Ecco le prime due tappe calabresi, Tropea e Reggio Calabria, sulla pagine della Prealpina.
prealpina_tropea_15_agosto
prealpina_reggiocalabria_17_agosto
E vai… abbiamo oltrepassato le mille persone che seguono la pagina del giro in vespa.
In una serata dall’atmosfera densa di energia, un po’ magia, un po’ stregoneria o giù di lì, anche il mondo virtuale (che poi virtuale un corno, perché esistete in carne ed ossa, in sentimenti ed emozioni, in pensieri e riflessioni, ecc. ecc) ci ha messo del suo.
Mille e due…
E adesso? A quanti arriviamo? Adesso che ci aspetta tutta la strada adriatica, con oltre 1000 km e poi l’ultimo tratto da Padova a Trieste. Ma stasera non ci pensiamo e godiamoci questa bella serata con la “notte della taranta”.
Grazie a tutti voi… siete preziosi.
Oggi ne ho trovato uno più avventuroso (o matto) di me. Appena lasciata la basilica di Santa Maria di Leuca in direzione Otranto la strada si inerpica tutta curve e sembra di essere tornati alle Cinque terre. Dopo un chilometro vedo uno con una bici che traina un carrellino. Una salita tosta e lui che va. Ci salutiamo e continuo la mia strada. Poi fatto un chilometro ci ripenso e torno indietro. Lo affianco e gli chiedo se posso parlargli un attimo. Lui mi sorride e dice «Parlo poco italiano». Ci fermiamo e mi racconta la sua storia.
Domenick ha 26 anni e dalla fine di marzo ha lasciato Zurigo, dove vive e lavorava per fare un giro in Italia. Un “trip” insieme a Bosco, il suo bastardino nero che è infilato dentro il carrellino (mica scemo lui, vista la salita). Si guadagna da vivere facendo il giocoliere nelle piazze dove si ferma.
«Italia very nice. Mare bellisimo e italiani very friendly». Arriverà a Venezia e poi verso casa di nuovo. Rientro previsto verso metà settembre.
Lui lo ha chiamato ecoturismo… Un grande e si conquista a pieno titolo il posto tra i personaggi di questo viaggio. Ovviamente anche Bosco che è davvero simpatico.
Sono a Santa Maria di Leuca dove lo Ionio si stringe e si mescola all’Adriatico. Da adesso inizia la strada verso Nord. Fin qui è stato appassionante, emozionante, davvero bello. Un’Italia meravigliosa anche dove c’è ancora tanto da fare.
Sono entusiasta di essermi lanciato in questo viaggio. Grazie a tutti voi che siete stati un po’ con me.
E ora si continua…
Reggio Calabria è la tappa numero 14. La metà del viaggio. Si cambia mare e quindi anche costa. Dopo il mar Ligure, quello del tirreno, ci restano lo Ionio e l’Adriatico.
Alla partenza da Ventimiglia il contachilometri segnava 4.470.
Alla partenza da Reggio verso Crotone segnava 6.500. In tutto finora 2.030 km.
Le tappe
1 – Ventimiglia – Airole
2 – Da Ventimiglia ad Alassio 90 km.
3 – Da Alassio alle Cinque terre 260 km
4 – Dalle Cinque terre a Viareggio 110 km
5 – Da Viareggio a Castiglione della Pescaia 270 km
6 – Da Castiglione a Capalbio 120 km
7 – Da Capalbio a Ostia 185 km
8 – Da Ostia a Gaeta 205 km
9 – Da Gaeta a Vico Equense 165 km
10 – Da vico Equense ad Amalfi 60 km
11 – Da Amalfi ad Acciaroli 110 km
12 – Da Acciaroli a Maratea 90 km
13 – Da Maratea a Tropea 230 km
14 – Da Tropea a Reggio Calabria 135 km
Le tappe sono in realtà più corte come tragitti, ma le distanze sono segnate dalle partenze alle successive, compresi quindi gli spostamenti nel luogo della tappa.
Le percorrenze nelle regioni
In Liguria 420 km
In Toscana 430 km
Nel Lazio 370 km
In Campania 400 km
In Basilicata 30 km
Ecco cos’è cambiato negli ultimi 25 anni. Non c’è più il Pci e Rocco Cordì (nella foto con Daniela, sua moglie) ne sa qualcosa. Con lui ci vediamo a Marina di Gioiosa Ionica, a due passi da Locri.
Si parla di Calabria, di amore e odio, di ‘ndrangheta.
Ne parlerò prossimamente…
E guarda un po’ le coincidenze…
Giornata di Pro Loco. Dopo l’incontro davvero interessante con Giuseppe e i ragazzi di S. Andrea, pochi chilometri più avanti, a Soverato ho incontrato Nicola Tucci. Presidente ad Azzate della stessa organizzazione.
Piacevole chiacchierata e valutazioni comuni che a distanza di 1.500 km, o giù di lì, tante questioni si assomigliano sempre.
A molti non gliene può fregare di meno. È un oggetto che serve per raccogliere i fichi d’India. Un bastone che culmina con una sorta di cono. Era una delle prove della caccia al tesoro a cui hanno preso parte una sessantina di ragazzi. Siamo a S. Andrea Apostolo dello Ionio a metà strada tra Reggio e Crotone.
Melissa fa parte dell’Ara, ovvero l’associazione romana degli andreolesi. Esiste anche l’Ama, che è la versione milanese della stessa. «Negli anni Cinquanta qui vivevano 5.000 persone, ora sono rimaste in 2.000, ma chi va via non perde i legami e torna. Soltanto che ormai siamo anche alla terza generazione dopo l’emigrazione e così si perdono tute le tradizioni. Noi conosciamo molto poco e la Pro Loco si sta impegnando per far conoscere la storia, il dialetto e altro a noi giovani che torniamo».
Giuseppe Dominjanni ha 27 anni e fa l’operatore turistico. Ha un Bed & Breckfast e da un paio d’anni presiede la Pro Loco. «Questa era una terra di pignatari già dai tempi della Magna Grecia. Ora che gli ultimi due hanno cessato l’attività, per non perdere tutto il patrimonio abbiamo aperto dei laboratori didattici per i ragazzi. Abbiamo anche un dizionario ufficiale andreolese».
Le riflessioni di Giuseppe non si fermano però ad aspetti culturali. «La gente di qui è rimasta un po’ indietro e non si rende conto che il territorio è il bene più importante e prezioso che abbiamo. Qui c’è la tendenza a non accettare lo straniero, inteso come quelli che non sono proprio di S. Andrea. Li considerano come quelli che vogliono apprioparsi del paese, ma non si rendiamo conto invece che siamo proprio noi la causa dell’arretramento. La ‘ndrangheta spesso è una scusa per non fare niente. Diventa un paravento al parassitismo».
Intanto sono arrivati tutti i partecipanti dei dodici equipaggi per la caccia al tesoro. Una foto e si parte…
“L’impresa, che per molti ha dell’incosciente e per altri del romantico, è ora una realtà”. Scrive Federmoda nel sito internet della federazione dei commercianti del settore abbigliamento e calzature della provincia di Varese.
Grazie per l’attenzione…
