Locarno “snobba” l’italiano? La strana anomalia del festival

Film in inglese sottotitolati in tedesco e francese. Film in spagnolo con sottotitoli in inglese e tedesco. Film in giapponese con sottotitoli in inglese. Nessuno coi sottotitoli in italiano. Tutto normale se fosse un qualsiasi festival cinematografico del mondo, come Berlino, Tokio, Cannes o Toronto. Ma non Locarno, cittadina svizzera del Canton Ticino, nella Svizzera Italiana, dove si parla soprattutto italiano. Da sempre il festival internazionale del cinema che si svolge ad agosto “snobba” la lingua italiana. Tanto che solo da qualche anno anche il sito ha una traduzione nella nostra lingua.

Ma, anche solo per vicinanza geografica, il bacino di spettatori a cui si rivolge il festival è soprattutto italiano. Eppure l’organizzazione del festival non considera spettatori che provengano dalla penisola. E così, anteprime internazionali come quella di mercoledì sera nella suggestiva e bellissima piazza Grande, capace di accogliere anche 9mila spettatori, dove si proietta Super8 prodotto da Spielberg (appena uscito negli Usa) è in inglese con sottotitoli in francese e tedesco. Stesso discorso per l’altro titolo prestigioso che può attirare migliaia di persone, come Cowboy & Alieni.
Una “fregatura” anche per gli appassionati di cinema, non solo per i fruitori occasionali. Infatti nel concorso internazionale, la colonna portante del festival dove è possibile scoprire vere e proprie “chicche”, ci sono film da tutto il mondo, dal Giappone, da Israele, dalla Spagna e molto altro. Eppure nei sottotitoli dominano inglese, tedesco e francese. Italiano niente.

Nonostante ciò all’organizzazione fa comodo fare comunicati stampa in italiano, confezionare cartelle stampa anche nella nostra lingua. Ma per i “normali” spettatori? È vero, ormai l’inglese è una lingua internazionale, parlata in tutto il mondo. Tutti dovrebbero conoscerla, ma non è così. E poi francesi e tedeschi hanno i loro sottotitoli.
Perchè un festival come Locarno, definito il più grande dei piccoli e il più piccolo dei grandi, non si apre maggiormente anche al territorio? Perchè limitare le proiezioni solo a coloro che possono permettersi di conoscere (ed anche piuttosto bene per stare dietro a dialoghi o sottotitoli) più lingue? Perchè Locarno trascura così la lingua italiana? Nessuno in questi anni ha mai dato una risposta a queste domande.