Francisco Goitia, pittore del Messico profondo

goitia.jpgIl Pittore FRANCISCO GOITIA in Messico è ormai una figura leggendaria. Un uomo speciale, che visse con la convinzione assoluta di esserlo… E’ stato definito come il “Pittore Francescano” o come “Francisco de Asís Goitia” per la maniera in cui condusse la sua strana e scioccante esistenza, fedele solo e unicamente alla sua coscienza, con un temperamento sensibilissimo, nobile, umile, taciturno e affabile….…visse come un anacoreta, con i suoi timori, angustie e ansietà… e ciononostante fu riconosciuto in vita come uno dei grandi artisti della plastica messicana, e la sua modesta casa/studio con il pavimento di terra, costruita con le sue stesse mani, nella periferia di Città del Messico, era spesso frequentata da critici d’arte, giornalisti, discepoli e ammiratori.

Francisco Goitia, Paisaje de Santa Mónica, 1945, Óleo sobre tela, 68 x 130 cm

Francisco Goitia, Paisaje de Santa Mónica, 1945, Óleo sobre tela, 68 x 130 cm

Esiste pochissima documentazione della sua vita a causa del suo carattere anticonformista, schivo e introverso. Ebbe la ferma convinzione che i suoi dipinti non erano oggetti decorativi…ed ora possiamo affermare che effettivamente “sono il testimonio di una parte del Messico che conobbe profondamente e seppe rappresentarne l’essenza trascendentalmente umana

Ma non visse sempre da “eremita”…da giovane partecipò intensamente ai grandi sconvolgimenti sociali dell’inizio del secolo scorso. Studiò Pittura in Spagna e in Italia e, al suo ritorno in Messico si integrò alle colonne di Pancho Villa nella prima Rivoluzione di ispirazione sociale del XX secolo….si integrò COME PITTORE per documentare le vicende della guerra (“Fui a todas partes con su ejército, observando. Nunca porté armas porque sabía que mi misión no era matar…” ).

Francisco Goitia (1882 - 1960), Zacatecas, Paisaje de los ahorcados, 1914, óleo sobre tela, Museo Nacional de Arte México

Francisco Goitia (1882 – 1960), Zacatecas, Paisaje de los ahorcados, 1914, óleo sobre tela, Museo Nacional de Arte México

Fu il primo pittore della Rivoluzione Messicana e, anche se non partecipò MAI al Movimento Muralista Messicano, ne fu indubbiamente un precursore. Difficile catalogarlo in un movimento artistico specifico…chissà forse assimilabile al Romanticismo /Simbolismo /Espressionismo…..ma credo meglio definirlo come personaggio meteorico e passionale…una di quelle figure della storia umana e dell’arte con cui non si può non simpatizzare…come Chaïm Soutine, come Käthe Kollwitz, come Armando Reverón o i nostri Lorenzo Viani, Scipione ecc.

Francisco Goitia,Tata Jesucristo, 1927, particolare

Francisco Goitia,Tata Jesucristo, 1927, particolare

Riproduco una bellissima paginetta dello Storico dell’Arte MARIO SARTOR, tratta dallo stupendo volume in lingua italiana “ARTE LATINOAMERICANA CONTEMPORANEA dal 1825 ai giorni nostri” edito da Jaca Book, Milano, 2003:

…”Negli anni della Rivoluzione qualcosa cominciò a cambiare anche per gli artisti rimasti in patria, o che vi ritornavano, dopo il tirocinio europeo. Questo fu il caso di Francisco Goitia (1882-1960), nativo dello stato di Zacatecas, una regione del Messico centrosettentrionale. Entrato all’Accademia di San Carlos (a Città del Messico) nel 1898, ebbe come docenti Izaguirre e Gedovius e lo stesso Saturnino Herrán; il che significava, in termini di orientamento generale, da un lato una sorta di realismo accademico applicato alla storia antica del Messico e dall’altro una distillazione del simbolismo tedesco.

