Osteria D’Alberto, creatività giovane

VOTA IL MIGLIOR RISTORANTE DELLA PROVINCIA

A Brissago Valtravaglia, una sorpresa: tra i 10 finalisti un locale che non ha ancora spento la prima candelina.

STORIA
Aprile 2011. Si inaugura l’Osteria d’Alberto, da un sogno nel cassetto di Alessio D’Alberto. Pochi mesi, un ottimo riscontro, come conferma il nostro EatOut. Le motivazioni? Un percorso alla ricerca del gusto che si basa sulla creatività e sulla sperimentazione, ma con misura, e un’ambientazione che coniuga sapientemente atmosfere chic e familiari. E sicuramente una comunicazione giovane ed efficace, che punta sul passaparola anche virtuale e sulla vivacità innovativa anche fuori cucina. Qui si organizzano eventi come serate a tema, degustazioni di vini o corsi di cucina (il prossimo punterà su pasta fresca, pesce, dessèrt e salse.)

LOCALE E CLIENTI
A pochi minuti da Mesenzana, un localino giovane, dai dettagli curatissimi, nell’arredo e nella presentazione dei piatti. Per tutti (“Tutti i miei clienti sono vip” sottolinea Alessio), ma sicuramente per chi sa apprezzare il buon cibo e la tranquillità del posto.

CHEF E SPECIALITA’
Alessio ha un’esperienza ricca che lo porta dal fast allo sloow food e una specializzazione nei vini. Con lui, Paola, la sua compagna e lo chef Max Albertoli (nomen omen?), con una formazione al CFP di Luino e forte di una ventennale esperienza in un ristorante di alto prestigio. La ricerca del gusto con prodotti artigianali è imprescindibile e si incontra con le tipicità nostrane: dal pesce di lago in carpione ai mieli delle valli. Accanto alla valorizzazione della tradizione però c’è la reinterpretazione creativa che porta ad abbinamente inediti, come quello tra il gambero rosso e la formaggella di capra. Qualche golosità per fare un esempio? I risotti (rigorosamente senza dado, sottolinea D’Alberto) con zucca e baccalà mantecato e caviale o con gamberi rossi e lime, ma la proposta ha visto tra gli ingredienti del tradizionale primo piatto anche la crema al caffè.  Inoltre, le pappardelle di farina di castagne con guanciale di maiale affumicato e funghi dell’Appennino, le fiorentine alla brace, o per i dolci, il semifreddo di marroni e meringa e il tiramisù con i cantucci. Ulteriore curiosità, quest’anno alla prima partecipazione al concorso “La capra a tavola“, il ristorante ha vinto il primo premio con la ricetta: Insalata di paccheri con mousse di Formaggella del Luinese, coulis al nero di montagna e gelatine di ortica e Sanbitter.

INFO
Osteria D’Alberto, Via Garibaldi 15, Brissago Valtravaglia
tel.3331100404
osteriadalberto@gmail.com
Orari: pranzo 12-15.00; cena 19.30-23
Giorno chiusura: mercoledì
No carte di credito; no parcheggio privato
I prezzi si aggirano sui 25-35 euro (vino escluso)
Una curiosità: vicino sorge il bel B&B Le Camelie, dove arrivano parecchi turisti spesso ospiti anche dell’Osteria

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30 risposte a Osteria D’Alberto, creatività giovane

  1. Antonio scrive:

    Visto che il locale “non ha ancora spento la prima candelina” ho qualche dubbio: le percentuali dei votanti non sono gonfiate? E’ credibile il guadagno di 4 punti di % nello spazio di poche ore? (vedi 16-17 gennaio) e altri 4% (19 gennaio)

    • EatOut Team scrive:

      Ciao, noi capiamo le tue perplessità, ma se non ti fidi della serietà del concorso, dell’idea e della testata, a questo punto non possiamo aggiungere nulla. Potresti richiederti assaggiando? O chiedendo a chi c’è già stato? Noi non possiamo certo prendere posizione per un ristorante o per l’altro (altrimenti sì che avresti ragione a mettere in dubbio il concorso), ma se ascolti i pareri in giro, saprai che questo locale “giovane” è stragettonato. Onore al merito, altrochè! Ciao, e continua a seguirci.

