Teatro, passione e sacrificio

Intervista a Luisa Oneto: attrice, regista e direttrice della scuola "Splendor del vero"

Il teatro é una delle forme d’arte più antiche ed espressive. La nostra generazione però non sembra apprezzarlo.

Secondo l’Istat nel 2016 solo il 20% della popolazione italiana è andata a teatro almeno una volta. Nonostante ciò uno dei desideri di molti bambini e ragazzi  é quello di diventare attori. Abbiamo posto alcune domande inerenti a questo tema a Luisa Oneto , attrice diplomata all’Accademia dei Filodrammatici di Milano a cui è stato conferito il premio Rosa Camuna nel 2011. Conduttrice RAI per “L’Albero Azzurro” è oggi regista di spettacoli teatrali, d’opera lirica, musical, anche con artisti di abilità differenti.

Quale, secondo te,  è la miglior strada per un aspirante attore per formarsi professionalmente ?
La prima cosa è andare a teatro e innamorarsi di questa antichissima forma di cultura e di comunicazione !( oppure vedere spettacolo teatrali video registrati). Quindi leggere testi teatrali, drammi, commedie di autori famosi e significativi che hanno fatto la storia del teatro. Dopodiché provare a frequentare dei corsi di recitazione e dizione in piccole scuole, per poi cimentarsi nelle audizioni  presso le accademie nazionali riconosciute.

È necessaria questa formazione per entrare nel mondo dello spettacolo o lo si deve avere nel “DNA”?
È fondamentale, o perlomeno è di grande aiuto, avere delle doti innate o essere ” figli d’arte”… ma in ogni caso la formazione, la cultura e un buon senso pratico, nel sapere come gestire la propria carriera, sono le condizioni imprescindibili per lavorare come attore.

Quali sono state le maggiori difficoltà che hai trovato nella tua carriera artistica?
Le difficoltà maggiori sono quelle che riguardano i legami affettivi e cioè la possibilità di avere una residenza fissa, quindi formare una famiglia, accogliere dei figli, avere un’assistenza medica e banalmente poter essere sostituito nel caso di malattia, avere una tutela dal punto di vista assistenziale e una sicurezza economica.

Chi ti è stato vicino e supportato nella tua carriera?
Un marito sensibile, proprio perché artista, e degli amici che mi hanno fatto capire quanto questa forma d’arte possa aiutare a diventare più uomini se guardata sotto la luce del Divino che c’è in ognuno di essi.”

Come pensi sia visto, oggi, il teatro dai giovani?
Purtroppo sono pochi i giovani che hanno la fortuna di incontrare il Teatro da vicino e in tutta la sua peculiarità. Per la maggior parte di essi, purtroppo, è una cosa per persone di età avanzata.

Pensi si possa fare qualcosa o che si stia facendo qualcosa per avvicinare i ragazzi al teatro?
In questi ultimi anni c’è stata una forte sensibilizzazione, da parte delle scuole, mirata a far incontrare il Teatro ai giovani! Questa iniziativa è determinante, perché, per la maggior parte di loro, questo linguaggio risulta sorpassato e noioso. “Lasciarsi affascinare” è il segreto. Non dimentichiamo che il Teatro, in quanto tale, è la fusione di molteplici forme d’arte quali: la danza, l’architettura, la pittura, la musica, il canto e forme di artigianato quali la sartoria, il trucco e parrucco, la luminotecnica e la falegnameria.Insomma in due parole il Teatro è vita.

http://www.splendordelvero.it

Giulia Posabella

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