PORETTI a Sion, Svizzera:“La passion et le silence”

01-409-bMostra d’Arte di PORETTI ERMINIO a Sion, la più antica città della Svizzera e capoluogo bilingue del Cantone Vallese.
Nella galleria “GRANDE FONTAINE” dal 24 settembre al 16 ottobre 2010 verranno esposti dipinti ad olio, acquerelli, disegni e incisioni del maestro Poretti in una mostra intitolata “La passion et le silence”: un evento di grande importanza per la Svizzera ma anche per l’Italia.

Raramente ormai l’Italia viene rappresentata degnamente all’estero con della Pittura all’altezza della sua storia (vedi Ludovico Pratesi), e con la Mostra di Poretti a Sion si va nettamente controtendenza: è una Pittura di altissimo livello realizzata da uno dei migliori artisti italiani viventi.

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Il titolo della mostra “LA PASSIONE E IL SILENZIO” ci suggerisce molte cose sull’Artista, sulla sua opera e sulla mostra stessa.
Prima di tutto ci racconta di opere fatte con un lavoro serio, disciplinato, costante,quotidiano, profondo, raffinato e con grande amore da questo Artista schivo e riservato, che opera lontano dalle urla, dal rumore, dalla violenza e dai conflitti della società consumista e globalizzata.
Poi ci racconta della sua passione per il mestiere di dipingere, per i grandi maestri del passato e per la Storia della Pittura italiana e mondiale. Poretti è un artista controcorrente, che non ha mai rotto con la Storia dell’Arte, come lo hanno fatto le vecchie avanguardie prima, le pseudo avanguardie poi e gli attuali imbroglioni dell’”arte contemporanea”.
Ci racconta anche del suo amore per la natura, la vita, la famiglia, gli amici, le cose autentiche e i valori semplici e schietti dell’Italia di prima della scomparsa delle lucciole (come spiegava Pasolini negli “Scritti Corsari”), e che forse sopravvive ancora in alcuni anfratti del belpaese che fu, come specie in estinzione…..e a chi non piacerebbe ritornare a quella vita dove il pane era pane e il vino era vino!
Di qui anche quella parte di passione che è tormento, sofferenza e dolore………non solo per una Italia profondamente ammalata, ma anche e soprattutto per un Mestiere di Dipingere che è stato emarginato, boicottato e ridicolizzato…e il linguaggio della Pittura, il più antico della storia umana e di tutte le civiltà umane, dichiarato “obsoleto”!

E. Poretti, Casa tra gli alberi campagna a Montepulciano, olio su tela

E. Poretti, Casa tra gli alberi campagna a Montepulciano, olio su tela

Si dipingono le cose e non le idee” diceva Picasso, ed effettivamente Poretti dipinge le cose, però di fronte alle cose non le copia, le trasforma, e le cose diventano pittura, acquerello, incisione…….
Le sue opere non diventano “astratte”, ma conservano delle cose le linee, le campiture tonali, la luce, i ritmi e le composizioni che conformano poi l’opera compiuta. E l’opera compiuta rappresenta la meditazione, la contemplazione, la emozione, forse la preghiera di ringraziamento o la spiritualità interiore del soggetto o della cosa presa in considerazione, o meglio “a pretesto”.
Antoine Lavoisier diceva che «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma»…..e appunto mi pare che le cose dipinte da Poretti subiscono una trasformazione delicatissima e tenera, che le fa diventare poesie visive, oggetti che sacralizzano i soggetti o le cose di cui si vedono i temi, ma i cui contenuti vanno molto, molto più in la della superficie.

E. Poretti, Venezia-Mura dell'Arsenale davanti a San Pietro, Acquerello su carta

E. Poretti, Venezia-Mura dell'Arsenale davanti a San Pietro, Acquerello su carta

Il maestro Poretti Erminio è innamorato del territorio dove vive e lavora, in provincia di Varese, ed è nato per dipingere. Lo conosco da quando, adolescenti, iniziammo questa avventura: non avrebbe accettato altro lavoro che quello di Pittore, ma, a conti fatti, mi pare di poter affermare che possibilmente la Pittura Italiana in questo periodo necessitava di Artisti come Poretti, per non affondare definitivamente nel vuoto della babilonia attuale.

Poretti Erminio è un orgoglio per l’Italia nel mondo, lo posso assicurare io, nomade ed esule, che di Istituti Italiani di Cultura e di Ambasciate d’Italia ne conosco in abbondanza: le sue opere lo testimoniano sia esteticamente, come oggetti di altissima qualità sia, appunto, per questo procedimento esecutivo assolutamente privo di scorciatoie e basato sulle conoscenze ed esperienze che vengono da lontano nella storia dell’Italia.
Quando si parla (spesso a sproposito) di “prodotto italiano di qualità” si dovrebbe intendere qualche cosa che ha le caratteristiche peculiari del grande artigianato ispirato all’Arte Italiana.
E cosa c’è di meglio di un evento come quello di Sion per far conoscere all’estero da dove viene questo famoso “prodotto italiano di qualità”?

Mostre come queste del Maestro PORETTI ERMINIO dovrebbero essere finanziate e promosse dal Ministero degli Esteri italiano insieme a quelli di Cultura, Commercio, Industria…..e perché no, anche a quello della Difesa per esportare PACE con la Pittura invece che con le armi.
E invece cosa succede?

Succede che le croste di Burri, gli stracci di Fontana, la Spazzatura dell’Arte Povera nonché la “Merda D’Artista” di Piero Manzoni vengono finanziate abbondantemente e strombazzate ai quattro angoli del mondo….mentre iniziative come questa mostra di Sion passano quasi sotto silenzio… e ci si chiede: “Perché l’Italia è malata”?

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