Dopo aver dipinto diversi “doppi ritratti” di uomini che hanno fatto la storia, questa volta ho realizzato un trittico con i ritratti di tre donne leggendarie: TINA MODOTTI, VIOLETA PARRA e ANITA GARIBALDI.
Il filo comune che le unisce è stato l’amore per il prossimo, per gli altri, per i più bisognosi, per gli emarginati…..insieme all’amore per la giustizia, per l’uguaglianza, per il diritto e per la pace………e logicamente, con questi valori profondi e assoluti, le tre hanno vissuto intensamente la loro vita, con passione, sofferenza e dolore, ma anche con intensi momenti di felicità e di allegria…….tre donne meravigliose nella loro coinvolgente dolcezza.
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TINA MODOTTI: una donna di cui l’Italia dovrebbe essere orgogliosa. Friulana d’origine, di famiglia povera e perciò emigrante come tantissimi friulani. Prima negli Stati Uniti e poi in Messico, conobbe e visse con i più grandi artisti dell’epoca, come Edward Weston, José Clemente Orozco, Diego Rivera e Frida Kahlo e divenne una fotografa di altissimo livello.
Una GRANDISSIMA ARTISTA.
Con un insegnamento che oggi i giovani “artisti” dovrebbero incidere bene chiaramente nella mente…soprattutto coloro che sono stati coinvolti nelle subdole manipolazioni dell’”arte contemporanea”………scriveva Tina Modotti:…« Ogni volta che si usano le parole “arte” o “artista” in relazione ai miei lavori fotografici, avverto una sensazione sgradevole dovuta senza dubbio al cattivo impiego che si fa di tali termini. Mi considero una fotografa, e niente altro. »
Questo è il sito web del Comitato Italiano Tina Modotti, con sede a Udine:
http://www.comitatotinamodotti.it/
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ANITA GARIBALDI, fu la moglie dell’Eroe dei Due Mondi Giuseppe Garibaldi. Forse non tutti sanno che Anita era brasiliana e il suo vero nome era Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva.
Fu una rivoluzionaria e in Italia nel 1849 partecipò con i garibaldini alla sanguinosa battaglia per la “REPUBBLICA ROMANA”. Braccata dai soldati austriaci e della polizia papalina (che non era certo conformata da angeli, arcangeli e cherubini), e incinta al quinto mese di gravidanza, morì di stenti nel Polesine, tra le braccia del suo amato Giuseppe.
Anita fu una internazionalista che non esitò a combattere e a morire in terra straniera per la causa degli italiani oppressi e sfruttati dal feudale e brutale regime dello Stato Pontificio.
Sulla questione dell’Italia, così come è poi stata messa insieme, molto probabilmente Anita non sarebbe stata d’accordo, come o più radicalmente dello stesso Garibaldi.
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VIOLETA PARRA, cantautrice cilena, fu pioniera della ricerca e diffusione della cultura popolare e iniziò il movimento della “Nueva Canción Chilena” i cui esponenti principali furono Víctor Jara, gli Inti Illimani e i Quilapayún, oltre ai figli Ángel e Isabel Parra e molti altri.
Violeta Parra ebbe la fortuna di morire prima del colpo di stato di Pinochet dell’11 settembre 1973, quando questi grandi artisti popolari furono massacrati, come Victor Jara o costretti all’esilio come gli Inti Illimani e i Quilapayún.
Violeta Parra fu una donna che seppe sopravvivere per un lungo periodo alle tragiche ingiustizie sociali sue e delle sue genti grazie alla sua grande capacità di inondare il mondo di amore, di fratellanza, di speranza e di pace.
Una poetessa della vita, una eroina della umanità, una donna imprescindibile per la umanità intera, per qualsiasi stato o nazione o tribù o agglomerato umano.
Una grande artista dell’anima….e la sua canzone Gracias a la Vida è stata considerata il suo testamento spirituale: http://www.youtube.com/watch?v=PYEw3e5x5Es
Tutte le notizie, canzoni e informazioni nel sito della Fundación Violeta Parra:
http://www.violetaparra.cl/
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Nel fondo del dipinto una nostalgica citazione alla mia terra, con il dipinto “Paesaggio Ungherese” di Masolino da Panicale nel Palazzo Branda a Castiglione Olona.
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Le felicitó por su tríptico, y que con el cuadro, nos haga recordar a estas tres ilustres damas. Un abrazo