“Cos’è l’identità?” Mi chiede mio nipote dopo la festa dell’asilo. Io guardo in giro tesa, cercando con gli occhi un appiglio o un consiglio e poi deglutisco: sono sola. Devo rispondere. Almeno non è una domanda sul sesso.
L’identità – rispondo geniale – è quello che sei veramente. Come ti chiami, dove vivi, cosa fai: insomma, chi sei. C’è anche la carta di identità.
Mi sembra sufficientemente soddisfatto e, comunque, ha già perso troppo tempo: deve giocare con le figurine.
Ma io ormai sono persa nei massimi sistemi. In questo 150esimo, la parola identità è un jolly che fa figo in ogni discorso. Ma l’identità è anche appartenenza a qualcosa di diverso: ieri un articoletto sulla scuola che ho frequentato, ha risvegliato nei mie “compagni” un affettoso senso di identità. E mi ha fatto riflettere…
Se quello che sei veramente è l’identità, non è solo un jolly, ma una roba complessa, straricca. Che va conosciuta e apprezzata bene.
Un po’ troppo per un blog effetto lifting, in effetti… Ma se c’è una cosa che ho imparato è: le domande dei bambini sono sempre fighe.
Giusto! mamma da dove escono i bambini quando sono sulla pancia? e mo rispondi, senza entrare troppo nei particolari…!
scusa … NELLA pancia