L’inizio annata sportiva non è stata rosa e fiori. Ci sono stati diversi episodi condannabili e assolutamente non il linea con quello che è lo spirito del Csi e che da sempre la Gazzetta del Csi sposa e invita a seguire.
Basta polemiche inutili, basta ricerche di complotti che non esistono; nessuno è perseguitato così come non ci sono squadre “protette”. Non ci sono in palio soldi, potere o chissà cosa, solo tanta voglia di tirare calci al pallone e cercare di farlo rotolare oltre la linea di porta, quella avversaria si spera.
Siamo al Csi, entriamo in quest’ottica e divertiamoci giocando.
Grazie, Francesco – Admin Blog e La Gazzetta del Csi
OGGETTO: lettera aperta alle società
Con la presente si invitano tutte le associazioni a richiamare i propri atleti, allenatori e dirigenti a mantenere sempre un comportamento corretto sui campi di gioco, in linea con i valori che contraddistinguono la nostra associazione.
Durante le ultime stagioni sportive, e anche nelle prime gare di quella appena iniziata, sono stati troppi gli episodi di violenza, sia fisica che verbale, a cui abbiamo assistito. Troppo spesso anziché vedere lo sport come un divertimento e un momento di crescita, abbiamo assistito a delle vere e proprie battaglie sui nostri campi di oratorio e non.
Gli atleti non vanno in guerra, ma dovrebbero scendere in campo per giocare e divertirsi qualsiasi età abbiano, che siano ragazzi, giovani o adulti devono dare il meglio di sé in campo senza eccedere in comportamenti o parole lontani dal nostro credo sportivo. Non si gioca una gara “contro” un’avversaria, ma “con” un’altra squadra iscritta allo stesso campionato e nello stesso girone. Si vince e si perde, accettando il risultato del campo senza alcuno strascico finale.
In campo, insieme agli atleti, ci sono i direttori di gara, senza i quali non potremmo svolgere alcuna partita o manifestazione, un lavoro prezioso troppo spesso denigrato per un malcostume copiato dallo sport di vertice. Facile prendersela con l’arbitro per una decisione sbagliata addossando a lui o lei la colpa di una sconfitta. Purtroppo non sono mancati anche episodi gravi di violenza contro di loro, questo è inaccettabile. È vero anche loro a volte sbagliano, ma alzi la mano quale atleta non ha mai sbagliato passaggi, tiri, schiacciate, parate, palleggi o movimenti, a seconda dello sport praticato, anche più di uno nella stessa gara, o allenatori che hanno sbagliato una sostituzione o a dare le indicazioni ai propri giocatori. Anche i nostri arbitri non sono perfetti, così come non lo è nessuno dei protagonisti che scende in campo o siede in panchina ogni fine settimana. Invece di accanirci contro di loro, aiutiamoli, ammettiamo i nostri tocchi o i nostri falli, accettiamo le loro decisioni e contribuiamo a mantenere un clima sereno e disteso affinché la partita sia un piacere per tutti i protagonisti.
Informiamo che il Consiglio Provinciale non accetterà più certi comportamenti che saranno pesantemente contestati. I Giudici Unici sono stati invitati ad essere più severi nelle sanzioni da comminare per questi fatti, ancor di più nei casi di ripetizione e recidività. Di fronte alle situazioni più gravi saranno convocati i dirigenti e i presidenti delle squadre che si sono macchiate di azioni o parole contro gli arbitri, contro le altre squadre e contro il Comitato, ammonendoli e, se necessario, escludendoli da questo o dal prossimo campionato.
Cogliamo l’occasione per informarvi che i Consiglieri provinciali hanno già iniziato a visitare i campi della provincia sia per controllare che non vi siano comportamenti sbagliati da parte dei protagonisti sia per avvicinare il Comitato alle associazioni direttamente sul territorio e sui campi di gara.
Certi della comprensione e collaborazione di tutti, augurandovi un buon campionato, porgiamo i più cordiali saluti.
Il Consiglio Provinciale
CSI Varese
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