Continuano le interviste ai personaggi della nostra Serie A.
Oggi è il turno di Amalia Furno, unica allenatrice femminile del nostro campionato, da questa stagione alla guida del San Martino Malnate dove, prima di osservare tatticamente una partita da bordo campo, ha chiuso una lunga pagina sportiva.
“Ho iniziato a giocare a 21 anni quasi per scherzo: la mia squadra di pallavolo si era appena sciolta e la mia voglia di sport ne ha risentito, fino a quando non ho trovato un annuncio con il quale cercavano ragazze per giocare a calcio e mi sono convinta a provare. Da lì sono passati 20 anni, prima ho contribuito a fondare la squadra del Varese Femminile, giocando un campionato a 11 in Figc, poi mi sono accorta di voler cercare qualcosa di meno impegnativo e mi sono catapultata nel calcio a 7 con l’Oggiona Santo Stefano e poi qui a Malnate, dove ho fatto praticamente carriera e ora alleno le mie ex compagne.”
Nel 2016 la decisione di appendere le scarpe al chiodo, maturata dopo la nascita della figlia Camilla, che l’ha costretta a riorganizzare sistematicamente la sua vita.
“Dopo aver smesso con il calcio giocato sinceramente pensavo di dedicami ad altro almeno per un po’ anche se sapevo che il gruppo mi sarebbe mancato dopo le tante esperienze insieme e l’amicizia che ci lega; poi ad inizio stagione si è presentata l’opportunità di questa nuova bella avventura e ho deciso di accettare, con un po’ di timore… ma sono contenta di averlo fatto.”
Le recenti dichiarazioni di qualche volto noto dello sport e della tv sulle donne nel calcio hanno aperto nuovamente un mare di discussioni, come vivi questa situazione?
“Su certe frasi è meglio non esprimersi. Io vedo che, anche se appunto sono una delle poche donne allenatrici nel nostro Comitato e l’unica del nostro girone, questo non mi ha creato nessun problema: ho ricevuto sempre rispetto da parte degli altri mister. A mio parere gli uomini vivono di più il calcio: giocano fin da bambini, seguono molto il calcio professionistico, giocano anche ai videogiochi tipo FIFA o PES. Una ragazza invece deve studiare un po’ per acquisire certe conoscenze, però ritengo che una persona preparata è preparata a prescindere dal sesso. Noi donne abbiamo forse anche una sensibilità superiore – abilità che nel calcio femminile non va’ sottovalutata – e riusciamo a capire meglio lo stato d’animo di una giocatrice e di conseguenza riusciamo a proporci meglio e ad ottenere quello che serve.”
Un inizio di campionato da urlo, prima di una burrascosa caduta e ora una sempre più evidente rinascita: quale è il segreto?
“Sì, è vero, nel girone di andata abbiamo avuto un momento di crisi: abbiamo perso alcune partite soprattutto perché abbiamo giocato non più come gruppo ma come singoli (sbagliando). Non abbiamo mantenuto la testa lucida nei momenti difficili e le altre squadre ne hanno approfittato. Ovviamente anche le avversarie che abbiamo incontrato erano decisamente forti e ben organizzate e noi non eravamo pronte, probabilmente per inesperienza.”
Nessun segreto dunque, se non il duro lavoro di un folto gruppo unito:
“all’inizio eravamo in poche ed eravamo in dubbio se iniziare un nuovo campionato o no, poi dopo i primi allenamenti si è creato un bel gruppo e adesso siamo in 18 giocatrici. La cosa che mi rende più felice è vedere le ragazze presenti sempre o quasi sempre agli allenamenti. In tante si riesce a lavorare bene e a preparare le partite al meglio.”
Un occhio al campionato dunque, ricco di colpi di scena e agguerrito nella lotta al titolo. Sembra ovvio porsi nuovi obbiettivi, fare pronostici e essersi fatte un’idea di come potrebbe andare a finire.
“Il campionato lungo sicuramente è uno stimolo in più e per me, visto che siamo in tante, un aiuto perché mi consente di far giocare tutte. All’inizio dell’anno le mie aspettative erano quelle di creare un bel gruppo. Ovviamente dopo le prime vittorie abbiamo pensato che potessimo arrivare in alto e ora ne sono convinta di più anche io. A mio parere siamo una squadra da alta classifica e spero vivamente in un posto sul podio, anche se non sarà facile, ma noi daremo il massimo. Stiamo crescendo e siamo risalite nelle primissime posizioni; abbiamo anche battuto la capolista in una partita tiratissima. Dobbiamo incontrare squadre forti con le quali all’andata abbiamo perso, ma la squadra è cresciuta e siamo più mature ed equilibrate.”
Manca giustamente ancora molto e tutto è ancora in discussione, ma intanto
“Mi ritengo veramente soddisfatta per i risultati – continua l’allenatrice – ma soprattutto per il gruppo che abbiamo creato. Ringrazio le ragazze tutte senza distinzione ma, un grazie particolare va però a Saro (Rosario), perché mi aiuta tantissimo nella gestione del gruppo, delle partite, degli allenamenti. Senza di lui sarebbe tutto difficilissimo.”
Con la chiusa sull’ottimo ruolo della dirigenza in una squadra, come non lasciare spazio ai contatti per le nuove leve?
“Ogni anno si aggiungono 3 / 4 nuove ragazze giovani; la maggior parte si integrano velocemente nel gruppo e si divertono. Per chi volesse venire a provare qualche allenamento, basta contattare Rosario Marasco al numero 331/5766088 o venire al campo in via San Francesco 1 a Malnate, dietro la Chiesa, il Mercoledì o il Venerdì alle 19:30.”
Il vostro biglietto da visita sarà aver letto l’intera intervista al Mister… meglio di ogni procuratore.