Campi da classica partita scapoli ed ammogliati, e il nuvolone da impiegato che si presenta implacabilmente.
Se non fosse per la mancata apparizione di San Pietro sulla traversa della porta, segno che la tragedia sta finalmente per finire, qualcuno potrebbe pensare che stiamo raccontando la famosa partita di Fantozzi, ma la scena del film di Villaggio ben rappresenta questo weekend calcistico condizionato dalla pioggia, che ha reso molti terreni di gioco (già in condizioni precarie) pesanti, in alcuni casi impraticabili o quasi.
Ha comunque vinto la voglia di giocare: sospeso solo l’incontro tra Or. Malgesso e CSI Brinzio il Borgo. Sabato pomeriggio sono scese in campo tutte e tre le squadre in testa alla classifica. Il GSPO Monvalle, nonostante il proprio campo fosse ai limiti della praticabilità, si è dimostrata come sempre implacabile in casa, vincendo per 7 a 1 con la MB Fusion.
Facile vittoria anche per il CSI Leggiuno che segna cinque gol all’Or. Ca’ Marchetta, sempre ferma a zero punti. Sul sintetico di Grantola l’Hellas Cunardo/B ha vita facile con il Torre di Velate, e conferma il suo momento positivo imponendosi per 5 a 1.
Non tiene il passo delle capoliste il PV Due Cossani, quarto in classifica, che sul paludoso campo di Dumenza perde con l’Or. Pino Tronzano, che, con questo successo per 2 a 1, scaccia gli spettri della crisi, che aveva colpito i ragazzi di Mister Galeazzi nelle ultime settimane. Vittoria fuori casa anche per il PV Agra, che domenica mattina, sul sintetico di Castelveccana, riesce a battere per 3 a 1 una Casport che ha cercato la rimonta fino all’ultimo secondo. E il “nuvolone” intanto è onnipresente. Settimana prossima si attenderanno ancora le decisioni sulla praticabilità dei terreni di gioco: una scelta aleatoria lasciata ai direttori di gara e ai giocatori, che pare avere poca logica, se si considera che si poteva far slittare l’inizio dei campionati di qualche settimana per avere campi in condizioni migliori. Si lancerà in aria lo monetina, e vedremo se vincono quelli che scelgono testa, o quelli che, come lo scapolo Camboni, scelgono “pari”.