Francisco Goitia (1882-1960), San Juan Ixtayopan

Francisco Goitia (1882-1960), San Juan Ixtayopan

Il contatto con il mondo europeo avvenne a Barcellona, dove studiò con il pittore Francesc Galí, un esponente di quel movimento di modernizzazione che fu il “Noucentisme” catalano, che aspirava a contemperare insieme classico e primitivo, tradizione e modernità sulla base di una componente culturale nazionalista piuttosto accentuata. Galí, che sarebbe stato qualche anno più tardi anche il maestro di Joan Miró, reggeva una Escola d’Art dai metodi innovativi e distinti rispetto a quelli accademici, e conduceva i suoi allievi all’aperto, per un’esperienza sensoriale diretta con le cose, gli oggetti, le persone, prima di passare al disegno o alla loro trasposizione pittorica. Tutto ciò non fu senza influenza nella formazione di Goitia, il quale forse già ricercava una strada propria per esprimere la particolarità e la specificità del mondo messicano.

Francisco Goitia, Costa de Cataluña, óleo sobre tela

Francisco Goitia, Costa de Cataluña, óleo sobre tela

Il fatto di viaggiare, infine, dopo il tirocinio con Galí, attraverso la Spagna, l’Italia ed altri luoghi d’Europa, e di visualizzare un mondo d’arte stimolante, contribuì probabilmente alla comprensione del drammatico e irriverente Goya, che ebbe modo di vedere in Spagna (insieme alle opere di altri pittori come Velázquez, Zurbarán, El Greco), ed all’accostamento per altro verso alla pittura romantico-simbolista, di cui si possono ravvisare echi nelle pitture realizzate dopo il suo ritorno in patria, nel 1912.

Francisco Goitia, Cabeza de mujer, olio su tela

Francisco Goitia, Cabeza de mujer, olio su tela

L’artista, si ritrovò nel Messico in preda alla rivoluzione, ed entrò nel 1913 nell’esercito rivoluzionario del generale Felipe Angeles, della fazione di Pancho Villa. L’impatto con la terra d’origine gli provocò una forte emozione, non solamente per aver ritrovato la propria originaria dimensione culturale, ma anche per i turbamenti che la Rivoluzione comportava.

Divenendo il pittore ufficiale degli eventi, visti dalla parte di Villa, Goitia era costretto a mutare completamente genere, tralasciando certa convenzionalità scolastica dei paesaggi e degli scorci urbani di Catalogna, delle rovine romane, o dei ritratti dei prelati, per immergersi in una realtà di cui immediatamente avvertì il fortissimo richiamo.

Il pathos che si sprigiona dalle pitture di questo periodo, che sembrano memori per alcuni aspetti dei Desastres de la guerra di Goya, come i Paisajes de los ahorcados (circa 1914), non ha più nulla della convenzione.

Francisco Goitia (1882 - 1960), Zacatecas, Paisaje de los ahorcados, 1914, óleo sobre tela

Francisco Goitia (1882 – 1960), Zacatecas, Paisaje de los ahorcados, 1914, óleo sobre tela

La registrazione degli episodi della Rivoluzione, con ballate degli impiccati sullo sfondo del paesaggio arido dello Zacatecas rappresentano non soltanto l’aggancio con la realtà drammatica del paese, ma anche una svolta decisiva in senso artistico.

In modo soggettivo, ma non visionario, l’arte di Goitia penetrava nel cuore del Messico e ne livelava l’essenza con un espressionismo carico di suggestioni, che avrebbe dovuto attendere l’affermazione di Orozco per ottenere qualcosa di simile.

Francisco Goitia, Cabeza de ahorcado

Francisco Goitia, Cabeza de ahorcado

Goitia sarebbe rimasto, benchè ammirato, sostanzialmente una figura isolata nel panorama dell’arte messicana.

Pitture del tipo La bruja (1916), un volto di donna squallido, con le occhiaie incavate e la lingua tumida, esprimono l’estremo dell’angoscia, o della follia, con una drammaticità che potremmo ricollegare apparentemente a Munch.

Francisco Goitia, La Strega

Francisco Goitia, La Strega

Il contatto poi con Manuel Gamio, ed il suo lavoro di documentazione etnoantropologica, che va dal 1918 al 1925, portavano l’artista ad approfondire in maniera partecipata gli aspetti peculiari della messicanità, la natura dei meticci e degli indigeni, il modo di vivere le emozioni e di esprimere il dolore, come ritroveremmo in quello che viene considerato il suo capolavoro, Tata Jesucristo (1926-1927), la rappresentazione sintetica di una veglia funebre attraverso due figure di donna in lacrime.

