Ho appena finito di dipingere una terza versione del Che Guevara con il Crocifisso. E’ un tema ormai di totale attualità, nel quadro della “ricostruzione della chiesa dei poveri” portata avanti ai suoi tempi da San Francesco di Assisi e ora ripresa da Papa Francesco, il primo Papa latinoamericano e connazionale del Che, il quale l’altro giorno ha dichiarato che «Un cristiano se non é rivoluzionario, non é un cristiano».
E siccome l’Arte è sempre una “ERESIA”, come diceva Tomas Borge in Nicaragua, io aggiungerei anche che «Un pittore se non é rivoluzionario, non é un buon pittore», perchè la vocazione per la BELLEZZA (che è Arte, Poesia, Musica, Danza… ma che è anche Diritti, Giustizia, Libertà e Pace) è una una missione che accomuna cammini e percorsi reali e spirituali per trasformare e cambiare il mondo.
La prima versione l’ho dipinta nel 1996 ed era stata ispirata totalmente dal dipinto “AUTORITRATTO CON IL CRISTO GIALLO” realizzato 100 anni prima, nel 1890, da Paul Gauguin. Si intitola “CHE GUEVARA CON EL CRISTO AMARILLO” (Che Guevara con il Cristo giallo), ed è un dipinto ad olio su tela che misura cm.60×70
La seconda versione, realizzata nel 2011, è un’opera ormai molto lontana da Gauguin. Ho cercato di lavorare sui chiari e sulla luce, di sdrammatizzare l’insieme e di sottolineare la espressività dei volti dei personaggi, in un intorno calmo, sereno e disteso. L’ho intitolato “CHE GUEVARA E CRISTO CROCIFISSO“, è un dipinto ad olio su tela e misura cm.65×80
In questa terza versione ho lavorato sui colori, sulla luminosità dei colori, nel quadro della ricerca che sto portando avanti in questi mesi sulla “semplificazione della tavolozza” e sulla valorizzazione dei colori puri o poco mescolati.
Ho modificato la maschera sulla destra, che in Gauguin era una sua scultura in ceramica, e nei miei due lavori precedenti era un bassorilievo che avevo realizzato con il bossolo di una bomba di cannone negli anni ’80….adesso è diventata una scultura/ritratto di Hugo Rafael Chávez Frías, l’amato presidente del Venezuela recentemente scomparso. Nel centro del dipinto, lontana, nel mezzo della campagna nicaraguense appare la sagoma di Sandino, una scultura del poeta Ernesto Cardenal che si trova attualmente nel centro di Managua.
Ma non è finita qua. Credo proprio che riprenderò più avanti questo tema, quando la Pittura mi suggerirà nuove soluzioni e quando Papa Francesco mi darà un’altra poderosa ispirazione, cercando di capire il suo e il nostro percorso latinoamericano e universale.