Quando il videogioco diventò cinema

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Uno dei primissimi film che ho visto al cinema: inquietante e angosciante. Avevo sette anni e avevo appena visto quella favola di E.T., ma rimasi affascinato da Tron, quella fantascienza fatta con i videogiochi “di moda” dappertutto e ai quali si poteva giocare solo nelle sale giochi, oppure o nei bar. Vedere sullo schermo i personaggi di un videogioco che prendevano vita fu un’esperienza magnifica.

Tron diede poi vita al cyber punk, divenne un film cult con il passare degli anni e sono decine i film che poi sono stati tratti dai videogiochi. Dal deludente film su Super Mario Bros, al più apprezzato Tomb Raider (almeno il primo) fino all’attesissimo Prince of Persia.

Ora Tron sta per tornare. Anche più grande di prima. Con il regista di allora, Steven  Lisberger, che oggi ne diventa produttore dando fiducia a un esordiente. Grazie a un budget stratosferico di circa 300 milioni di dollari (200 milioni di euro). Grazie allo stesso interprete, Jeff  Bridges, rimasto intrappolato nel videogioco, alla cui ricerca ci andrà il figlio.

Ma soprattutto, un motivo per tornare a vedere il nuovo Tron, chiamato Tron Legacy, in uscita nel 2011, è il 3D, tecnica dal quale non poteva esimersi il nuovo film.

Per ora lascio i trailer dei due film a confronto. Entrambi spettacolari, entrambi angoscianti, entrambi da storia del cinema.