È passata una settimana dal ritorno da Haiti, nella parrocchia di Mare Rouge, dove operano gli ex preti di Abbiate Guazzone (Varese). Ma come promesso non abbiamo abbandonato la situazione e rimarremmo in contatto con la parrocchia del paese haitiano. Ed ecco che abbiamo la conferma di una prima notizia, avuta da una delle ultime persone incontrate, il presidente della neonata biblioteca, Jupier Averdiau, che ha sede proprio al piano terra della casa parrocchiale. La biblioteca è già intitolata a Annie Huber ed è stata inaugurata da pochi anni. Ora il presidente lancia anche un appello: «Abbiamo libri in creolo e in francese, ma trovarli non è facile. Se qualcuno ci vuole aiutare, saremmo molto contenti, ci sarebbero utili anche libri scolastici di lingua francese. Oltre a traduzioni in francese di romanzi o saggi. La cultura è importante, anche qui a Mare Rouge e l’ampliamento della biblioteca è significativo per continuare a seguire i bambini della scuola e offrire loro nuovi orizzonti». Continua a leggere
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Ad Haiti per costruire la biblioteca
“Una delle cose più belle é sentirsi parte di una comunità, al di lá di quello che hai fatto. Quando stai per andare via e senti chiederti quando tornerai é una sensazione indescrivibile”. Pierangelo Brugnera é un architetto di Tradate e fa parte di quella comunità che sostiene ad Haiti l’attività missionaria di don Giuseppe Noli e Don Mauro Brescinini, ex parroci di Abbiate. Nella parrocchia di Mare Rouge, Pier, così chiamato da tutti, ci va dal 2006. Per quel paese ha progettato la chiesa parrocchiale, le scuole e l’acquedotto. Tutte opere che oggi sono state costruite e sono pienamente funzionanti. Ad agosto Pier tornerà ad Haiti e l’obiettivo é far partire una nuova opera: “Si tratta del centro di aggregazione giovanile compreso di biblioteca e piazzetta – racconta -. La prima settimana consegnerò i progetti esecutivi e mi raccorderò con l’ingegnere del posto. La seconda settimana farò un sopralluogo in una parrocchia vicina per la costruzione di una nuova chiesa“.
Il progetto del centro di aggregazione completa quella che era l’idea di don Noli di creare aggregazione per i giovani in centro al paese. “La soddisfazione più grande – spiega Pier – non é il protagonismo ma il senso di incommensurabile che ti rimane e che ti porti a casa. É vero che ti sentì parte di una comunità e che hai spinto a creare qualcosa, ma sono loro che poi hanno costruito tutto con le loro mani, noi abbiamo solo dato un supporto. Vedere risorgere una comunità é fantastico e inspiegabile a parole”.