Francisco Goitia,Tata Jesucristo, 1927

Francisco Goitia,Tata Jesucristo, 1927

La resa emotiva efficace, ma allo stesso tempo priva di teatralità che si accompagna alle opere di questo periodo e di quello immediatamente successivo, era espressione di un linguaggio sempre personale e sperimentale che può essere accostato all’espressionismo della Kollwitz.

Contemporaneamente, la costante ricerca sembrava sospingerlo al recupero di esperienze pittoriche intraviste sicuramente nel percorso italiano. E’ del 1925 una tela che rappresenta la piramide del Sole, di Teotihuacán, resa con una paletta che ricorda il divisionismo di Segantini.

Francisco Goitia, Piramide de sol de teotihuacan (Pyramid of the Sun at Teotihuacan) oil on canvas 1918

Francisco Goitia, Piramide de sol de teotihuacan (Pyramid of the Sun at Teotihuacan) oil on canvas 1918

Negli anni successivi Goitia, che di proposito si era ridotto a vivere ritirato in solitudine, ai margini della città di Messico, pur avendo un ruolo docente, approfondiva in termini sociali un impegno che gli proveniva anche dall’essere nel profondo il seguace di un cristianesimo evangelico, che gli arricchiva la sensibilità di riflessioni intorno alla vita di ogni marginalità umana e lo portava a dipingere bambini seminudi ed affamati, o vecchi seduti sopra immondezzai – figure intermedie tra Giobbe e Diogene.

Francisco Goitia, En el basurero

Francisco Goitia, En el basurero

Ma il cammino dell’artista raggiungeva ancora altri obiettivi importanti artisticamente, come il Paisaje de Santa Monica (1948 circa), in cui il senso sospeso del tempo, il taglio quasi radente d’osservazione delle forme coniche dei granai con lo sfondo del cielo, suggeriscono un lirico e quasi metafisico sguardo ed una intuizione poetica rara nella pittura di ogni tempo”…

Francisco Goitia, Paisaje de Santa Monica

Francisco Goitia, Paisaje de Santa Monica

Francisco Goitia http://www.youtube.com/watch?v=bI6rVksl2ec
Museo Francisco Goitia http://www.youtube.com/watch?v=4iKk3wAd4YQ
“Goitía, un dios para sí mismo” Film il lingua spagnola di Diego López, 112 min., 1989 http://www.youtube.com/watch?v=UidhjDHjgxo

Francisco Goitia, Autorretrato

Francisco Goitia, Autorretrato

Francisco Goitia, Portrait of Andres Henestrosa, oil on masonite

Francisco Goitia, Portrait of Andres Henestrosa, oil on masonite

Francisco Goitia, Portrait, 1926

Francisco Goitia, Portrait, 1926

Francisco Goitia, ritratto

Francisco Goitia, ritratto

Francisco Goitia, grupo de olivares, 1939,  óleo

Francisco Goitia, grupo de olivares, 1939, óleo

Francisco Goitia (1882 - 1960), Huerto del ex convento de Guadalupe, Zacatecas, Óleo sobre tela, 101 x 78.5 cm.

Francisco Goitia (1882 – 1960), Huerto del ex convento de Guadalupe, Zacatecas, Óleo sobre tela, 101 x 78.5 cm.

Goitia Francisco, paisaje

Goitia Francisco, paisaje

Francisco Goitia, el caballo famélico

Francisco Goitia, el caballo famélico

Francisco Goitia, el ahorcado

Francisco Goitia, el ahorcado

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3 pensieri su “Francisco Goitia, pittore del Messico profondo

  1. Ciao Sergio, vedo che sei sempre molto operoso….mi meraviglia sempre la tua grande energia. Grazie per avermi ricordato questo grande artista.

  2. es un orgullo para mi ver esta reseña del maestro fransisco goitia y me hace sentir a grandes personas en el gran interes por este gran artista que nos dio fresnillo zacatecas y que nos trajo mexico .felicidades y gracias por este aporte al arte del maetros goitia .atte victor hugo

  3. gracias por interesarse en los pintores mexicanos por lo general no son reconocidos y tu trabaja es excelente

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