  2. maxb. scrive:

    non nascondo che inizialmente pure io avevo serie preplessità. Tuttavia in questo locale ci sono stato a cena, come tutte le attività di nuovo avviamento ha ancora bisogno di alcune piccole messe a punto ma posso garantire che la cucina è curata, la mano del cuoco è capace e sicura, alcuni piatti possono sembrare molto comuni ma prevalentemente riescono a trasmettere emozioni. Mi permetto di fare un piccolo plauso al impegno di questa giovane coppia di ristoratori. Certamente meritano quello che stanno ottenendo.

    Quello che invece non riesco assolutamente a comprendere è come sia possibile che una mensa scolastica sia considerata (proiezione attuale) il miglior ristorante della provincia. Magari pecco di eccessiva presunzione di malafede ma l’annesso istituto alberghiero è sicuramente un formidabile serbatoio di voti….. Non è il concorso che è sbagliato, al massimo, viste queste situazioni di cui non sono l’unico a dubitare, avrei focalizzato l’attenzione più sul fatto di indicare mediante voto il locale con il miglior rapporto qualità/prezzo. Non il migliore in senso assoluto. I tre migliori ristoranti della provincia, universalmente riconosciuti da tutti gli appassionati d’italia, non compaiono nel elenco finalisti.

    • EatOut Team scrive:

      Ciao! Migliore qui si intende (ma ormai ci conosci e lo sai 😉 ) il preferito per insindacabile giudizio dei lettori. Non abbiamo dato criteri per scelta (miglior rapporto qualità prezzo sarebbe comunque un valore soggettivo, in base alla personale percezione di qualità e prezzo…:-)). Di classifiche realizzate da esperti ce n’è fin che mai. E’ pur vero che è il pubblico a decretare o meno il successo di un’attività. I fattori in gioco, lo abbiamo detto e non ci stancheremo di ribadirlo, sono tantissimi e non sono solo nel piatto. Vedremo come finirà e tireremo le fila in ottica di valore al territorio: il fatto che ci siano dei giovani che danno vita a nuove imprese è per noi già una positività da evidenziare.

  3. Domitilla scrive:

    Visti i commenti (alcuni ristoranti citati li conosco, altri no) ho voluto provare D’Alberto a Brissago. Tanta buona volontà ma siamo decisamente ad un livello di cucina mediocre (es. tris di mare presentato disponendo il pesce crudo sul piatto a casaccio senza niente). Per la stessa cifra ho mangiato molto meglio al Ristorante Luce di Varese (menù degustazione) con una presentazione del cibo superlativa ed una raffinatezza negli accostamenti degna di un ristorante stellato Michelin. Esco spesso a cena e mi ritengo un cliente attento ed esigente sotto il profilo qualità/prezzo. Quelli votati non sono certo i migliori ristoranti della provincia ed i voti dati riflettono più un fatto affettivo che non un esame obiettivo. A mio giudizio ci volevano dei parametri di confronto in modo da avere delle risposte attendibili. Altrimenti a perderci siete voi poiché la gente vi cita, come ho fatto anch’io, per poi rimanere delusa del risultato.

    • alessio scrive:

      Rispondo a Domitilla: le critiche costruttive sono sempre d’aiuto. troppo facile e anche poco giusto farle su una pagina internet invece che di persona, visto che ne hai avuta la possibilità. Sono stato anch’io in uno stellato a mangiare questa settimana pur non ricevendo un servizio complessivo adeguato a quanto ho pagato, ma una cena, in cui si può anche incappare nell’errore di un cuoco o di un cameriere, non racconta la storia di quel posto. Grazie

  4. Rudy scrive:

    Condivido il commento di Domitilla. La cucina è scarna, il servizio lascia molto a desiderare. Sono stato da D’Alberto con tre amici una settimana fa e ho mangiato un antipasto di salumi misti e una pseudo fiorentina (carne poco frollata e surgelata) servita su un piatto gelido. che peccato! ho speso la bellezza di 60 euro (non fatturati) escluso il vino. Parcheggio inesistente, no bancomat o carte di credito. P.S. bagno decisamente “old” con una turca che pareva di essere alla stazione. Mai piu’!!!

    • Alessio scrive:

      Ecco. Meglio

      • Marcello scrive:

        mi sarei aspettato una risposta più intelligente del “Ecco. Meglio”.
        Con questa risposta hai dimostrato il rispetto che hai per il cliente.
        Molto grave è, in aggiunta, la segnalazione da parte del cliente del pagamento (non fatturati)!!!

