La notizia è di quelle perfettamente inutili e di cui potevamo fare tranquillamente a meno. Ed è esattamente quello che ci intriga!
Mentre gli intellettuali radical chic e i bradipi del terzo millennio profetizzano la fine di Facebook (guarda un po’, proprio quelli che non lo sanno usare!), non solo il successo del social network non si arresta, ma si rafforza anche grazie alle iniziative critiche. L’ultima è Open book (youropenbook.org), un sito creato da tre ingegneri americani (che evidentemente non avevano granchè da fare) per evidenziare le debolezze in materia di privacy e affini da parte di fb (come se ce ne fosse bisogno…).
Come funziona? Provare è semplice (ma se siete tra i sopracitati bradipi, lasciate pur stare). Basta digitare una o più parole nel campo di ricerca e compariranno tutti i post degli ultimi giorni che li contengono. I post di c-h-i-u-n-q-u-e, se non avete capito. Insomma, se pensate che i vostri pensieri siano condivisi da pochi (o tanti) eletti, vi sbagliate di grosso. I fatti vostri li sa tutto il web (se vi pare poco…)
L’utilità di questa cosa? Assolutamente nulla. Ma i “guardoni” del web ne avranno già intuito le potenzialità. E aspettate che sia possibile rendere pubbliche le chat…