Questa settimana l’intervista al protagonista della settimana in Eccellenza tocca una delle figure storiche del Csi Varese, il capitano del Sacromonte 1993, Aziz Chaiboub, uno dei giocatori più rappresentativi degli ultimi due decenni di calcio a 7 in provincia di Varese.
Aziz, capitano e anima del Sacromonte, sei indubbiamente uno dei calciatori più forti visti al CSI. Da quanti anni giochi nel Sacromonte e qual è il ricordo più bello che hai?
Ciao a tutti questa è la mia quindicesima stagione con la maglia delle tigri di Sacromonte; il mio ricordo più bello è stato quando abbiamo sfiorato la vittoria del campionato nazionale del 2012 perdendo ai rigori in semifinale dopo che siamo stati in vantaggio per tutta la partita contro i campioni regionali lombardi del Val di Riso di Bergamo, che si sono poi aggiudicati facilmente la finale diventando i campioni d’Italia.
Sei uno dei pochi che può avere una memoria storica dell’Eccellenza e del CSI in generale. Quali sono le squadre (oltre a voi) che ti hanno impressionato di più negli anni?
Il livello del CSI si è molto alzato negli ultimi 10 anni e abbiamo avuto il privilegio di giocare quasi contro tutti le società principali e tutte erano ottime squadre (tranne poche eccezioni per sincerità): le sfide più calde e emozionanti sono state sicuramente contro Sanmacarese, Audax, Virtus e Gallo Cafè con le quali abbiamo battagliato sportivamente per diversi anni. E non posso dimenticare il Daverio, dove ho iniziato a giocare calcio a 7 dopo la mia emigrazione verso questo bel paese accogliente.
Hai anche affrontato giocatori molto forti che forse centravano poco con il Csi ed avrebbero potuto fare meglio nel calcio a 11. Quali avversari ricordi come talenti più cristallini e perché?
Non so quanti avversari posso ricordare, sono molti, ma sicuramente tra quelli più forti che ho affrontato inserirei la coppia di attaccanti della Sannmcarese perché non sbagliavano mai le partite, il Gigi Cozza dei bei tempi per la tecnica, Gatti della Virtus (quando era sano) e il suo compagno Impelluso perché non potevi lasciar loro un centimetro, Puma per la determinazione con cui gioca ogni partita, il centrale cappellone dell’Audax, Fennani del Sant’Eusebio. A dire il vero la lista è lunga, ci sono molti altri giocatori con cui si potrebbe fare una bella squadra a 11 che farebbe bene in categorie superiori.
Invece, di tutti i compagni di squadra che hai avuto, chi è stato più determinante per i vostri risultati?
Nessuno (scherzo). Mio fratello Youness è stato uno dei giocatori determinanti per i nostri risultati, davvero un grandissimo talento, ma come dimenticare il bomber Giuseppe Panza, il gladiatore Oscar Mosca che ci sostiene ancora e l’indimenticabile portiere Paolo Soliani; anche Elia che ha fatto i nazionali con noi e, tanti altri indimenticabili: Mauro, Fabrizio, Borda, Christopher, Youssef. E non dimentichiamoci delle stelle dell’ultimo anno Dama e Burgos. Valter Dalla Pozza l’ho lasciato per ultimo perché grazie a lui ho iniziato a giocare con il Sacromonte, lo voglio ringraziare.
Insieme a te anche Agnello (oltre a mister Caragnano) è uno dei più presenti nel Sacromonte: vi sentite un po’ le chiocce di questo nuovo gruppo di giovani?
Il Sacromonte ha ormai più di 25 anni e possiamo dire di essere alla terza generazione di calciatori: io sono alla 15^ stagione, come ho detto prima, Edo e Raimondo detto Rey alla 6^ e 5^ stagione. Per cui sono ancora dei bambini al mio confronto. A parte gli scherzi, non conta da quanti anni vesti una maglia, il senso di appartenenza può crescere in pochi mesi, oppure non nascere mai in diversi anni. Io e Anello, come tutti gli altri, ci sentiamo la maglia cucita sulla pelle per cui ci auguriamo che anche giovincelli si calino il prima possibile nell’anima dei gialloneri.
La scorsa stagione vi siete aggiudicati i primi due trofei della vostra storia, coppa e supercoppa, eppure le occasioni per vincere qualcosa di più importante ci sono state, come i secondi posti provinciali e le finali regionali e nazionali, cosa vi è mancato?
Coppa e Supercoppa ci rendono sicuramente orgogliosi, ma a parte quello che c’è scritto sulla targhetta dei trofei, quello che conta sono le emozioni che questo lungo viaggio sportivo ci ha regalato e sono davvero tante: due terzi posti regionali a Boario, con finali sfumate sempre ai rigori e un terzo posto nazionale a Salsomaggiore nel 2012 purtroppo con lo stesso esito (sempre contro quella che poi avrebbe vinto la finale) sono comunque risultati di alto livello. Ma la vittoria più grande è stata condividere con i compagni i viaggi, gli alberghi e la presenza sul palco delle premiazioni. Esperienze uniche che ricorderò per sempre…e chi lo sa cosa può riservare il futuro!
Partenza in sordina quest’anno e poi una ripresa incredibile, possiamo dire che il Sacromonte punta al suo primo titolo provinciale quest’anno?
Il nostro obbiettivo per questo anno è difendere la coppa, mentre per il campionato è ancora presto per dire a cosa puntiamo: vediamo cosa ci regalerà il ritorno; siamo un bel gruppo numeroso quest’anno, a differenza dei precedenti quando eravamo sempre contati. Questo fattore può essere positivo e anche negativo, il mister ha più scelta di fare la formazione, ma quello che è un po’ più negativo è che ci sarà chi giocherà di più e chi di meno e che qualcuno addirittura non giocherà e non sarà nemmeno tra i convocati. E questi fattori nel calcio amatoriale possono essere negativi per il gruppo. Con l’esperienza del mister e il nostro nuovo presidente Mirko possiamo superare tranquillamente questi problemi e puntare in alto.
Alla fine voglio ringraziare il nostro mister Tiziano Caragnano e sua moglie per il sacrificio che ha fatto per questa squadra durante tutti questi anni. E mia moglie, che mi ha perdonato per tutte le volte che le ho rubato del tempo andando a giocare.
Vincenzo Niesi