        Se penso che sei elencato (grazie al sondaggio) tra i ristoranti migliori della provincia, incomincio ad avere molte perplessità sul tipo di sondaggio!

        • EatOut Team scrive:

          Ciao, noi approviamo quasi tutti i vostri commenti (certo se non ci scrivete oscenità 🙂 ) e quindi vi lasciamo discutere. Però attenzione: come dici l’accusa di mancata fatturazione è grossa. Peraltro, non si può dimostrare così. per cui concediamoci il beneficio del dubbio 🙂

          • Marcello scrive:

            non lo dico io, non ci sono mai andato in questo ristorante.
            Lo afferma Rudy!!! la mia era una considerazione sulla risposta data da Alessio a Rudy.
            E, letti gli interventi di Rudy, Domitilla prima e le perplessità di Antonio all’inizio mi sembra strano che da parte di EatOut Team non si abbia il sospetto che forse qualcosa del sondaggio non ha funzionato!!!
            comunque buon lavoro (visto che almeno voi ci mettete entusiasmo).

          • EatOut Team scrive:

            No, abbiamo capito che non lo dicevi tu. Proprio per questo suggerivamo di non andare avanti su un aspetto che non possiamo garantire. a sondaggio chiuso, possiamo liberamente dirti che abbiamo ricevuto commenti entusiastici strapositivi sull’osteria d’alberto, anche di persone conosciute o sul web. una bella sorpresa considerando la novità del posto. per noi, questi commenti devono valere esattamente come gli altri, non credi? tieni presente, poi, e questo è un dato di fatto generale, che la gente è molto più propensa a segnalare critiche che apprezzamenti. per cui, no, nessun sospetto 🙂

  5. maxb. scrive:

    ribadisco che da “D’ALBERTO” non ho mangiato male, anzi, a tratti una cucina che propone idee interessanti. Probabilmente la neo imprenditorialità di una giovane coppia li ha portati a dover far delle scelte di impostazione del locale calibrate su una ridotta possibilità d’investimento. ma questo fatto ci può stare e merita completo rispetto. anzi, trattandosi appunto di giovani che avviano una nuova attività trovo sià più interessante aprezzare l’inpegno e la vogli adi mettersi in gioco in un campo minato come quello della ristorazione, che altro. La valutazione qualità/prezzo è comunque un fattore tremendamente soggettivo, sebbene in altri ambiti web si cerchi di definire una standard quanto più accettabile da tutti. Noto che non sono il solo ad aver nutrito dei dubbi sul concorso, ripeto che una riflessione più attenta su come effettuare le future edizioni (che auspico) sia d’obbligo.

  6. Alessio scrive:

    Buonasera, credo che sia doveroso fare una premessa: devo fare un mea culpa riguardo il mio “ecco, meglio.” perché non e’ il modo con cui io e il mio staff interagiamo con i nostri clienti ( ero molto arrabbiato). Ciascuno di noi può percepire a suo piacimento e misura la qualità , ma credo sia altrettanto doveroso dire che, in caso di non soddisfazione, un cliente abbia assoluto diritto di esprimere il suo stato al ristoratore , questo diritto e’ anche un dovere . Un dovere perché se c’è qualcosa che non va e’ proprio al momento del conto, e ancor prima, all’arrivo del piatto che bisogna contestare un’aspettativa disattesa. Ciascuna osservazione positiva o negativa che sia nei nostri confronti e’ sempre d’aiuto per noi , ed e’ anche un modo di date importanza al cliente, l’importanza che tutti, nessuno escluso, meritano. Certo e’ che un piatto di salumi artigianali e una fiorentina possono costare 60 euro in virtù del fatto che le fiorentine che ” propino” ai miei ospiti pesano almeno un kg l’una. altrettanto certo e’ che e’ vero che da noi c’è una turca in bagno, cosa che puo’ piacere oppure no ma abbiamo sicuramente cercato di valorizzare un posto vecchio per come era e di sicuro le scritte sul muro non ci sono nel nostro bagno old, come quelli spesso sporchi di una stazione. Lo pulisco e lo disinfetto tutti i giorni, personalmente.

