcune aziende che, per difficoltà di innovazione o per magazzini con stoccate troppe merci, si trovavano in difficoltà rispetto alla concorrenza.

Ci ha scritto la ASSIL, Associazione Nazionale Produttori Illuminazione, indicandoci che le cose non stanno proprio come comparso sui mezzi di informazione.

Secondo il comunicato dell'Associazione, l'emendamento non è frutto di una scelta per sostenere le aziende che non hanno innovato quanto un passaggio necessario perchè il comma 163 dell’articolo 2 della legge finanziaria 2008 era in palese contrasto con il Regolamento 244/2009/CE, già in vigore dal 13 aprile 2009.

Tale Regolamento introduce il divieto di importazione e commercializzazione per alcune tipologie di lampade ad incandescenza già a partire da settembre 2009, e non da gennaio 2011, apportando benefici in termini di risparmio energetico con ampio anticipo rispetto a quanto previsto dalla legge finanziaria.
Va precisato, inoltre, che il comma 163 prescriveva un divieto immediato e generalizzato per le lampade ad incandescenza vietando, ad esempio, molte delle lampadine presenti nei fari delle auto in circolazione e altre tipologie di lampade ad incandescenza e ad alogeni che invece sono ancora ammesse, ma che saranno gradualmente eliminate dal mercato con le tempistiche riportate nel Regolamento stesso.

 

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