Doni realizzati con prodotti industriali riciclati. Una befana che viene vestita con “stracci” che diventano abiti. E perfino un regalo per babbo Natale fatto con materiali di riuso. Ci siamo: le feste sono alla vigilia, e per grandi e piccini è giunto il momento di mettersi alla prova nelle stimolanti attività del centro Re Mida che rientra nel Piano Integrato Transfrontaliero per la lotta ai rifiuti. Qui veri e propri empori che raccolgono materiali di scarto, danno a famiglie ed educatori la possibilità di donare nuova vita a quanto finirebbe nei bidoni dell’immondizia. Il programma delle attività natalizie è vasto e qui lo segnaliamo.
Ma senza dubbio gli appuntamenti più stuzzicanti saranno domenica 23 dalle 15 alle 19 con laboratori a frequenza libera dedicati a “Natalelab”. Domenica 30 dalle 15 alle 19 ci sarà una “Remitombola”, il classico gioco natalizio con l’innovazione dei premi che saranno “doni di riciclo”. Sabato 5 gennaio si potrà vestire la Befana con materiali di scarto per l’iniziativa “Befanediscarto”.
Ma come stanno andando le attività del centro ReMida? Marco Quilici, uno dei responsabili parla di un’ottimo andamento del centro, ospitato nel bellissimo Chiostro, a Voltorre, Gavirate. “Abbiamo prenotazioni per scuole che vengono qui a realizzare prodotti frutto di materiali di scarto fino a maggio – spiega – : si tratta di classi che vanno dalle scuole dell’infanzia alle superiori. Oramai 45 imprese del territorio ci regalano gli scarti delle loro produzioni che noi facciamo rivivere grazie alla fantasia dei ragazzi e dei loro educatori».
«A questo proposito, il materiale che le aziende ci regalano (di svariata natura, dal legno la metallo, dalla plastica al cartone ndr) viene da noi custodito nell’”emporio”, una sorta di magazzino dove teniamo le scorte – spiega Quilici – . Bene, abbiamo in tutto 210 tesserati che possono prelevare liberamente materiale dall’emporio: sono un centinaio di insegnanti che hanno aderito al nostro progetto per la realizzazione di laboratori nelle scuole, e genitori che il laboratorio se lo sono creato a casa per far giocare i proprio bimbi, sfruttando la fantasia e insegnando loro che tantissimi oggetti che finiscono nella spazzatura possono rivivere».