  7. Rudy scrive:

    @Alessio: cortesemente, mi spieghi con chi eri molto arrabbiato e perchè? io ho espresso la mia opinione e ti auguro buona fortuna per la tua attività di ristoratore ma non è questo il punto. se mi permetti, dovresti accettare le critiche e non prendertela. nella vita non esistono solo i complimenti. che ti piaccia o no, per quella cifra (45 euro/kg) non mi faccio prendere in giro da nessuno perchè lavoro da tanti anni in una macelleria a Mendrisio e so ancora distinguere alla vista e al palato una chianina, una piemontese, un angus irlandese, una romagnola, una charolaise, una limousine, una beefmaster piuttosto che una simmental. cerca di essere piu’ onesto con i tuoi clienti; chiamale T-bone steak ma non fiorentine visto che non utilizzi carne di chianina. 60 euro (vino escluso) è pur sempre una bella cifra, non trovi? non si chiede al cliente se quest’ultimo vuole la fattura o no, la si fa e basta. tutto concorre ad essere seri e onesti, ricordatelo. hai ragione quando dici che era un mio diritto fartelo presente al momento ma non ho espresso il mio disappunto perchè ero con altre persone e non mi andava di aprire una discussione con il rischio di rovinare la serata. tutto qui.

    • alessio scrive:

      Uso angus irlandese, fresca. Non sempre la lombata è uguale per tutte le bestie quindi potrebbe anche darsi che una sia più duretta dell’altra ma da li a dire che era surgelata..poi, fiorentina, o meglio, bistecca alla fiorentina è il tipo di taglio della carne, indipendentemente dalla razza. se fosse stata di chianina pura e certificata sarebbe costata tra le 70/80 euro al kg. Vedi: in Italia se ti vendono chianina a 80€/kg un cliente può anche avere il dubbio che non sia Chianina ma se la paghi 45€/kg direi che c’è certezza che Chianina non sia. Ci sono in internet tutti i contatti dell’Osteria con cui puoi interagire anche esprimendo un tuo personale giudizio. Se il giudizio è oggettivo, anche se difficile da digerire, stai tranquillo che lo ascolto perchè un giudizio oggettivo di un cliente osservatore e critico al punto giusto serve, sempre.

      • alessio scrive:

        ah dimenticavo: sul menù c’è scritto che le costate o le fiorentine sono di Angus irlandese, da quando ho aperto. Grazie

      • bé diciamo che 70/80 mi sembra un filo esagerato dai…facciamo 55/60?? Ovvio che bisogna avere un buon fornitore, ma a quella cifra non la venderesti 🙂

  8. Carmelo scrive:

    detto da Rudy ad Alessio: “non si chiede al cliente se quest’ultimo vuole la fattura o no, la si fa e basta. tutto concorre ad essere seri e onesti, ricordatelo.”
    Dai Alessio, prometti che non lo farai più !!!

    n.b.: una di queste sere verrò a verificare e … ahi, ahi, ahi

  9. Rudy scrive:

    70-80 euro una fiorentina di chianina????? ma se costa 25-30 al massimo. qui stiamo andando fuori di testa. non sei a Montecarlo ma a Brissago Valtravaglia. considerato poi che l’osso porta via almeno un 10/15% di peso, quanto pago questa benedetta carne? nemmeno lo chateaubriand (parte centrale del filetto) ha questi prezzi.

    • 25/30 al ristorante? chianina certificata?

    • maxb. scrive:

      l’idea di prezzo di rudy mi sembra quantomeno bizzarra… forse in toscana, in vla di chiana e zone limitrofe si puà pagare tra i 3 e 4 euro al etto per la fiorentina autentica. in lomabardia E SOPRATUTTO IN TICINO i prezzi che lui cita sono completa fantascienza. 25-30 euro al kilo forse li pagano i ristoratori in acquisto, se va bene.

      • Rudy scrive:

        si mi riferivo al prezzo d’acquisto e chiaramente dipende anche dalla quantità che un ristoratore compra abitualmente. non vedo il motivo di ricaricare del 300% una bistecca visto che va semplicemente cotta e messa nel piatto. se acquisto a 30, ok venderla a 45 ma non a 70-80. opterei invece per cercare di fare spendere qualcosa di piu’ nella scelta del vino, magari indirizzando il cliente esigente verso qualcosa di importante (brunello biondi santi, sassicaia, gaia, solaia, tignanello ecc ecc). cosi facendo si eleverebbe il livello e l’offerta del locale. il cliente che invece non vuole spendere 70-100 o piu’ euro per una bottiglia di vino sarà comunque piu’ invogliato a ritornare e il risultato è che verrebbe piu’ spesso.

