BARTOLOME ESTEBAN MURILLO, troppe vergini

05Chissà se oggi sono veramente tante….ma nel 1600 a Siviglia il Pittore MURILLO ne ha dipinte moltissime, forse troppe, come ci suggerisce lo scrittore Javier Rioyo nel seguente articolo, che ho tradotto all’Italiano proprio perché parla di un argomento che ho sempre pensato…. tutte quelle estasi gloriose circondate da cherubini e serafini, eppure con una pittura così solida, densa e realista!


Bartolomé Esteban Murillo
è un grandissimo pittore spagnolo, una delle figure più importanti della pittura barocca spagnola, cioè pittura della Controriforma

…”che in campo artistico aveva elaborato una serie di precetti finalizzati all’esecuzione di rappresentazioni chiare e dirette dei temi sacri, allo scopo di aiutare i fedeli nel culto e di indurli ad adorare e amare Dio nonché a coltivare la pietà. Le regole erano talmente severe che chi non le rispettava poteva essere sottoposto al tribunale dell’Inquisizione (il maestro di Velázquez, Francisco Pacheco, operò come sovrintendente per l’Inquisizione di Siviglia, con il compito di garantire che gli artisti esprimessero solo idee ortodosse)”. (….)

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Con questa traduzione dallo spagnolo dell’articolo di Javier Rioyo riproduciamo quasi solamente le opere di Murillo ispirate alla vita quotidiana e alla realtà della Siviglia del ‘600 (dunque, appunto, senza le “vergini”)……interessante la parte finale dell’articolo, che si merita un brindisi, sia a Murillo, che a Javier Rioyo…….

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TROPPE VERGINI
“Abbondano vergini, E abbondano santi, miracoli, estasi, sacre famiglie, papi e abbondano anche frati. Una pena. Un pittore che avrebbe potuto essere il nostro Caravaggio, che avrebbe potuto diventare come uno dei grandi olandesi o come Velásquez, Ribera o Zurbarán. Un pittore essenziale del sec. XVII e, un’altra volta, uno spagnolo sminuito, costretto, forzato dalla religione. Da quel fenomeno chiamato “Controriforma”, che è il marchio spagnolo dei nostri secoli più fecondi in letteratura, in pittura, in domini e in sprechi. Parlo di Bartolomé Esteban Murillo, questo pittore sivigliano, un genio che fu troppo costretto dai suoi “obblighi” di pittore “ufficiale” dell’integralismo cattolico imperante nella sua epoca. Tutte le chiese, i conventi e gli ordini religiosi con potere e danaro volevano un Murillo nelle loro dimostrazioni di potere. Era il pittore di moda per i più reazionari tra i poderosi poteri ecclesiastici.
Un grande pittore dei malandrini, dei poveri, delle prostitute, delle vecchie orgogliose, degli adolescenti birbanti, dei ragazzi di strada. Uno dei pittori che avrebbe potuto averci lasciato una delle migliori testimonianze sulla miseria della vita quotidiana in quella che era la quarta città più importante del mondo. Siviglia nel secolo di Murillo, con più di 130.000 abitanti, era la grande metropoli dopo Parigi, Napoli e Londra.
L’affascinante città barocca, che conobbe il passaggio dell’oro e della lebbra, degli schiavi e dei potenti, la migliore arte per i pochi e la strada per i sopravviventi.
Città di tutti i pericoli, tutti i divertimenti e tutte le fughe possibili. Città per arrivare dall’altro mondo o per andare all’altro mondo. Siviglia barocca, cristiana per obbligo, espulsora degli “altri”, protettrice dei clandestini. Città che ha visto crescere i migliori pittori del suo tempo. Città di Murillo. Quel grande pittore della strada che si è perso in bellissimi dipinti con troppe vergini. Già non ci sono vergini come quelle di allora. E non ci sono più neanche pittori come quelli. Adesso sono fotografi. Adesso sono video-artisti senza quella controriforma, però al suono delle menzogne del mercato. E di altre menzogne. Brindo per Murillo che avrebbe potuto essere e non è stato”…….

(Publicado el 26/2/2010)

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4 pensieri su “BARTOLOME ESTEBAN MURILLO, troppe vergini

  1. Ciao Sergio
    Questo articolo mi fa riconciliare con il Murillo….
    Conoscevo 2 o 3 di questi ,i più famosi…. e poi tutti quelli con le lacrime agli occhi…..
    Probabilmente, a questo punto, anche in quelli c’è nascosta, della buona pittura….

  2. Camminavo nei vicoli di Napoli nel lontano 1990 e vidi un piatto con dentro una pittura di Murillo, fui subito affascinato da quell’immagine e lo comprai con 1000 lire, non conoscevo l’artista non lessi neanche il nome sul retro del piatto.
    Per anni ho guardato questa raffigurazione e solo oggi mi sono recato nell’immenso mondo di internet cercando il nome, grazie a questo sito sono riuscito a vivere il mondo di Murillo e apprezzare ancora di più le sue opere.
    Grazie 🙂
    Questa è il Murillo che ho in cucina
    https://blogosfera.varesenews.it/la-bottega-del-pittore/wp-content/uploads/sites/16/2011/03/173.jpg

  3. Quanto può valere un opera di murillo io possiedo quella dei due bimbi che mangiano frutta.

  4. Io ho la vergine col figlio..e sembra avere dei fili in argento e su un lati anche minuscole cifre lettere. Qualcuno sa dirmi il valore,vi sarei grata..

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