Un bentornato a tutti i lettori, spero abbiate fatto buone vacanze e/o videogiocato in santa pace. L’estate è per me un periodo per far tornare il videogioco una forma di puro svago e riprendere il contatto con titoli accantonati durante l’anno per mancanza di tempo o pigrizia. Non sono più un “hardcore”, giocare titoli impegnativi durante l’anno stanca il mio povero cervello, spesso mi blocco ore su un enigma e dopo aver controllato la soluzione su internet mi stupisco di quanto fosse semplice.
Da bravo nerd, quindi, ho passato la prima settimana di vacanza chiuso in casa tra condizionatore e sedia sdraio da mare (di quelle che se uno si stende troppo indietro si ribalta) e mi sono lanciato all’assalto della mia ludoteca Xbox, terminando in una settimana ben 5 giochi lasciati incompiuti. Solo due hanno meritato la mia attenzione: Darksiders, un fumetto fatto videogioco, trascinante nonostante qualche difettuccio, e Mass Effect 3.
Per la precisione, la mia attenzione è stata attirata da Mass Effect 3 e dal suo chiacchieratissimo finale che mi ha fatto fare due riflessioni.
Premetto che sono un fan tardivo della saga, il demo del primo gioco aveva delle meccaniche ostiche e dopo essere morto quattro volte di fila ho perso ogni interesse nel gioco. Ho comprato il secondo capitolo su consiglio di un mio amico, trovando la versione limited ad un prezzo stracciato in Gamestop. E mi piacque così tanto da comprare anche il primo gioco e portarlo a termine. Dopo aver concluso anche il terzo capitolo, posso affermare che Mass Effect è una delle saghe più belle non solo del panorama videoludico, ma anche tra le saghe fantascientifiche, e merita una menzione accanto a pezzi da novanta come Guerre Stellari o Star Trek, per idee, scrittura e realizzazione. Se non avete giocato tutta la saga saltate al paragrafo successivo, quello che scriverò d’ora in poi potrebbe contenere spoiler.
I ragazzi di Bioware sapevano già di avere un grande gioco tra le mani, ma non sapendo ancora quanto effettivamente avrebbe venduto, hanno deciso di scrivere la prima storia del comandante Shepard in modo che si concludesse con la morte del protagonista e la distruzione della sua nave. Dato il buon successo riscontrato, Bioware sviluppa una trilogia intera con un arco narrativo unico e ben definito, ma che, come già avveniva all’inizio del secondo capitolo, si conclude tragicamente. Senza andare troppo in là nell’analisi delle chiavi di lettura, l’opera afferma che il ciclo di morte e rinascita vissuto dal protagonista è un destino che attraversa tutto l’universo e, benché ci siano decisioni che portano a comportarci positivamente o negativamente (il gioco fa distinzione tra azioni da eroe o da rinnegato), alcune tappe della vita sono ineluttabili. Una riflessione amara, per un finale disincantato, efficace e potente.
In un aggettivo, un finale adulto. Molto più adulto delle persone che hanno giocato Mass Effect e bombardato EA di insulti, arrivando a minacciare azioni legali: come i bambini che tendono a negare le cose spiacevoli e cercando in tutti i modi di cancellarle, invece di affrontarle, allo stesso modo hanno fatto i giocatori, dimostrando che il media è più avanti del suo pubblico. Bioware ha provato che i videogiocatori sono dei bamboccioni.
La seconda riflessione è che EA, un mese dopo l’uscita Mass Effect 3, è risultata la peggiore compagnia americana con oltre 250.000 voti online sul sito The Consumerist, per la sua posizione dominante nel campo dei videogiochi e per i numerosi DLC a pagamento. Una azienda avida, più di banche, industrie di armi e del tabacco. Una vendetta trasversale del popolo dei giocatori nei confronti di EA? Non ho prove per affermarlo con certezza, ma ho abbastanza indizi per non escluderlo. Uno degli indizi è che gli utenti di EA non sono tanti quanto gli utenti di Bank of America (arrivata seconda) oppure più numerosi dei tabagisti, ma sono abbastanza tecnologici da usare internet e incarogniti da votare contro l’azienda. Probabilmente proporre un finale adulto per Mass Effect 3 è stata una scelta impopolare, ma che solo un’azienda in posizione dominante come EA poteva permettersi, creando un tassello importante per i videogiochi moderni e gettando le basi per opere ancora più spregiudicate e che possono osare ancora di più. Ammesso che quello di EA sia un impero, Mass Effect 3 potrebbe essere l’inizio di un impero illuminato.
Bravissimo, ottimo articolo. È bello leggere il parere di qualcuno che sa rimanere oggettivo anche quando si parla di casi relativamente “bollenti”.
Mi trovi pienamente d’accordo su tutti i punti. Il finale ingiustamente discusso di ME3, io l’ho apprezzato molto soprattutto dopo il rilascio dell’Extended Cut. Raramente la fine di una saga che mi ha coinvolto così tanto è riuscita a terminare lasciandomi così soddisfatto, ho trovato che ogni cosa fosse al suo posto. Non mi interessava nemmeno vedere la faccia di Tali (tra le accuse più infantili che sono state mosse!), mi piaceva immaginarmela.
Concordo anche sul meritato boicottaggio, per così dire, ai danni di EA e delle sue raffiche di DLC.
Basti guardare Battlefield 2, e peggio ancora Battledield 3. DLC a gogo, che permettono di avere le armi più forti, upgrades su mezzi non disponibili nella versione “BASE” del gioco.
Si sono inventati una versione “premium” di bf3 che costa più del gioco originale.
Senza contare ritardi indecenti per patch e aggiornamenti.
Concordo in pieno e….viva i finali “adulti”. Speriamo che altri prendano spunto.
I “bamboccioni” tornino a giocare a super mario.