        • maxb. scrive:

          sono d’accordo con te per i ricarichi. ma per i vini temo non sia attuabile quello che dici. i biondi santi costano molto già in acquisto, in possibile proporre un annata a meno 80 90 euro a boccia, figuriamoci un riserva…. per non parlare di un solaia antinori o un tignanello o peggio ancora un sassicaia… sono vini di fascia top, come del resto tutti i toscani forti. al limite puoi proporre un nobile di montepulciano… e qui chiudo l’OT.

      • Rudy scrive:

        @maxb: io sono un italiano che lavora a Mendrisio e se voglio uscire a cena è chiaro che ci penso due volte prima di andare a mangiare in ticino sebbene la qualità sia solitamente al top. in questo caso siamo in Italia per cui non guardare la Svizzera. stiamo discutendo di D’Alberto, che è a Brissago Valtravaglia e non a Milano in via Monte Napoleone. trovo semmai alquanto bizzarri i suoi prezzi.

  10. Alessio scrive:

    Fattura e’ diverso che ricevuta o scontrino fiscale giusto?Per cui. Vieni T’aspetto per cena. O anche per pranzo. A presto

  11. Marisa scrive:

    Allora ho letto con molto attenzione tutti i battibecchi e concordo con il fatto la fattura è diversa dalla scontrino fiscale, la fattura la devi chiedere lo scontrino no; detto ciò io sono stata per curiosità all’Osteria D’Alberto proprio per la curiosità creata da Varese News (ottimo lavoro ragazzi) e devo dire che sono stata pienamente soddisfatta, che il mio SOGGETTIVO rapporto qualità/prezzo è stato rispettato, la carta era deliziosa cotta come volevo, ora non sarò un’intenditrice come il ragazzo che scriveva sopra ma capisco se è surgelata o no e sono sicura che non lo fosse – apro un piccola parentisi sul ragazzo Rudy sarà un caso che anche sul sito di TripAdvisor c’è un commento tale e quale al tuo, quasi che rasenta il copia e incolla, sai passavo di li per farmi un’idea del posto prima di andarci e l’ho trovato “bizzarro” non sarà gelosia o concorrenza sleale (leggetela come piccola provocazione) 😉 –
    Tornado alle cose serie la cenetta è stata assolutamente sopra la media, lo scontrino ce l’ho in mano, la turca non mi crea problemi (sarò donna e forse è meglio una turca che un wc normale), il personale è stato ottimo e cordiale!
    E’ un giovane ristorante che sta crescendo con tutti i pro e i contro del caso, come poi diceva il Team di EatOut spesso si leggono solo recensioni orrende proprio perchè quando siamo contenti non ci viene neppure in mente di andare a commentare, come spesso capita per gli alberghi in altri portali.
    Per Alessio: ricordati sempre che male o bene basta che se ne parli…io ne parlerò sicuramente bene!
    Per i voti, e qui chiudo, sono sicura che i picchi spesso e volentieri il picco è in coincidenza con la pubblicazione del proprio invito a votare su facebook…ragazzi siamo nell’epoca della comunicazione digitale……
    In bocca al lupo allo staff per l’anno prossimo e all’Osteria D’Alberto!

    • Marisa scrive:

      Scusate la “carne” era deliziosa non la “carta” … in realtà volevo scrivere : “la carne alla carta” … scusate l’errorraccio!!!! Non vorrei dare adito a commenti sciocchi!!!

      • gdf scrive:

        E’ prassi diffusa, soprattutto nei locali aperti al pubblico (quali bar e ristoranti), di utilizzare, per finalità gestionali, scontrini non fiscali. Questa modalità è considerata legittima, ma gli scontrini devono presentare un colore differente dall’ordinario ed avere impressa la dicitura “non vale come scontrino fiscale”. In tali circostanze, all’atto del pagamento, deve sempre essere rilasciata apposita documentazione fiscale. Qualora, viceversa, non venga emesso un regolare scontrino o ricevuta fiscale, il soggetto commette una violazione sanzionata amministrativamente. Con questo vi saluto perchè sono in servizio e non posso stare al computer tutta la sera. A presto!

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