Voi non ci crederete ma questo blog è diventato una bella piazzietta virtuale, dove noi amiche comari possiamo trovarci! “Ma tu le conosci quelle che ti scrivono?” mi chiedono spesso. No. Insomma, ormai sì… ma non tutte personalmente. Ma ormai siamo blogamiche, no?
La mia blogamica GRETA (ma lei la conosco, lo ammetto) mi manda questo bel post che pubblico sotto interamente. Da brava bustocca, sollecitata dall’attenzione al varesino Falò, “contrattacca” con questo. w le tradizioni! E le mamme che mangiano salsicce!
A gioebia, ‘a gioebia!!!”
…per scrivere questo post ho sentito il dovere di andare a documentarmi sul significato di questa festa, pensando che la mia associazione con il pranzo fosse un superficiale dettaglio gastronomico. E invece, surprise!, è una cosa fondamentale!
e difatti, la traduzione dal dialetto all’italiano, quanto meno per il mio palato, è … Risotu cunt’aa luganiga (gnam!)
che poi volendo ben vedere… nemmeno mi piace più di tanto… ma le tradizioni sì, e quindi… l’ultimo giovedì di gennaio, cascasse il mondo, anche adesso che abito al paesello, io mi mangio il risotto con la salsiccia!
e quest’anno stavo pensando che se avessi iniziato lo svezzamento settimana scorsa… avrei fatto in tempo ad aggiungere una briciola di salsiccia nella crema di riso in brodo di verdure… poteva assomigliare al risotto, no? (madre degenere, lo so!)
vagando per i miei pensieri (notevolmente sconnessi!) mi è apparsa l’immagine di una piccola peste (me) che insieme a mamma, babbo e fratellino patiscono un freddo cane x stare mezz’ora a vedere un fantoccio che brucia… e che una volta che brucia, non è molto diverso dal falò che si fa in giardino x bruciare i rami secchi.
ma tant’è… anche il fuoco di un camino è soltanto un fuoco… però chissà come mai… quest’immagine evoca tutt’altri pensieri!
e allora via, bando alla matematica e alla logica (“al bando” non proprio… diciamo che le accantono giusto un secondo)! c’è una pupetta che del mondo non conosce ancora nulla. c’è una pupetta cui insegnare tutto quello che conosco. c’è una pupetta che mi regala ogni giorno l’emozione di imparare qualcosa di nuovo riscoprendo tutto ciò che do x scontato.
quest’anno imparerò a fare il giro della città, per vedere insieme a lei tutte le gioebie che i miei (ex!, sigh!) concittadini bustocchi vorranno bruciare.
nel frattempo penso all’eventuale fogliettino (già, perché a quanto pare si usa anche qui!) da bruciare. ma a differenza di sant’antonio che esaudisce desideri, la gioebia si porta via insieme al freddo dell’inverno anche le cose brutte dell’anno passato. (è una strega d’altronde… mica hanno la bacchetta magica, loro! al limite di magico hanno una scopa, ecco a cosa serve!)
…ma si può essere così positivi (o stupidi?) da non aver nessuna bruttura 2010 da bruciare??
mah. 😀
(p.s. la foto è di Gallarate, ma almento siamo contenti tutti!?!)