Alieni al cinema: amici, invasori, buoni e cattivi

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Alieni questi conosciuti. Da sempre guardo i film di fantascienza. Non penso di potermi definire un tuttologo del genere, ma sicuramente come tanti della mia età che al posto di fare i compiti delle elementari, a casa da soli, ci si guardava i vecchi film in bianco e nero, posso dire di essermi spesso fatto travolgere da mondi distrutti e incontri con mostriciattoli di tutti i tipi.

Detto questo, ecco una classifica molto personale di questi “incontri ravvicinati”:

 

  1. E.T. di Steven Spielberg. Impossibile non metterlo al primo posto, il film che mi ha aperto le porte al cinema: con le prime emozioni, le prime lacrime, le prime magie del grande schermo, le prime riflessioni sulla diversità. Una favola sincera.
  2. Alien di Ridley Scott. Il terrore allo stato puro. Ancora oggi capace di far saltare sulla sedia. Quasi un horror per un capolavoro del genere. Da panico.
  3. Assalto alla terra di Gordon Douglas. Un bianco e nero spettacolarmente reale per un’invasione da manuale. Suggestivo.
  4. Visitors. Serie tv degli anni ’80 che proprio in questi giorni viene riproposto un (utile?) rifacimento. I lucertoloni che si presentano come amici, con tanto di umani rivoluzionari, sono da incubo con la loro voce metallica. Inquietante.
  5. Mars Attack. L’ironia di Tim Burton, stranamente coloratissima, per un film che prende in giro tutti i luoghi comuni del perbenismo americano. Con momenti di esilarante cattiveria.
  6. Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg. Lo so ancora Spielberg, ma ha segnato la rinascita del genere con un’opera sicuramente non commerciale, ma molto suggestiva e “ipnotica”.
  7. X-Files. Impossibile non citare la serie tv degli anni ’90. Non i due mediocri film per il cinema. La serie tv è un tuffo nei turbamenti dell’ignoto. The true is there.  
  8. Guerre stellari di Geroge Lucas e Balle spaziali di Mel Brooks. L’uno opposto all’altro, ma con una sostanziale verità: i tempi cambiano ma la guerra è il motore dei mondi.
  9. La guerra dei mondi di Byron Askin. Quello del 1953, non del 2005 di Spielberg (in confronto noioso). Una delle prime invasioni aliene a colori. Terrorizzo gli spettatori al cinema, ma ancor prima alla radio grazie a quel genio di Orson Wells.
  10. District 9 di Neill Blomkamp. Quasi un b-movie il più recente di quelli citati. Forse l’unico che nell’ultimo periodo sia riuscito a raccontare anche la realtà attraverso la paura del diverso, in un Sudafrica prima dominato dalla segregazione razziale. Reale.

Sicuramente ci sarà qualche altro film (tanti) che non è stato citato e che invece viene considerato un capolavoro del cinema. Date anche la vostra opione!

3 pensieri su “Alieni al cinema: amici, invasori, buoni e cattivi

  1. Condivido gran parte delle citazioni, specialmente ET ed Alien, ma anche il mitico Mars Attack. Avrei tolto un X-Files di troppo (celebre all’epoca, ma non regge assolutamente il tempo) in favore di un ben più storico (e sorprendentemente longevo) Star Trek. Che di diversità e messaggi sociali ne mandava almeno uno a puntata. Ultimo ma non ultimo, aggiungerei un pizzico di animazione, perché Futurama con i suoi alieni assurdi regala non poche chicche al genere avviato da Mars Attack.

    Passando ai film. District 9 non l’ho ritenuto un b-movie, dietro ci sono delle ottime idee. In bilico fin troppo tra l’ironico e l’impegnato (oppure, in certi aspetti, è involontariamente comico, devo ancora capirlo, forse questo intendevi per b-movie).

    E Indipendence Day lo riteniamo troppo commerciale? A suo modo è la versione blockbuster del film sugli alieni, è comunque significativo. Noto con piacere che gli alieni blu di Avatar sono già finiti nel dimenticatoio… so che è colpa della fretta, ma ritengo comunque che non siano particolarmente memorabili. O forse, più che alieni, sembrano degli hippie troppo cresciuti.

  2. Beh, dai, mettere Avatar ora in una classifica così mi sembrava troppo facile… 🙂
    su Star Trek ti do ragione in parte. So che dicendolo mi tiro dietro le maledizioni degli appassionati, ma non mi emozionava più di tanto. Bello, avvincente, ma quella classifica è basata sulle emozioni provate. Indipendence Day? divertente… ma rispetto agli altri citati non c’è paragone!

  3. Personalmente non mi interessarono Visitors e X-Files, ma (vista la mia età) ricordo con che piacere seguivo la serie UFO (primi anni 70 – alieni misteriosi e cattivissimi) e Spazio 1999 (la prima stagione, poi meno interessante, alieni in qualche puntata).
    Non menzionare Blade Runner mi lascia perplesso, anche se l’alieno era il replicante dell’umano, mentre 2001 odissea nello spazio con l’alieno divino è francamente in bilico tra capolavoro e noia mortale. Anche Terminator 1&2 meriterebbero, ma i robot sono solo macchine assassine, senza una cultura con la quale confrontarsi.
    Negli ultimi anni una serie dove il remake è nettamente migliore dell’originale è Battlestar Galactica (il remake, appunto, dark e maturo, inadatto ai bambini) ancora una volta dove l’alieno è il robot, ma autocosciente e che fa razza a sé, perfino con ideali religiosi monoteistici).

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