Hounen Matsouri è la festa della fertilità, celebrata in Giappone, di cui è particolarmente rinomata quella svolta nel piccolo villaggio di Komaki, situato a 400 km da Tokyo. La parola Hounen significa raccolta, messe, mentre Matsouri ha il significato di festival. La festività cade il 15 marzo di ogni anno e si connota di processioni recanti enormi sculture falliche, del peso di 280 kg e di oltre 2 metri di dimensioni che assumono un valore benefico, privo di qualsiasi aspetto osceno.ARTE E VOGLIA DI VIVERE!
Il 15 marzo, come ogni anno, gli abitanti del piccolo villaggio di Komaki, a circa 400 km a sud di Tokio, celebrano la festa della fertilità chiamata appunto Hounen Matsuri. Lungo la processione risuona la musica dei flauti di bambù, il bisbiglio degli spettatori sazi di sakè e il canto degli uomini che trasportano a spalle una gigantesca scultura di legno: un poderoso simulacro di pene umano, intagliato in un tronco di cipresso, del peso di circa 3 quintali, che viene offerto al tempio come auspicio per un hounen, cioè un anno prospero e fecondo per i raccolti e per tutti gli esseri viventi.
Considerato da molti giapponesi un evento benefico ma osceno dagli stranieri, H M si tiene ogni 15 di marzo nel piccolo paese di Komaki, che si trova fuori da Nagoja. La parola “hounen” significa “un ricco raccolto”. Il festival e le cerimonie festeggiano la benedizione per un raccolto generoso e tutte le forme di prosperità e fertilità.
La cerimonia ha inizio a Tagata con preparativi a base di fiumi di sake’. Fondato sulla scoperta di una antica spada e di altri artefatti, il sacrario di Tagata si pensa abbia più di 1500 anni. Ci sono diversi simboli interessanti sul sacrario, lavorazioni in legno e pietra, realizzati dall’uomo o ritrovati in natura, che sono ovviamente a forma di fallo.
Ci sono molte altre cose da fare prima che l’evento abbia inizio, oltre che bere sakè. Puoi farti fare una deliziosa foto vicino a una delle attraenti forme falliche vicino al sacrario o sfregare le palle magiche ed esprimere un desiderio. Certo, l’attrazione principale è “the big one”. Ogni anno viene intagliato un nuovo fallo da un unico tronco di cedro. Nel pieno dell’inverno, viene abbattuto un albero che viene portato al sacrario per essere purificato. Poi un maestro artigiano, usando arnesi tradizionali ed indossando vesti purificate con riti, intaglia lentamente il tronco destinato a diventare un fallo gigante che verrà fatto sfilare nella parata dell’anno.
Dopo che l’Hounen Matsuri dell’anno è finito, il fallo gigante viene conservato qui. E’ importante ricordare che la gente non adora veramente il fallo gigante: è un’offerta agli dei e viene venerato in quanto tale. All’interno, ci sono anche piccoli falli intagliati donati al sacrario da coppie o donne per ringraziare supposte benedizioni concesse. Questi oggetti vengono anche occasionalmente prestati alla gente che chiede una benedizione al sacrario.
I preti guidano la processione. Alcuni portano vessilli, alcuni striscioni, alcuni cantano e ripetono lamenti. Un prete lancia del sale sugli spettatori. Dietro ai protagonisti principali, ci sono i musicisti, che suonano tamburi, un gong, pipe da organo e flauti. Proprio dietro i musicisti ci sono le donne. Queste portano lunghi falli di legno di 60 cm. Esse vengono scelte a partecipare in tali vesti in base alla loro età. Hanno tutte 36 anni, età considerata sfortunata per una donna e, dunque, che necessita un intervento divino.
Solamente issare il fallo di legno e il suo baldacchino sulle spalle di questi uomini è una faticaccia! Tutti gli uomini che portano il grande pene di legno hanno 42 anni, un’età considerata sfortunata e – come le donne di 36 – richiede un lavoro spirituale come trasportare un fallo gigante per le strade della propria città. Ci vogliono 60 uomini che lavorino, alternandosi per consegnare quest’offerta al santuario di tagata.
L’estetica del fallo cambia un po’ di anno in anno. A volte è molto liscio e levigato, mentre altri anni si presenta intagliato con molte incisioni. E’ anche cresciuto di peso negli anni. Una volta che il fallo ed il mikoshi sono giunti al santuario, il fallo si fa ruotare violentemente e sembra danzare alla porta del santuario. Vengono recitate le ultime preghiere e dopo si inizia il Mochi Nage.
Il Mochi Nage è una tradizione antica come questa festa. Da un punto più alto alcuni uomini e donne gettano sulla folla i mochi – appunto, torte di riso – dopo che dall’altoparlante si invitano vecchi donne e bambini ad abbandonare la piazza. Alla fine della valanga di torte ci si risolleva con del buon saké e qualche suovenirs offerto dalle bancarelle intorno. Al prossimo 15 marzo allora!
Mariangela Di Nicoli, Festa del Fallo. Il 15 marzo fiumi di saké in Giappone – 21.02.2007 da http://www.arterotica.eu/
Hola! Os escribo desde España, esa fiesta me parece una cosa muy guarra, en serio como pueden ser capaces los japoneses de inventar una fiesta dedicada a la polla?? No me lo puedo creer… y la fiesta del coño? Existe tambien? Sería maravilloso poderse encontrar los dos en una fiesta. Saludos desde el Coño del Sur.